“Eh, ma allora dillo che sei verde così abbiamo risolto un problema punto e basta… Che sei filoecologista non ci vuole molto per capirlo ma pare pure che ti spingi un po’ più in là, tu sei pure per la “decrescita felice” utopista, quella che ci manda tutti sul baratro e ci fa sprofondare più della Grecia. L’economia ha le sue regole e se le ignori sei tagliato fuori, che sia opportuno andare di più in bici e a piedi per stare meglio non c’è dubbio ma quando si scrive di economia un minimo di competenza ci vuole altrimenti rischi di scrivere delle castronerie… tipiche da Internet.
Tu, che molte volte hai scritto che bisogna fare attenzione a non bere tutte le mille castronerie scritte da Internet in tema di attività motoria, pecchi dello stesso peccato quando tocchi punti che riguardano l’economia…”.
Mai pensato di essere un economista e anche per quello non faccio politica “materialmente” anche se la maggior parte dei miei discorsi di attività motoria sono intrisi di politica spicciola (uno per tutti la convinzione che la creazione di una efficiente rete di piste ciclabili in Italia sia fondamentale sia per noi che per i turisti) in ogni caso se volete sapere di che corrente politica sono diciamo pure che oscillo fra “Democrazia Cristiana e Democrazia Proletaria” due partiti che non esistono più da ‘mo e pertanto è per quello che quando vado al seggio (anche se ci vado sempre) mi trovo in crisi perché non so per chi votare.
In effetti la “decrescita felice” anche se forse utopista non mi pare un’idea cretina perché almeno fa i conti con uno dei problemi più seri del nostro tempo che è la produzione di una quantità immane di rifiuti. Io dico che un bene dovrebbe essere tassato all’origine già per il suo costo di smaltimento come rifiuto e allora la gente ci penserebbe due volte prima di comprare cose del tutto inutili. Faccio un esempio cretino: uno spremi agrumi elettrico può costare anche solo dieci euro, cosa vuoi che sia per uno che ha le mani perfettamente funzionanti tirare fuori dieci euro ed evitare la fatica di stare lì a girare l’arancia tutte le volte. Se però consideri che quella trappola di spremiagrumi elettrico ha un costo di smaltimento come rifiuto di circa 30 euro e che quei 30 euro se li pagherà la comunità senza sconti allora quando l’acquisti, se questo costo viene addebitato interamente all’acquirente e pertanto il costo totale dell’accidenti diventa 40 euro e non più 10, allora vedi che lo spremiagrumi elettrico se lo compra solo chi ha l’artrosi alle mani (giustamente ne ha bisogno…) e non chi ha le mani sanissime e può farne a meno ed anzi deve proprio tenerle esercitate per prevenire l’artrosi. Chiaro che se ragioniamo così la ditta che produce lo spremiagrumi elettrico rischia di fallire, si blocca l’economia etc. etc.
Però c’è un punto che Greta non ha avuto il tempo di affrontare e che riguarda tutti e che si ignora sempre troppo spesso. La lotta contro il cancro è anche una battaglia contro l’inquinamento. Il cancro è terribilmente democratico perché ammazza ricchi e poveri. In un paese dove il cancro è molto diffuso e vi sono conclamati casi di tumore dovuti all’inquinamento ambientale il fatto che l’unico partito dei verdi abbia preso pochi voti mi lascia un po’ a disagio. Mi pare che il concetto che passi è che è più importante campare poco ma ricchi che molto ma poveri.
La questione ambientale è strettamente correlata con l’attività fisica e gli stili di vita sani non c’è dubbio, che poi il partito dei verdi possa essere considerato un partito di pazzi estremisti quello non lo so.
Io so che erano considerati pazzi estremisti anche i democristiani ed i demoproletari, i primi sono stati fatti implodere al loro interno mettendo in giro l’idea che erano gli unici corrotti (in realtà i non corrotti di quel partito facevano paura perché erano gli unici che avevano alla base un ideale ancora autentico) i secondi sono spariti dalla circolazione in quanto considerati più di sinistra dei comunisti. Diciamo che in Italia chi non obbedisce alle leggi del mercato è sempre considerato un pazzo estremista sia che parta dai principi cristiani, sia che parta da altre strane ideologie.