AUGURI A TUTTI I SISTEMI DI INFORMAZIONE E… DISINFORMAZIONE

Dopo il Natale, che siamo tutti più buoni, il Capodanno dei buoni propositi, allora molti si mettono a dieta anche se non hanno nessun bisogno di mettersi a dieta ma solo di mangiare meglio e soprattutto meno prodotti dietetici che fanno molto male alla salute, tanti altri si propongono di iniziare un’attività fisica improponibile che non sono capaci di immaginare tarata sul proprio fisico e così verso carnevale la smettono ammettendo che è stato un vero e proprio scherzo di carnevale.

Altra festa, altri auguri ed io li faccio ai mezzi di informazione che ritengo che siano i sistemi che governano con una discreta precisione la nostra esistenza e pertanto abbiano molto bisogno di auguri.

Gli auguri in realtà bisogna farli ai sistemi di informazione se proprio ne esistono (in realtà sono mai esistiti? Quando parliamo di “sistemi” parliamo di qualcosa di piuttosto complesso e capire il funzionamento dei modelli complessi è un po’ difficilino) ma anche a quelli di disinformazione. E’ soprattutto con quelli che abbiamo a che fare e dobbiamo augurarci che siano quelli a funzionare in modo un po’ meno devastante del solito.

Forse l’augurio dovremmo farlo a noi più che a loro ed allora è un augurio un po’ particolare perché dovremmo augurare che si apra qualche stramaledetta falla nei sistemi di disinformazione che purtroppo sono di una precisione e di una puntualità stordenti.

Un esempio illuminante di questi giorni di disinformazione pressoché perfetta: le indicazioni del ministro Bussetti sui compiti a casa per gli scolari. Era il vero petardo che doveva scoppiare in questi giorni. Per caso l’ha sentito detonare qualcuno? Silenzio assordante. Perché? Perché è un argomento scomodo che implica il riesame di tutto il sistema scolastico. E pertanto in questi giorni, dove milioni di bambini sono alle prese con i compiti per le vacanze perché la maggior parte degli insegnanti hanno ignorato l’invito, dell’opportunità o meno di fare questi compiti non si parla nemmeno. Insomma il ministro conta meno del due di picche se tratta argomenti scomodi. E’ come se avesse detto che bisogna cominciare a rispettare la legge sul peso degli zaini (splendida disposizione che quest’anno compie 20 anni ma nessuno sa ancora che esista e tutti continuano splendidamente ad ignorare) oppure che dal 2019 l’attività motoria nelle scuole non è più finta ma si comincia a farla davvero dandole giusta dignità.

Sono i sistemi di disinformazione a pilotare le nostre scelte, non quelli di informazione, perché quelli di informazione purtroppo non esistono. Informare il cittadino equivale a renderlo pericoloso. Un cittadino informato chiede dei cambiamenti concreti e sostanziali delle cose che non funzionano perché comincia a vederle meglio. Il cittadino disinformato percepisce qualcosa perché non è che sia stupido ma non sa proprio da che parte cominciare per poter iniziare a cambiare le cose, non ha alcun aggancio pratico per poter operativamente mettersi in moto.

Auguri ai sistemi di informazione inesistenti ed a quelli di disinformazione fin troppo efficienti, speriamo che oltre ad una grande quantità di disinformazione riescano a passarci anche un velato invito a ragionare con le nostre teste.