I compiti per casa di ginnastica non sono per i ragazzi che vanno a scuola come si potrebbe pensare ma per gli adulti. I ragazzi che vanno a scuola mediamente fanno più attività fisica quando sono a casa da scuola che non quando frequentano e questa è un’altra delle tragedie (forse la più grande) della scuola italiana.
I compiti per casa sono per gli adulti perché essenzialmente questi, nell’approccio alla ginnastica, si dividono in due categorie (a parte la tragedia degli adulti che riguarda la categoria di quelli che proprio la ginnastica non la fanno e non si ricordano più nemmeno cosa sia…): quelli che la fanno per conto loro a casa e quelli che la fanno collettivamente in gruppi di ginnastica, siano questi organizzati in strutture pubbliche o private. Per quanto riguarda i primi il problema non sussiste, questi sono abituati ad arrangiarsi, conoscono il loro fisico anche forse meglio di quelli che frequentano i gruppi di ginnastica e sanno benissimo che Natale o Ferragosto della ginnastica per lunghi periodi non se ne può fare a meno perché non è come il fieno in cascina, non si accumula per i periodi di mancanza.
Per quanto riguarda quelli che frequentano i gruppi di ginnastica c’è da augurarsi che l’istruttore dei corsi abbia raccomandato di fare i compiti a casa o quantomeno abbia fatto capire come funziona la ginnastica ed il fatto che soprattutto se uno è predisposto a determinati problemi articolari non può permettersi il lusso di stare troppo tempo senza fare ginnastica, non per un tempo lungo quanto le vacanze di Natale o ben peggio, quelle estive. C’è da dire che nonostante le vacanze di Natale siano molto più brevi a volte riescono a creare in chi non fa ginnastica, essendo abituato a farla nel resto dell’anno, danni ancora più gravi di quelli patibili nel più lungo periodo estivo.
Il perché è presto detto: mentre durante il periodo estivo bene o male si è portati a fare attività fisica perché la stagione è propizia (a parte le giornate estremamente torride) nel periodo natalizio il clima non è certamente invitante ed a questo si aggiungono gli impegni di routine natalizia che la schiena, per esempio, tendono a fracassartela, più che a sistemartela. Si pensi alla semplice questione dei doni, fra pacchi pacchetti e pacchettini la maggior parte dei movimenti sono movimenti da trasloco più che da salutare prevenzione dei problemi della schiena.
Ho citato i problemi della schiena perché assieme a quelli del tratto cervicale sono quelli più frequenti in chi abituato a fare ginnastica la interrompe improvvisamente per un periodo che supera i 10-15 giorni circa.
Non per fare del terrorismo ma chi fa abitualmente ginnastica, e fa benissimo a farla, è più esposto a ricadute di problemi della schiena e/o del tratto cervicale di chi non la fa per il semplice motivo che ha creato una sorta di assuefazione del suo organismo verso la ginnastica preventiva. Questa cosa sarà consolante nei confronti dei sedentari cronici ma non li deve mettere tranquilli sulla loro scelta sciagurata di abbandonarsi alla sedentarietà. E’ come dire che quando fa un incidente stradale il sedentario ha più possibilità di cavarsela perché è più attrezzato ad affrontare la sedentarietà che il soggetto sempre attivo non è capace di affrontare.
Gli esercizi per prevenire i problemi della schiena e del tratto cervicale sono semplicissimi e. mentre chi frequenta già i corsi di ginnastica sa benissimo quali sono e non fa nessuna fatica a farli, chi non ha mai fatto ginnastica o non la fa dai tempi della scuola non sa da che parte cominciare.
Sono talmente semplici che una breve descrizione posso tentarla anche qui sopra, senza immagini, senza filmati. esorto però chi non li ha mai fatti dal provarli per la prima volta in fase acuta. Questi esperimenti si fanno solo quando si sta bene, pronti a rettificarli nel caso che diano risposte allarmanti di dolorini strani dopo le prime sedute di effettuazione.
Allora, per il tratto cervicale io consiglio sempre gli esercizi del sì e del no per i quali rimando all’articolo “Prevenzione dei problemi del tratto cervicale”, appositamente dedicato a tali esercizi e pubblicato poco fa su questo mio sito (basta digitare il titolo nel riquadro “cerca”); per quanto riguarda la schiena l’esercizio più semplice che ci sia è quello della torsione del busto da in piedi, con le anche assolutamente sbloccate e libere (anche assolutamente sbloccate e libere vuol dire che uno proprio non ci pensa per niente e così nell’esecuzione dell’esercizio queste sono normalmente in movimento, è l’esecuzione più spontantea, istintiva e semplice che si possa immaginare) con le gambe tese i piedi leggermente distanziati fra loro per avere una buona base d’appoggio, le mani dietro alla testa. In questo modo ci si muove lentamente in torsione a destra ed a sinistra, con prudenza e senza forzare l’ultimo centimetro che proprio è quello che non ci serve per fare della ginnastica di prevenzione. Questo per dieci o quindici movimenti che se sono davvero lenti ci portano via poco più di un minuto. Poco più di un minuto per salvare la schiena. Sembrerebbe molto poco, eppure circa una decina di milioni di italiani non trovano il tempo per fare mai questo esercizio e un’altra decina di milioni di italiani lo fanno in modo sbagliato perché lo fanno o a tensioni esagerate (curioso: quasi mai a tensioni troppo esigue, quasi sempre a tensioni esagerate, e questa è colpa degli insegnanti di educazione fisica perché è più facile farlo a tensioni basse che a tensioni elevate, non è pigrizia è proprio un fatto culturale, di informazione) oppure perché lo fanno troppo affrettatamente perché quel poco più di un minuto che è un niente per chi è stressato e cronicamente frettoloso sembra un eternità (e anche qui è un po’ colpa degli insegnanti di educazione fisica che devono spiegare che se proprio uno ha fretta sono meglio tre movimenti fatti bene che dieci fatti male…).
Esagerando, un secondo esercizio che si può aggiungere è da terra su una superficie morbida (su un tappeto oppure anche sul letto se il materasso non è di quelli che si sprofonda) con le braccia aperte distese, le gambe piegate e i piedi vicini fra loro portare le gambe piegate verso il pavimento a destra ed a sinistra, sempre lentamente o addirittura tenendo la posizione ferma per qualche secondo a fine movimento e avendo cura di stoppare la posizione prima di sentire eventuali dolorini (si può sbagliare al primo movimento ma non al quarto o al venticinquesimo perché allora vuol dire che uno lo fa apposta e si diverte a sentire il dolorino…). E’ chiaro che di movimenti simili a questo ce ne sono molti ma vanno sperimentati in un corso o comunque quando si sta bene e si vuole affrontare un piano di ginnastica organico e non una semplice fase di mantenimento.
Ecco, essenzialmente manca una cultura dei compiti per casa di ginnastica anche se gli utenti dei corsi di ginnastica di gruppo si sono perfettamente resi conto che è molto più facile che si blocchino quando sono in vacanza che non quando sono in attività. Impariamo dalla scuola ciò che della scuola funziona. Se non ti eserciti per un po’ perdi allenamento, questo per le materie di studio e, ancor più, per l’attività fisica, l’abbiamo sempre saputo ma facciamo finta di non saperlo.