ASSOLUTAMENTE D’ACCORDO CON STEFANO MEI

Una volta tanto sono filo federale e sono assolutamente d’accordo con quanto afferma il presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera, Stefano Mei. Dopo i successi degli atleti azzurri afferma: “Adesso voglio vedere gli impianti per l’atletica pieni”. Questo è il vero senso della grandiosità di questi successi e oltre alla goduria dei protagonisti si spera di scatenare una reazione positiva per l’atletica di base.

Detto fra noi il grande Stefano ha pure una buona dose di culo perché quanto avvenuto in pochi mesi nell’atletica italiana non può certamente essere solo il frutto del suo lavoro iniziato da troppo poco. Però il forte mezzofondista spezzino mi è sempre stato simpatico anche perché ha portato culo pure a me quando siglai il mio record personale sugli 800 metri la stessa sera che lo fece lui. A tal proposito sfoggiando una memoria da elefante sottolineo a Stefano che quella sera oltre che una grande lepre abbiamo avuto pure un po’ di fortuna con il vento. Una folata significativa ci ha aiutato nel rettilineo opposto a quello di arrivo e poi quando quello stesso vento doveva toglierci ciò che ci aveva appena regalato ha pensato bene di calare per non crearci problemi sulla retta d’arrivo. Poca cosa, per carità, forse solo due o tre decimi. Però lui ha fatto il suo record personale, io anche, ed un certo Johnny Schievenin regolarissimo su quei tempi che pure lui quella sera fece qualche decimo meglio quando gli dico queste cose mi chiede se gareggiavo con l’anemometro. No, non gareggiavo con l’anemometro, ero semplicemente 57 chilogrammi e se tirava una folata di vento la sentivo eccome…

Ecco quel vento lì che accompagna le gesta di Stefano Mei spero che sia quello che possa continuare a spingere l’atletica italiana non solo nelle gesta dei suoi atleti di vertice ma anche in quelle degli atleti che sostengono tutto il movimento sportivo.

Giusto per stare in tema preciso anche che la gara a cui ho accennato era un banalissimo campionato regionale e con questo voglio testimoniare come Mei fosse fin da allora molto rispettoso dell’atletica di base. Per fare il suo record sugli 800, lui, già atleta di livello internazionale che avrebbe potuto scegliere chissà quale meeting scelse un banalissimo campionato regionale. Facendo le cose per benino si portò anche una lepre di tutto rispetto: un certo Tonino Viali da 1’45” sugli 800. Un campionato regionale con una lepre da 1’45” forse è una cosa che manca all’atletica attuale ma visto che Stefano Mei è il presidente ci si può tornare. Se torna una gara così io spero di mandarci un mio atleta perché su quel mio risultato di quella sera incombe una maledizione: è ancora record sociale della mia squadra dopo 35 anni. Questo che può sembrare un vanto è in realtà un problema dell’atletica di base attuale. A me farebbe piacere che il nostro presidente lavorasse non solo perché ottimi mezzofondisti possano tenere alto l’onore della nazionale in campo internazionale ma anche perché un mio atleta (o anche un rivale diretto di qualche mio atleta) possa ritrovarsi in una gara simile a quel campionato regionale di 35 anni fa. Insomma è divertente anche tenersi un record sociale per 35 anni ma in un atletica che funziona davvero un record sociale non dura trentacinque anni anche se è stato ottenuto correndo nella scia del presidentissimo e pure con la folata di vento propizia.