Siamo portati a valutare, nel sistema della pubblicità, tutto come buono o cattivo , conveniente o sconveniente, bello o brutto, bianco o nero. In realtà siamo immersi in varie tonalità di grigio che non siamo più capaci di apprezzare perché siamo abituati a valutare tutto in termini assoluti. A scuola i ragazzi prendono voti che vanno dal due al nove, in realtà dovrebbero oscillare tutti fra il cinque ed il sei perché studiano più o meno tutti nello stesso modo, sugli stessi testi, chi più chi meno, immagazzinando essenzialmente informazioni da spedire nella memoria a breve termine.
Nell’elezione del presidente degli Stati Uniti c’è un santo ed un demone, fino ad un paio di giorni fa erano entrambi vecchi, bianchi e molto ricchi pertanto abbastanza simili fra loro. Adesso uno dei due candidati ha almeno colore diverso della pelle, non è dello stesso sesso ed ha pure un bel po’ di anni di meno. Non capisco a cosa serva la campagna elettorale ma ovviamente gli americani saranno liberi di dire ancora che uno è un demone e l’altra è una santa oppure, a seconda dei gusti, che uno è un santo e l’altra una sgualdrina. Le mezze vie non esistono.
Per fortuna non esiste solo il grigio ma esistono le varie tonalità di colori a rendere tutto meno monotono. Il fatto è che i colori non sono belli accesi come nel cubo di Rubik ma anche anche li ci sono tantissime sfumature di giallo, di rosso, di blu, di marron etc. etc.
Ai tempi del Covid ci hanno messo gli uni contro gli altri: c’era un farmaco sperimentale che poteva dare delle possibilità nella lotta contro il virus, si trattava semplicemente di tentare di capire chi poteva trarre beneficio dalla somministrazione di questo farmaco e chi no ed invece ci hanno diviso in due partiti: quelli che hanno deciso che questo farmaco era un veleno micidiale che faceva solo che danni e quelli che hanno deciso che questo farmaco era miracoloso ed in un amen ci avrebbe liberato dall’incubo del Covid e da chissà quali altri flagelli.
Ci sono stati addirittura dei processi dopo il Covid, Invece di processare quelli che hanno promulgato i decreti che ci hanno chiuso in casa senza nessun riscontro scientifico sulla validità di tali norme, hanno processato quelli che non ci hanno chiuso in casa con la dovuta tempestività. Ricordo che la Germania, nella prima fase del Covid, quando ha lasciato al buonsenso la gestione delle restrizioni ha avuto circa la decima parte delle nostre vittime. Nella seconda fase, quando ha scimmiottato il nostro rigore nell’applicazione delle norme restrittive (erano invidiosi che per una volta gli italiani erano più rigorosi dei tedeschi…) hanno avuto le stesse vittime che abbiamo avuto noi. Nessuno ha avuto l’intuizione geniale che in casa tua quando uno ha un virus l’unico modo di salvarsi è scappare di casa e rientrarci meno possibile.
Anche lì bianco e nero ha dettato legge. Colpevolisti ed innocentisti. Con i decreti legge si è deciso chi aveva ragione. In modo proprio scientifico.
Quell’Italia divisa in due è un po’ rimasta pure a livello politico. La destra che non è destra e la sinistra che non è sinistra eppure la ragione da una parte deve stare. Nessuno che si sogna di dire che il problema cronico è abbassare il tasso di corruzione nella classe politica che tutela solo sé stessa, che siano bianchi o neri.
Certamente vedere solo il bianco ed il nero semplifica le cose ed in uno mondo dove l’informazione non è caotica ma semplicemente deviata fa comodo illudersi di poter leggere le cose con una chiave semplice.
Non viviamo in un quadro naif tipo i paesaggi di Ljuba Stolfa, quelli sono pure belli da vedere ma non sono la realtà.
Fra poco iniziano i giochi olimpici. avremo gli eroi che salgono sul podio ed i debosciati che non ce la fanno (magari arrivando al quarto posto ad un centesimo dal terzo). Le telecamere indugeranno ovviamente sempre in modo esagerato sul primo senza far vedere cosa succede dietro. Ma cosa succede dietro non gliene frega niente a nessuno perché sono le varie tonalità degli altri colori. Conta solo l’assoluto.