AUGURI DI UN “BEL” NATALE

Mi va di augurare ai miei lettori un “bel” Natale più che un buon Natale. Forse è una differenza da poco ma mi pare che il “buon” Natale sia quasi una cosa che si mangia, che si consuma, mentre il “bel” Natale ho la sensazione che sia un qualcosa che non si mangia, che essenzialmente si contempla e che ha ottime possibilità di restare nella memoria fin che si campa. Ecco io vi auguro che il Natale 2024 possa restare nella vostra memoria fin che campate ed ovviamente per motivi belli e non brutti da raccontare.

Ci manca un pochino la capacità di contemplare il Natale. Forse non solo il Natale, un po’ tutto. Siamo più portati a mangiare, possedere, conglobare, fare nostro più che ammirare in estasi. Nel mangiare ciò che ci piace finiamo per non vederlo più proprio perché l’abbiamo mangiato e allora ci manca l’estasi che abbiamo sacrificato alle esigenze delle papille gustative.

La contemplazione per certi versi è un’ arte, bisogna essere capaci di contemplare e forse è proprio una dote degli artisti. Mangiare, possedere, è certamente più facile e da comunque gratificazione.

C’è un qualcosa a livello collettivo che rende più conveniente la contemplazione. Quando contempli una cosa non la consumi, anzi la valorizzi, quando la mangi, la consumi e alla fine ne togli il valore proprio perché sei sazio. Difficile saziarsi della contemplazione e in tempi di grande condivisione (ma finta o vera quella sui social?) contemplare una cosa vuol dire anche poter condividerla senza ridurla e danneggiarla.

Vi auguro un bel Natale da contemplare, da condividere senza consumarlo e ridurlo anche per poterlo ricordare per sempre.