CONSIGLI SULLA CORSA PER PRINCIPIANTI

Rileggendo quanto ho scritto sulla tecnica di corsa fino ad ora mi rendo conto che i principianti probabilmente non possono trarre molte indicazioni utili da questi articoli. Sono riuscito forse a sviscerare la complessità degli interventi sulla tecnica di corsa e per certi versi anche la potenziale importanza di questi ma non sono riuscito a dare consigli pratici per chi ha problemi basilari nell’affrontare le prime corse.

Una cosa è importante precisare: i consigli indirizzati ad un atleta evoluto o comunque ad un soggetto che ha già macinato un certo numero di chilometri di corsa e quelli da proporre ad un principiante sono certamente molto diversi.

Essenzialmente il principiante ha un problema di economia di corsa che affronta in modo automatico “limando” le dispersioni più grossolane in tempi brevi. Il principiante nei primi tempi ha anche dei notevoli miglioramenti a livello condizionale e pertanto riesce a ridurre le sensazioni di fatica in modo apprezzabile senza interventi tecnici di alcun tipo.

Dopo un po’, soprattutto se si appassiona alla corsa,  può cominciare a chiedersi come corre e se può intervenire sul suo schema di corsa per migliorarlo ulteriormente in modo consapevole anche senza attendere ulteriori affinamenti automatici che inevitabilmente cominciano a ridursi per importanza andando avanti nel tempo.

Forse il primo quesito che si pone il principiante è proprio questo: “Fin quando posso contare sui miglioramenti spontanei della corsa che si verificano in modo involontario per il semplice motivo che sto accumulando un po’ di allenamenti sulla corsa?”. La risposta ce l’ha notando l’entità dei miglioramenti, fintanto che questi sono inequivocabili e piuttosto rapidi vuol dire che sta proseguendo anche la messa a punto automatica di uno schema di corsa ottimale, quando i miglioramenti cominciano a diventare meno apprezzabili allora il sospetto che anche la tecnica di corsa sia in una fase di stallo diventa abbastanza fondato.

Ma c’è comunque un’altra domanda che perseguita in genere il principiante proprio perché è principiante e dunque assolutamente a digiuno su nozioni riguardanti la tecnica di corsa ed è: “E se magari ho qualche difetto grave della tecnica di corsa che mi può provocare inconvenienti seri e deve essere corretto subito?”. Tale quesito terrificante può trovare risposta solo in qualche tecnico abbastanza esperto il quale nel 99% dei casi risponderà che qualsiasi sia il devastante e terribile difetto di corsa evidenziato nelle prime sedute di allenamento questo tende a ridursi in modo spontaneo dopo pochi allenamenti e per valutare quanto sia opportuno considerarlo bisogna proprio vedere la sua persistenza con l’evoluzione del processo di allenamento.

Non ha senso intervenire in modo magari complesso su cose che si sistemano senza nessuna indicazione particolare dopo pochi allenamenti.

Parlando di principianti dobbiamo poi distinguere i veri principianti dai finti principianti. Diciamo pure che in tema di corsa il principiante-principiante proprio non esiste almeno che non abbia circa due anni e dopo i primi passi di cammino si accinga a fare anche i primi passi di corsetta ma quel tipo di principiante fa proprio fatica a condizionare la propria corsa in modo volontario e la affina in modo assolutamente automatico ed istintivo come altra buona parte di principianti che io intendo comunque principianti anche se hanno molto più di due anni.

Il finto principiante è quello che ha già corso per un po’ ma non lo ha mai fatto in modo impegnato e per chissà quale motivo riprende a correre in modo sistematico. Quel principiante deve comunque fare i conti con uno schema motorio almeno minimamente strutturato che non è strutturato in modo casuale ma sulla base delle propria tipologia corporea. Poi c’è il principiante che non è per nulla principiante ma si considera tale in quanto non ha mai corso pensando minimamente alla tecnica di corsa. Quel principiante deve rendersi conto che anche se non ci ha pensato lui alla tecnica di corsa ci ha pensato il suo organismo e dunque anche se a quarant’anni è la prima volta che pensa alla tecnica di corsa dovrà comunque fare i conti con uno schema strutturato che può essere anche un po’ pericoloso modificare e che certamente andrà modificato in modo graduale.

Per quel tipo di principianti sarei quai più propenso a suggerire come metodo di “correzione” il metodo diretto che non il metodo dell’esasperazione dell’errore al quale ho già accennato in più di un articolo qui sopra. Perché questo consiglio? Non che mi fidi del metodo di correzione diretta che ritengo piuttosto fallimentare ed inopportuno per gli atleti evoluti ma proprio perché non volendo apportare modificazioni sostanziali in tempi brevi il sistema per evitare queste è proprio adottare un metodo che per sua natura non cambia molto il modo di correre in tempi brevi. Il metodo diretto ha il vantaggio di poter introdurre alcuni argomenti della tecnica di corsa e poter evidenziare alcuni aspetti di questa, poi se questi elementi si vogliono davvero affinare (più che correggere) sarà opportuno provare con il metodo dell’esasperazione dell’errore ma con un gran prudenza perché questo metodo porta davvero a variare lo schema di corsa in tempi brevi con tutto ciò che ne consegue di positivo (miglior efficacia del gesto) e di negativo (inevitabile aumento del sovraccarico articolare).

Ricapitolando, ai principianti che si sentono davvero principianti consiglio di correre in modo istintivo senza pensare a tante cose e attendendo che il processo di allenamento esplichi i primi importanti adattamenti. Se proprio vogliono pensare a qualcosa potranno pensare a tentare di correre in modo più economico possibile, saltando meno possibile e con una fase aerea possibilmente contenuta, ma pensare a ciò per chi è davvero un principiante è forse già complicato, allora potrà bastare dir loro che non hanno bisogno né di saltare e tanto meno di volare per correre in modo decoroso. Poi quando il dubbio di qualcosa che si può sistemare avrà un suo motivo di esistere allora forse potrà essere il momento di sentire un tecnico che potrà dare il suo parere. Il parere ovviamente dovrà essere uno stimolo per poter provare ad indagare alcune cose ma non dovrà essere la scusa per tentare di cambiare tutto in pochi giorni, altrimenti ci si accorgerà in pochi giorni che i veri interventi sulla tecnica di corsa sono molto traumatici.