“… nell’articolo sul “Mental Coach” dei poveri sembri indicare una filosofia del movimento un po’ ideologicizzata verso un cambiamento della società. Puoi chiarire un po’ meglio questo concetto se in effetti pensi che ci sia un problema sociale che fa da sfondo alle nostre abitudini di movimento?”
Ne sono convinto eccome ed è per quello che spesso mi piglio l’accusa di trattare un sito che ha un forte connotato politico pur non facendo la pubblicità a nessuna corrente politica.
Io sostengo che le abitudini di movimento dei cittadini italiani non siano per niente casuali e siano dettate invece da un sistema economico che ormai non funziona più da parecchi anni.
Il fatto che molte persone siano riuscite a praticare più attività fisica durante il lockdown quando teoricamente eravamo impossibilitati al movimento la racconta lunga su questa cosa. Viviamo in una società dove muoversi normalmente è diventato un lusso perchè non abbiamo tempo libero. Si lavora troppo e ci sono mille impegni che ci impediscono di dedicare una quota accettabile di tempo libero, al movimento necessario per stare in salute.
Quando sento dire che ci sono politici che promettono che fra breve tutto tornerà come prima sono spaventato da queste promesse perchè mi pare che abbiamo a che fare con una classe politica che non ha capito che già prima del Covid ormai non c’era più niente che funzionava ed il Covid è stato semplicemente la ciliegina sulla torta di un sistema allo sfascio.
A tal proposito ho paura che la “Grande Vaccinazione” non sia quella per cui la gente si inietta il farmaco per proteggersi contro il Covid bensì quell’atteggiamento psicologico per cui dopo sta stramaledetta pandemia si rischia di tornare come prima ed accettare un sistema economico decisamente squilibrato che a breve potrà creare crisi sociali peggiori di quella innescata dal Covid. Se la gente ha bisogno del lockdown per potersi permettere di fare un po’ di sana attività fisica vuol dire che siamo arrivati veramente a limiti di stress sociale impensabili.
Quando io predico che bisognerebbe riuscire a trovare nella propria giornata il momento per farci stare un po di sana attività fisica predico al vento perché per molti cittadini questo è un lusso improponibile e non è perché l’attività fisica di moda è pure mercificata e costosa ma lo è perché anche chi non si fa abbindolare dai lustrini del mercato e sa benissimo che si può fare attività fisica anche senza spendere un patrimonio comunque non riesce a trovare il tempo libero per farcela stare.
Quando propongo di “Lavorare di meno per trovare il tempo di fare della sana attività fisica” parlo solo per una ristretta elite di privilegiati che si possono gestire l’orario di lavoro e possono permettersi davvero il lusso di trovare un po’ di tempo libero in più. Ma la maggior parte dei cittadini “normali” non sono assolutamente in quella condizione e non possono trattare con un orario di lavoro flessibile pertanto la mia resta solo una predica al vento che ipotizza il miraggio di una società più equa, più sana, più equilibrata, in una parola più vivibile ed evoluta.
Questa indubbiamente è “fantapolitica” e dunque a volte mi trovo davvero a dover rispondere a chi vuol razionalizzare la sua preparazione fisica avendo a disposizione in tutto tre ore di tempo libero la settimana. La risposta più corretta allora forse sarebbe “Cambia Stato” ammesso che sia facile trovare una nazione dove si va facilmente a lavorare con un orario umano che ti consente di dedicare abbastanza tempo ad una sana attività fisica. E’ un sistema globalizzato e come gli extracomunitari fanno fatica a venire da noi per riuscire a mangiare (hanno un problema ancora più urgente della sana attività fisica) noi facciamo fatica a trovare una nazione dove si lavora senza problemi e si può affrontare un regime di vita tranquillo e rilassante. No, assolutamente la tranquillità non è dei nostri tempi, ma non per il Covid che è un ulteriore problema in una società che già non funziona, bensì per altri problemi che per conto mio partono dal fallimento della società consumista ma quella è si decisamente fantapolitica ed io sostengo semplicemente che la società consumista ha fatto il suo tempo e siamo un pochino lenti nell’accorgercene. Se n’era accorta una certa Greta che se ho fatto bene i conti adesso dovrebbe essere pure maggiorenne e spero che abbia affinato le sue capacità politiche, ma poi il Covid ha preso la scena e praticamente gli squilibri sociali sono passati in secondo piano. In tutto questo contesto tentare di tenersi sani con il movimento pare pura follia. Chi ha qualche possibilità di riuscirci fa molto bene a provarci.