“Buon per te che sei ottimista.
L’attività motoria è gratis come dici tu e questa potrebbe essere la buona novella natalizia. In fondo è quello che continui a predicare tu con il tuo sito per pochi intimi. Ed è pur vero che l’attività motoria è gratis perché se uno è armato di buona volontà “Basta un paio de scarpe nove per potè girà er monno” come diceva il povero indimenticabile Nino Manfredi ma in ogni caso il mercato controlla in modo rigido ed assolutamente inequivocabile la fruizione dell’attività motoria che è sempre più un fatto privato più che pubblico e ciò che decidono i grandi manager è diventato legge pure lì.
Il tuo sito ne è un fulgido esempio: tu predichi l’attività motoria gratis, quella che fa davvero bene alla salute e non costa nulla. Ma quanti lettori ha il tuo sito? Se non hai qualche centro di interesse economico alle spalle non puoi diffondere le tue idee e pertanto le cose che dici anche se hanno assolutamente senso (bisogna poter camminare liberamente per le strade della propria città e non essere costretti a rinchiudersi fra quattro mura a camminare su una squallida macchina dove il panorama è sempre quello…) non le saprà mai nessuno.
Il giorno in cui tu avrai uno sponsor importante, se mai ce l’avrai, non potrai più predicare queste cose perché sarai inesorabilmente legato a logiche di mercato che ti impediranno di disquisire liberamente di attività fisica vera.
Il finto dilaga a tutti livelli, nella politica, nell’economia, nei sistemi di informazione, nell’attività motoria. Se tu sei ottimista perché ti pare che la gente stia ricominciando un po’ a pensare, complimenti. Io non vedo questa gran crisi della televisione che anche nel ventunesimo secolo comanda a livello di informazione ed in più è pure supportata da altre agenzie di informazione. Ciò che non riesce a passare tramite la televisione passa con i computer, con i telefonini. Insomma ciò che deve passare perché fa comodo al mercato stai tranquillo che passa e così per esempio la crisi economica non è una crisi di sperequazione dei redditi come scrivi tu ma semplicemente una crisi di consumi. Bisogna consumare di più per produrre di più e non è che questa logica sia molto diversa da quella dei paesi comunisti dove si predicava che bisognava lavorare per sostenere lo stato sociale. Qui bisogna lavorare per sostenere il sistema economico e la faccenda non è molto diversa. La si servivano i capi di partito, qui si servono i colossi della finanza.
L’attività fisica è gratis, è vero ma trovare il tempo per farla sta diventando sempre più un lusso. La libertà in questa società molto evoluta tecnologicamente (a proposito di tecnologia: non eravamo pronti per i carburanti puliti già trent’anni fa? Qui siamo ancora a discutere se il gasolio inquina o no…) è un optional e per cercarsela a livello individuale bisogna adattarsi ad equilibri degni di un vero trapezista da circo. Buon anno…”.
Ci sono indubbiamente dei segnali, per esempio gli sconvolgimenti climatici, che ci portano a pensare che non tutto ciò che ci viene proposto va bene così. E’ chiaro che rivoluzioni dell’informazione non ce ne saranno ed in ogni caso ogni rivoluzione ai giorni nostri è sempre ben pilotata da chi governa i sistemi di informazione, però la gente pensa anche se è stordita dai telefonini, è questa la buona notizia, nonostante la creazione di situazioni assurde (ci si telefona uno a venti metri dall’altro…) la gente continua a pensare, anzi forse pensa ancora più di qualche tempo fa, è questa la speranza. Quanto al mio sito non è vero che ha pochi lettori, ne ha un’infinità…