– Ho letto con interesse il tuo articolo “Per tutta la vita” e altri nei quali, fra l’altro, continui a lamentarti che ti hanno scambiato per un dietologo. Si capisce benissimo nei tuoi articoli che hai in testa un concetto di attività fisica continua, che non fa miracoli ed è buona norma di igiene quotidiana e serve per stare in salute. Non sei a pubblicizzare cose fantastiche che durano pochi mesi ma un qualcosa di normale e concreto che possa e deva durare tutta la vita. Però ignori alcune cose e mi tocca dirti che sei il più invadente degli insegnanti di educazione fisica. Quando te la prendi con le diete dimagranti smonti un sogno e diventi il più antipatico degli insegnanti. L’insegnante di educazione fisica nell’immaginario collettivo è sempre stato quell’insegnante simpatico che ti faceva fare qualcosa di divertente ma non troppo importante e che dopo i tempi della scuola spariva come spariscono i brufoli di quell’età. Il personal trainer è visto come quella figura che ti tortura un po’, che ti mette in forma anche mettendoti a dieta se necessario e che, pure lui, quando smetti di pagarlo, esce dalla tua vita. Tu sei una specie di insegnante di educazione fisica antipatico che non ti molla più, un personal trainer che non ti mette nemmeno a dieta e visto che è gratis non concede nemmeno l’alibi di potersi liberare della sua presenza ingombrante. Insomma sei un incubo. Dimentichi che gli italiani si mettono a dieta per poter perdere in fretta alcuni chili di troppo e per potersi nuovamente strafogare di cibo appena hanno finito la dieta. Dimentichi che la maggior parte degli italiani non hanno alcuna intenzione di servirsi in modo “cronico” del movimento ma cercano solo una “scheda di lavoro”, come le chiami tu con distacco e sarcasmo verso quei metodi, per rimettersi in forma prima di lasciarsi nuovamente andare a lunghi periodi di sedentarietà. Inoltre quando inneggi alle piste ciclabili dimentichi anche che per la maggior parte degli italiani l’automobile è il giocattolo degli adulti, ne sono terribilmente affezionati e non hanno alcuna intenzione di liberarsene nemmeno parzialmente in favore del trasporto pubblico o della sana bicicletta. Insomma sei decisamente controcorrente e, su certe cose, potresti anche avere ragione, ma ignori assolutamente quella che è la realtà che ci circonda. Buon lavoro, in bocca al lupo… –
No comment.
O meglio per me il no comment è impossibile, non sta nelle mie possibilità di scelta. Forse un commento così andrebbe proprio lasciato così com’è, senza rispondere, ed è meglio di 200 articoli ridondanti che alla fine vogliono dire poco o niente.
Ho già chiamato il mio sito un sito “fastidioso”. Ci sono delle ipocrisie attorno alla problematica del “mettersi in forma” che è brutto smontare. Ma se non vogliamo prenderci in giro vanno smontate. Il personal trainer viene visto come quella figura che ti mette in forma e poi sparisce dalla tua vita. Per metterti in forma da pure consigli sulle diete, anche se non è deontologicamente corretto e ti fa fare un tot. di fatica che però serve per ottenere in breve tempo i risultati che vuoi vedere. Accade che purtroppo, molte volte, non ti fa amare l’attività fisica e quando tu ti liberi di lui ti liberi pure dell’attività fisica che ti ha proposto.
Siamo schiavi di modelli di cultura fisica assurdi e non riusciamo a liberarcene, questo è il problema. L’attività fisica viene vista come quello strumento necessario per raggiungere una certa forma fisica, come un coadiuvante delle diete, che vengono ritenute ancora più importanti a tal scopo. Non esiste un concetto di cultura dell’attività fisica fine a sé stessa, per il gusto di muoversi, per il gusto di stare bene. Non ci si gode l’attività fisica, la si subisce come utile strumento per dimagrire.
Questo concetto invece c’è nell’approccio con l’auto. Gli italiani sono innamorati dell’automobile, non la vedono come un mezzo di trasporto. E’ una specie di seconda casa da mantenere con cura. Pertanto non hanno alcuna voglia di sostituirla con un altro mezzo di trasporto, anche se più salutare, più economico, più ecologico e, alla fine più efficiente. L’auto “utilitaria” non esiste più, perché, anche se è piccola, fra spese di ammortamento e varie può venire a costarci benissimo 300 euro al mese se non di più. Con quella cifra a che trasporto pubblico potremmo aver diritto se esistesse un sistema di trasporto pubblico veramente efficiente? Se tutti gli italiani girassero gli investimenti che fanno sull’auto sul trasporto pubblico potremmo avere un trasporto pubblico da fantascienza, altro che utilitarie che consumano quasi come quelle di vent’anni fa e vanno sempre con gli stessi carburanti. C’è un fatto emotivo sull’automobile che fa passare in secondo piano il fatto che siamo uno dei paesi europei con la peggior rete ciclabile. Queste sono realtà innegabili con le quali fare i conti. Per cui se uno ti chiede la dieta per dimagrire, invece di rispondergli “Va a piedi e usa di meno l’auto…” dovresti proprio dargli la dieta per dimagrire, anche se lo prendi in giro. Sono un grande rompiballe, non mi va di prendere in giro nessuno, ripeto per l’ennesima volta che non sono un dietologo e a tutti quelli che mi chiedono consigli sulla dieta raccomando prima di cominciare a camminare un po’ di più invece di intraprendere diete assurde che finiscono per instaurare un rapporto maniacale con il cibo.