Ieri ho visto un servizio televisivo sugli ambientalisti un po’ fuorviante. Sono un po’ patologico perché guardo la televisione e poi me ne lamento. Dovrei semplicemente smettere di guardarla.
Secondo quel servizio televisivo gli ambientalisti sarebbero quelli che insistono per il blocco degli euro 5 a gasolio e che… vanno tutti in un unico bagno, maschi e femmine.
Io mi reputo almeno un po’ ambientalista, non me ne frega niente degli euro 5 a gasolio e tendo ad andare nel bagno dei maschi, se come generalmente accade in Italia, trovo il bagno dei maschi.
Penso che a tutti gli ambientalisti non gliene freghi niente di creare problemi ai possessori di auto euro 5 a gasolio. Il problema è che dobbiamo cominciare ad andare a piedi ed usare di più i mezzi pubblici e meno l’auto a prescindere che questa sia a gasolio euro 5 oppure elettrica euro 16.
Si vuol far passare la figura dell’ambientalista per un personaggio radical chic che non è immerso nella realtà quotidiana e che ha il capriccio di danneggiare onesti e poveri lavoratori per sperare di avere l’aria un po’ più pulita nella città dove abita.
Io la vedo diversamente: per conto mio il soggetto ambientalista è un personaggio che è stufo di vedere conoscenti che muoiono di patologie legate all’inquinamento che si potrebbero benissimo contrastare solo cominciando ad andare di più a piedi, in bicicletta e usando un servizio pubblico che chiaramente deve essere potenziato perché strutturato come è adesso è il miglior incentivo per continuare ad usare l’auto con la quale ci impieghi molto meno e spendi quasi lo stesso.
Pertanto il problema non è l’euro 5 e nemmeno il bagno unico. Poi se nel tentativo di migliorare il trasporto pubblico sarò costretto ad andare in bagni unici perché non ci sono i soldi per fare due bagni vorrà dire che proverò ad adattarmi, oppure la trattengo fin che arrivo a casa. Con un efficiente servizio di trasporto pubblico, spero.