“Purtroppo il paragone che hai fatto fra auto e vaccini non esiste perché nessuno in Italia ti obbliga ad usare l’auto mentre sul vaccino è stato decretato proprio un obbligo specifico e si è predisposto pure un “green pass” studiato per aumentare la quota di vaccinati. Nulla di tutto ciò è stato fatto per aumentare la quota di automobilisti…”
A parole il tuo concetto fila, nei fatti la questione in pratica è molto diversa e si potrebbe discuterne all’infinito. Io sono contro ogni imposizione e sono d’accordo che il famoso “lasciapassare verde” (non so perché lo chiamavano con un nome inglese visto che siamo in Italia…) era l’anticamera dell’obbligo vaccinale che poi è arrivato in tutta la sua chiarezza anche se avevano detto che non lo avrebbero mai messo.
Se ci pensi bene una sorta di green pass per le auto in certe città italiane esiste già. Tu prova ad andare a lavorare a piedi o in bici o con il mezzo pubblico in certe città italiane, vediamo come te la cavi e se arrivi sano sul luogo di lavoro ed in quanto tempo. Capisci che anche se non sancito da una legge quello è una sorta di green pass naturale. Se vuoi puoi fare a meno dell’auto come certe categorie di persone potevano fare a meno del vaccino, però te la facciamo pagare, ti mettiamo il bastone fra le ruote, ti facciamo capire che il tuo non andare in auto ci da fastidio, ci crea un problema. Insomma non voler andare in auto in Italia non pare un diritto ma una sorta di contestazione, chi non vuole andare in auto rompe le scatole e vuole un assetto urbano che non è previsto. Le città italiane sono fatte ancora per le auto, non per le bici e i pedoni.
Il parallelo con la questione vaccini è chiaro che è contestabile ma io ci ho visto qualcosa di simile nel voler trattare il cittadino con autoritarismo come se fosse un bambino capriccioso. Chi non vuole vaccinarsi non è un bambino capriccioso che non vuole fare la punturina ma una persona matura che in un calcolo ponderato fra rischi e benefici, consultando il proprio medico, valuta che rischia meno a non vaccinarsi che a vaccinarsi. Il cittadino che non vuole usare l’auto, al pari non è un bambino capriccioso che vuole a tutti i costi andare al lavoro in bicicletta ma un cittadino che responsabilmente vuole creare un ambiente più salubre attorno a sé. Per aumentare la quota di vaccinati si è messa in giro l’idea dell’immunità di gregge che poi si è rivelata impraticabile. Nel caso del traffico in bici e a piedi questa immunità di gregge sarebbe invece una certezza, non un’ipotesi, perché quando le bici sono più delle auto l’automobilista non si può più permettere il lusso di passare ai 50 chilometri all’ora a fianco del ciclista e, se proprio lo fa, lo farà ai venti o ai trenta chilometri all’ora senza rischiare di ammazzarlo, non ai cinquanta chilometri all’ora. Insomma la questione è certamente complessa e deve essere dibattuta perché, altra cosa che accomuna chi non vuole il vaccino obbligatorio a chi non vuole l’uso dell’auto come unica opzione possibile, stiamo comunque parlando di milioni di italiani. Una favoletta che circola è che senza green pass probabilmente si sarebbero vaccinati qualcosa come dieci milioni di italiani in meno. Un’ altra favoletta che circola è che se in Italia si potesse davvero fare a meno dell’automobile circolerebbero venti milioni di auto in meno. Non sono numerini. Nel primo caso vuol dire cambiare l’esito della campagna vaccinale, con tutti i pro e contro, nel secondo caso vuol dire cambiare completamente il panorama del paese anche qui con tutti i pro e contro. Se si spinge in una certa direzione vuol dire che si è valutato che più vaccinati ci sono e meglio é anche che, purtroppo, più automobilisti ci sono e meglio è. Questa cosa, con riguardo alle auto, sarà anche vera da un punto di vista economico ma non lo è certamente dal punto di vista della salute. Nessuno riesce a convincermi che dal punto di vista della salute stiamo meglio se ci sono più auto. Fanno prima a convincermi che la vaccinazione funziona meglio se la fanno proprio tutti anche se pure lì, razionalmente, faccio fatica a capirla.