LA CORRUZIONE NELLO SPORT

Un grande statista italiano ha sempre affermato che, a certi livelli, se non si usa la corruzione non si va da nessuna parte. E’ un politico molto famoso ed è noto per sparare balle colossali come la maggior parte dei politici solo che le spara talmente clamorose che risulta quasi simpatico, schietto e genuino al punto tale che alcuni italiani l’avrebbero pure visto come possibile presidente della repubblica. Curiosamente viene criticato più spesso per la corretta osservazione scientifica che rileva sulla corruzione che non per le sue innumerevoli proverbiali balle.

Ciò attesta non solo che la corruzione a certi livelli è proprio determinante per sbloccare alcune situazioni ma che è talmente importante a livello politico che scatena una sorta di falso pudore che fa si che venga costantemente rinnegata invece che evidenziata nelle sue molteplici sfumature. E’ intrisa nel DNA della politica e non riusciamo a liberarcene. Mi sia consentita una delle mie uscite fantasiose su quanto accaduto pochi giorni fa in Italia: io sono convinto che se i parlamentari percepissero un equo e dignitoso stipendio di 2000 euro al mese, stipendio che la maggior parte degli italiani non vedono nemmeno con il binocolo, l’indegna gazzarra alla quale abbiamo assistito, pure pubblicizzata costantemente dalla tv di stato, non sarebbe andata in scena. Sensazioni del tutto personali.

Detto questo vorrei atterrare sulle misere questioni di sport che talvolta non sono proprio del tutto misere ed invece ci aiutano proprio a comprendere come funziona la realtà, anche fuori dallo sport.

Altra mia uscita, quasi da grande statista, per parafrasare il politico citato prima (del resto io di balle ne sparo talmente tante che almeno in ambito sportivo non ho proprio nulla da invidiare a quel politico…): “Nello sport si nota che il tasso di corruzione è direttamente proporzionale alla quantità dei flussi finanziari che gravitano attorno ad un preciso sport”. Per farla breve, per esempio, in Italia lo sport più corrotto quasi sicuramente è il calcio ad alto livello dove le cifre in gioco sono veramente significative. Per andare sugli sport meno corrotti non so se si possa andare sulle bocce o sulla pesca sportiva, ma in ogni caso bisogna trattare il basso livello di quello sport. Chiariamo un’importante questione: il calcio, che è probabilmente lo sport più corrotto, nei suoi bassi livelli è di un’ autenticità esemplare. Pertanto si può proprio affermare, per non fare di ogni erba un fascio, che i flussi finanziari non vanno ad inquinare tutto lo sport in toto bensì solo quella parte di eventi, in genere altamente spettacolarizzati e che hanno molti passaggi televisivi, che riguardano l’alto livello della disciplina. E’ pure possibile che la pesca sportiva ad alti livelli veda addirittura degli episodi di corruzione, sul calcio a bassi livelli (ci ho lavorato pure io…) ci metto la mano sul fuoco, non c’è ombra di corruzione: è tutto genuino ed autentico.

Andando sull’impiantistica sportiva, l’altro giorno accennavo all’importanza di costruire molti impianti sportivi per lo sport di base più che poche cattedrali faraoniche per lo sport di alto livello. L’osservazione sulla corruzione investe certamente questo aspetto perché è molto facile trovare le vie giuste per superare la burocrazia che frena la costruzione delle grandi opere ma è molto difficile superare quei piccoli ma molteplici ostacoli che frenano la costruzione di opere essenziali per il benessere della comunità ma sulle quali non ci mangia proprio nessuno ed anzi si creano dei problemi di gestione perché a gestire un piccolo campo di periferia c’è proprio tutto da perderci.

Dunque siamo abituati a vedere la corruzione come quel cancro che corrode la società e la svilisce ma, per tornare a citare il famoso statista, ci tocca ammettere che in certe situazioni pare davvero l’unico sistema per far andare avanti le cose.

Tanto per cambiare siamo di fronte ad una questione filosofica ancor più che politica, io vorrei che fosse ben chiaro che, corruzione o rigido rigore morale, dobbiamo comunque maturare la consapevolezza della terribile importanza dello sport di base.

Se per dare importanza a questo sport è opportuno pubblicizzare che probabilmente l’unico sport autentico è quello dei campi di periferia cerchiamo anche quella strada andando inevitabilmente a scontrarci con chi, immerso nello sport di alto livello, sostiene che se non si tiene in piedi il carrozzone artificiale dello sport di alto livello si fa un gran danno anche allo sport di base perché è lo sport televisivo che sostiene tutto.

Torniamo ad una mia altra epica e continua osservazione: è la televisione a comandare in molti ambiti della nostra esistenza e a determinare le modalità di approccio a tante cose importanti. Il presidente della repubblica si elegge in margine ad uno spettacolo televisivo, il grande sport si regge su una immagine che è costruita essenzialmente sullo sport televisivo.

Forse dobbiamo semplicemente imparare che esiste una realtà parallela che è ancora più importante di quella televisiva che è quella che informa le nostre vite quando non siamo seduti sul divano davanti alla televisione. Sono due vite in contrasto fra loro, dobbiamo solo decidere se è più importante quella sul divano o quella che scorre indipendentemente da quanto dicono per televisione, fuori dalla porta.