La cyclette… elettrica non dovrebbe esistere, invece ne esistono e forse sono anche di più delle bici elettriche in circolazione.
Mi spiego, non è che esista la cyclette a “pedalata assistita”, non siamo ancora arrivati a tanto, ma esistono tante cyclette con tutta una serie di dispositivi elettrici che segnalano cose che dovrebbero servire da incentivo al malcapitato che non sa più cosa inventarsi per continuare a pedalare sul posto al chiuso.
Così accade che una normalissima cyclette meccanica che dovrebbe costare 100 o 150 euro ne costi molti di più perché ha tutta una serie di dispositivi elettronici che ne fanno lievitare il prezzo in modo considerevole.
Bici elettrica e cyclette elettrica sono due cose agli antipodi. Anche se sono entrambi strumenti sui quali si pedala fanno capo a due filosofie completamente diverse. Usando la prima si combatte una battaglia per tornare a vivere le città, usando la seconda ci si rassegna a subire il degrado della società dei consumi, dilagante, disperato e che ha portato troppa gente a pedalare al chiuso perché pedalare all’aperto è troppo pericoloso.
La bici elettrica è gioia e speranza, la cyclette elettrica dovrebbe essere necessaria solo ai pazienti in riabilitazione cardiologica che hanno bisogno di controllare tutto e anche lì potrebbe essere uno strumento di speranza nel senso che un cardiopatico in riabilitazione dopo un po’ che ha pedalato al chiuso su un mezzo che rileva tutto del suo cuore spera di poter tornare a pedalare all’esterno come le persone normali.
C’è che nel terzo millennio anche le persone normali si sono rassegnate a pedalare sulla cyclette. Ormai è normale pedalare su una cyclette e questa è una cosa tristissima perché tutti i motivi che ti portano a pedalare su una cylclette sono tristi, anche se non sei cardiopatico.
E’ triste se non puoi pedalare fuori perché è troppo pericoloso, le piste ciclabili non sono continue e troppi spezzoni senza pista ciclabile presentano situazioni di rischio non affrontabili a cuor leggero. E’ triste se la bicicletta non la puoi usare perché appena la appoggi da qualche parte anche chiusa con il lucchetto sparisce come se fosse il furto che risolve l’esistenza di chissà chi. In realtà rubare una bicicletta rende gran poco ma è talmente facile che ci provano in troppi consapevoli del fatto che anche se vengono pigliati non esiste alcun danno ambientale (che andrebbe contestato a chi ruba biciclette…) ad aggravare la loro posizione. E’ triste se qualcuno ha pure paura di prendere una botta in testa e venire derubato del portafoglio o del cellulare perché vuol dire che si muove su un territorio che è veramente pericoloso in tutti i sensi. E’ triste se si ha paura di prendere freddo perché vuol dire che il nostro organismo non è più abituato a stare all’aperto ed è semplicemente scandaloso che nei paesi del nord europa usino tranquillamente la bici anche nel periodo invernale mentre qui che siamo nel paese del sole ai primi freddi si nasconda la bici in garage per tirarla fuori a primavera.
Insomma l’unica scritta elettronica che dovrebbe comparire sul display della cyclette elettrica dovrebbe essere: “Svegliati fuori che ti stanno rubando la possibilità di vivere la tua città, devi lottare per pedalare all’aperto e non al chiuso…”.
Molti sostengono che chi compra la bici elettrica non ha voglia di far fatica. In realtà fatica chi compra la bici elettrica ne fa molta di più di chi usa la cyclette perchè finisce per pedalare molto di più di chi usa la cyclette. Chi usa la cyclette tenta di variare elettronicamente il carico in base al tempo che ha per stare sulla cyclette, chi usa la bici elettrica varia il carico grazie all’elettricità per poter andare dove deve andare usando la bici ed evitando di prendere lo scooter o l’auto. Inevitabile che il primo sia un uso legato ai ristretti tempi destinati a quel compito mentre il secondo uso è un uso variabile che c’entra con molte altre cose e finisce sempre per lievitare in modo imprevisto e alla fine salutare e allenante. Mentre la bici elettrica è allenante la cyclette è “alienante” questa è la sintetica differenza fra i due mezzi. Può sembrare poco una sola “i” ma poi è quella che cambia il volto delle nostre città. C’è da sperare che le bici elettriche dilaghino e le cyclette possano diventare oggetti d’antiquariato. Ovviamente siamo ancora molto distanti da questo obiettivo.