Riporto praticamente in modo integrale un esaustivo commento del mio amico “Sxxxi” all’articolo sulla “quinta effe”.
Caro PTG,
un po’ per natura e un po’ perché questo impone il mio lavoro, non temo il confronto con le persone che la pensano diversamente da me, confronto che, anzi, tendo ad incoraggiare nei miei collaboratori perché foriero di buone idee.
Trovo che parlarsi ed esprimere la propria opinione – e lo dico fuor di retorica – sia una cosa che arricchisce chi pratica questa “usanza”, ma ciò può avvenire solo laddove il confronto non sia preconcetto.
Ecco, proprio di questo vorrei parlare.
Mi sono letto un paio di volte il tuo articolo e devo dire che, se in alcune parti lo condivido (mi è piaciuta molto la parte più emotiva dello stesso), in altre lo trovo un po’ ideologicizzato e come tale preconcetto.
Mi riferisco in particolare a quella parte che tratta delle biciclette.
Ci sarebbe anche quella sul personal trainer, ma mi riservo di scrivere dopo la tua promessa pubblicazione di un altro articolo specifico.
Cercherò qui di seguito di sintetizzare il motivo per cui detesto le biciclette ed i ciclisti.
Lo farò da un punto di vista privilegiato, atteso che vivo di fatto in due città (Verona e Milano), molto diverse tra loro (culturalmente, politicamente, per dimensioni, abitudini, ecc.) ma che sorprendentemente hanno due cose in comune: il benessere economico e l’ideologia nazional-biciclettara.
La seconda, ne sono convinto, figlia del primo!
L’atteggiamento dei politici alle pressioni delle associazioni dei ciclisti è schizofrenico, considerato che da una parte vengono fatti investimenti importanti per migliorare la viabilità e dall’altra si creano piste ciclabili dove proprio non ci dovrebbero stare, peggiorandola paurosamente.
Questo irritante atteggiamento è per me motivo di frustrazione, perché da una parte vedo sprecati i soldi delle tasse, a cui contribuisco notevolmente, in inutili infrastrutture utilizzate da pochi a scapito della maggioranza degli utenti della strada.
Una frustrazione che mi porta a pensare come segue:
1 Prima di tutto, il progresso avrebbe dovuto eliminare tutte queste biciclette. E’ estremamente irritante il fatto che dopo aver speso tutti questi soldi per rendere le città sicure per le automobili ci siano ancora dei ciclisti che si mettono di traverso sulle strade. Peraltro evitando accuratamente di usare le piste ciclabili. E’ assurdo.
2 Questi mezzi sono implicitamente insicuri. Senza ciclisti sulle strade avremmo 650 morti e migliaia di feriti in meno all’anno. Con conseguenti minori costi sociali che oggi gravano sulla collettività.
3 Si mettono sulla strada rendendo nervosi gli automobilisti come me (cioè tutti) e sono causa di incidenti. Ciò comporta un notevole esborso di denaro ed un conseguente aumento del costo delle assicurazioni.
4 Ci sono delle città, come Milano, che non si accontentano di mettere le piste ciclabili sui marciapiedi, ma viene disegnata una striscia sulla carreggiata riducendo così lo spazio di circolazione automobilistico. Questo atteggiamento è assolutamente reazionario ed ideologico e non possiamo permettere che continui.
5 A Milano si stanno perfino togliendo alle auto degli ottimi parcheggi per metterci quelli del bike sharing. Eppure sappiamo tutti che l’abbondanza di parcheggi è la chiave del successo di una città.
6 I ciclisti non mi piacciono. Quando gli parlo si pongono sempre in un atteggiamento di supposta superiorità morale e civica; sono arroganti. Non sanno stare al loro posto e sono quasi tutti aggressivi e minacciosi. Provate a suonare a due ciclisti che pedalano affiancati: fatelo e poi preparatevi a fare a botte!
7 Sono anche una minaccia quando devo percorrere il breve tratto a piedi che mi separa dalla mia destinazione dopo aver parcheggiato l’automobile. Sfrecciano ovunque, noncuranti delle regole. Sono molto pericolosi!
8 Sembrano spazzatura. Avete mai visto le biciclette parcheggiate in qualunque spazio pubblico?
9 Non rispettano nessuna norma del Codice della Strada: vanno in contromano, pedalano sui marciapiedi, incatenano la bici ovunque ostruendo il passaggio. Ma la cosa più drammatica è di notte: ne avete mai visto uno con le luci accese!?
10 E poi, lo sapete? Non pagano nemmeno le tasse. Con quello che costano le piste ciclabili!! Questo è proprio ingiusto!!!
Potrei continuare a lungo ma mi fermo qui. –
– Seguono alcune righe nelle quali mi saluta, scrive che gli fa piacere che venga pubblicato il suo commento e precisa che posso pure mettere il suo nome e cognome.
Lo accontento solo parzialmente pubblicando in modo praticamente integrale il suo lungo commento ma continuando a chiamarlo “Sxxxi” perché, per salvaguardare la mia privacy, è meglio così. Del resto voi sapete benissimo che dietro a questo sito c’è l’ombra della vecchia DDR e, pertanto avete fin troppe informazioni per identificarci…
Scusate se atterro su battute di spirito di basso livello anche dopo aver trattato argomenti così importanti, non è la volontà di dissacrare tutto ma solo la ferma convinzione che un po’ di sano umorismo serve anche a far discutere serenamente persone che la vedono in modo diametralmente opposto. Non vi dico cosa succede se cliccate in modo da tradurre una disputa del genere in spagnolo o in russo: è veramente mondiale…