Ieri, scrivendo il mio solito articolo “astratto” sui problemi concreti della gente che vuole muoversi, alla fine, rileggendo l’articolo, mi sono detto: “Ho sbagliato tutto, non ho nemmeno accennato alla coordinazione neuromuscolare”. In effetti l’articolo aveva un suo peccato originale: che non era rivolto al problema specifico di un certo Tizio a Caio, bensì al problema generico di tanti Tizio, Caio e pure Sempronio. In effetti, la maggior parte degli italiani lamentano di non riuscire a fare un’adeguata attività fisica perché non hanno il tempo necessario per affrontarla, ancor più che per il fatto che non ne hanno i mezzi economici (più ridotti di quanto si possa pensare) per sostenerla. Così, nell’affrontare questo tormentone della mancanza di tempo libero culminante con la classica domanda “Dammi dei consigli per fare movimento senza avere troppo tempo a disposizione” mi sono prodigato nella stesura di un articolo “astratto” appunto dove ho passato il problema della mancanza di tempo al vaglio dello sviluppo di tre aspetti condizionali della preparazione fisica: la forza, l’elasticità e la resistenza. Sintetizzando ho rilevato come si possa impiegare anche poco tempo per stimolare la forza, come ne occorra di più per allenare l’elasticità e come il problema delle doti organiche, la cosiddetta “resistenza” sia un problema sociale perché nella nostra società e nella nostra struttura sociale non abbiamo gli spazi, i tempi e gli stili di vita per tenere quelle buone doti organiche che ci danno una buona resistenza che poi è quella capacità che ci fa bene alla salute perché ci consente di fare tot. rampe di scale senza fare un infarto, ci consente di aver un buon metabolismo e di tenere polmoni e cuore in ordine, cose decisamente importanti per la salute generale. Insomma, lo stramaledetto cardio fitness che è quell’accidenti che in palestra ci costringe pure a stare lì tanto tempo andrebbe sviluppato nella vita di tutti i giorni e non in palestra dove forse è più opportuno stimolare altre doti quali la forza e l’elasticità. La coordinazione nemmeno sfioratocome argomento. Il peccato è grave con riferimento ai singoli perchè poi i singoli hanno centomila problemi di coordinazione riferiti alle mille cose che devono fare durante la giornata. L’essere umano più che sviluppare forza, elasticità e resistenza per svolgere alcuni compiti motori affina un progetto motorio per svolgere al meglio tali compiti, senza pensare a forza, elasticità e resistenza.
Per fare un esempio che dia un’idea del problema pensiamo ad un pizzaiolo che deve fare una certa pizza. Nell’organizzazione della pizzeria c’è chi gli procura tutti gli ingredienti e glieli dispone sul bancone dove lavora, poi il compito di fare la pizza è tutto suo. Non è che mentre fa la pizza dica: “Adesso vado a comprare la mozzarella perché mi serve la mozzarella, adesso il pomodoro….” e così via. No, il suo compito è un compito essenzialmente coordinativo tanto è vero che dispone tutti gli ingredienti sul bancone in un certo modo per essere ancora più rapido e se tutto è messo dove deve stare in poco più di un minuto prepara una pizza che se il forno funziona come deve funzionare tirerà fuori cotta al punto giusto dopo un minuto e mezzo per un totale di tre minuti scarsi per la pizza pronta sul piatto. Se dovesse ragionare su cosa andare a pigliare e pure accendere il forno probabilmente ci impiegherebbe alcune ore.
Nello svolgimento dei nostri compiti motori noi siamo un po’ così. Abbiamo dei circuiti che regolano tutti questi ingredienti e producono la miglior pizza possibile (il miglior gesto motorio) miscelando ad arte gli stessi. Se la coordinazione non è buona é poco ma sicuro che la pizza farà schifo anche se gli ingredienti sono buoni. Cosa vuol dire questa filastrocca? Che noi più che pensare a forza, elasticità e resistenza, durante il giorno pensiamo a dei compiti che richiedono una certa coordinazione neuro muscolare. Il lavoro del personaggio che va a comprare la mozzarella, il pomodoro etc, che è sempre il nostro fisico, alla fine è anche abbastanza ininfluente e non è l’aspetto più rilevante di tutta la questione.
Ancora più nel dettaglio per essere meno astratti possibile. Può essere che un uomo del terzo millennio (ma eravamo già così ancora ben prima che finisse il secondo) abbia una buona forza, una buona elasticità e pure una buona resistenza ma… non sappia fare un cavolo perché da uomo del terzo millennio è tutto il giorno davanti al computer per lavoro, poi in auto e poi davani alla tv di sera perchè è stanco e non riesce a staccarsi dalla tv. Come fa ad avere ancora forza, elasticità e resistenza? Le ha perché le ha recuperate in palestra dove va quasi come se fosse un malato perchè glielo ha detto il medico: “Guardi che lei non ha tono muscolare, ha un’elasticità da far schifo e se non riesce a fare una rampa di scale senza avere il faitone vuol dire che è più di là che di qua…”.
In sintesi non ha sul bancone la mozzarella, non ha il pomodoro e non ha nemmeno la pasta per fare la pizza perchè… le pizze non le fa proprio mai.
Allora con un monito da pizzaiolo (che non sono mai stato, anche se apprezzo molto la pizza fatta come si deve) più che da insegnante di educazione fisica io dico che il problema qui non è solo che non ci sono più gli ingredienti sul bancone ma anche e soprattutto che nessuno sa più far la pizza perché i compiti motori sono cambiati e si risolvono nel battere i tasti di un computer, nel girare il volante di un auto che ha pure il servosterzo perché altrimenti è troppo faticoso sterzare in manovra e nel premere il telecomando della televisione perché da molti decenni ormai (da quando ci sono infiniti canali e non più solo il primo, il secondo e… Capodistria) che per accendere e spegnere la tv non si alza nemmeno il culo dalla sedia e basta premere un telecomando.
Insomma la coordinazione neuro muscolare è quella che ci consente di eseguire i vari compiti motori ed in conseguenza dei suoi dettati l’organismo si autofornisce di certi ingredienti. Allora se affrontiamo l’argomento tempo libero per trattare queste cose vediamo che alla fine non possiamo prescindere da discorsi che hanno un’alta specificità e che riguardano si la capacità di andare in bicicletta (in una città viva più che in una palestra su biciclette finte ancorate al pavimento) ma anche la capacità di fare sport che è terribilmente correlata con il tempo libero. La parola magica sport è quella che ci porta direttamente al concetto di sviluppo di coordinazione neuro muscolare perché senza quella non si riesce a fare proprio nessuno sport ed è già tanto che si riescano a sollevare dei pesi facendo sempre lo stesso movimento. Forza, elasticità e resistenza fine a sé stesse non vogliono dire proprio niente. Movimento è anche e soprattutto capacità di risolvere compiti motori di una certa complessità, ben più impegnatiìvi di quello che ci consente di azionare un telecomando.