Purtroppo mi arrivano delle domande alle quali posso rispondere solo parzialmente perché devo comunque invitare chi mi pone la domanda a fare un giretto dal suo medico di base prima di poter mettere serenamente in pratica i miei consigli. Se una persona mi dice che sta male in senso generale si è già conquistata il mio caldo invito ad andare a trovare il suo medico di base, anche se dopo aggiunge dettagli che comunque riguardano la mia professione e sui quali posso certamente disquisire, ma per me il primo problema è che quella persona sta male e se sta male bisogna capire il perché. Poi può benissimo essere che quella persona in realtà non stia male, che quella sia solo una sensazione e che il medico dia il suo assenso per una sana attività sportiva e allora quel malessere può anche essere completamente risolto da un’attività fisica salutare ma la prudenza non è mai troppa e bisogna comunque partire dal presupposto che può anche essere in atto una patologia che necessita dell’intervento del medico. E’ mio compito pesare bene le parole e capire quando questo disagio anche grave è scatenato solo da un attività fisica per la quale non si è per niente allenati o se invece è un disagio indipendente dal carico di attività fisica e legato ad altre problematiche. Io non voglio mai allarmare nessuno ma non posso assumermi responsabilità che riguardano il medico di base che oltre tutto conosce molto meglio di me il paziente-allievo. Queste responsabilità me le prendo nel momento in cui il medico di base sentenzia che quell’allievo-paziente ha bisogno di muoversi per stare meglio ed in quel momento mi lancio alla ricerca di un dialogo per vedere che soluzioni si possono escogitare per trovare una sana attività motoria specificamente tarata su quel soggetto. Come sempre ogni consiglio deve partire sulla base delle indicazioni fornite dall’allievo che si spera che siano più precise ed attendibili possibile a quel punto dare consigli utili non è nemmeno molto difficile. Diciamo che il difficile è inquadrare la situazione iniziale e inquadrarla dando un po’ troppo peso a situazioni di disagio può anche essere peccato veniale mentre inquadrarla sottovalutando decisamente questi segnali può anche essere errore grave. Non ne abbiano a male i medici di base se a volte spediamo a loro dei soggetti che sono semplicemente dei malati immaginari, meglio un malato immaginario in più che fa perdere un po’ di tempo al medico di base che un finto sano che fa disastri per non aver compreso l’urgenza di una visita medica.