Mi arriva una fantastica domanda sulla preparazione dei 3000 metri piani in atletica leggera, specialità fra l’altro poco diffusa perché esclusa dal programma olimpico delle competizioni all’aperto che prevedono i 1500 metri oppure i 5000 metri sia a livello maschile che a livello femminile (un tempo le donne correvano “solo” i 3000 metri poi, quando la Wang Junxia è arrivata a correrli in 8’06” si è capito che potevano correre anche i 5.000 ed i 10.000 metri…).
La domanda è fantastica ma è “segreta” nel senso che chi me l’ha posta non ha espresso il desiderio che venga pubblicata ed io, per non tradire la fiducia di quel benvenuto lettore, mi limito a dire che è “esistita” questa domanda senza dire nessun cacchio di questo straordinario sportivo. L’unica cosa che posso dire, sperando di non tradire le sue attese, è che lui stesso ha aggiunto che su Internet su questo argomento non si trova proprio un cavolo, ed ha perfettamente ragione e si è pure scusato se la domanda è inopportuna. Praticamente il concetto è “Scusa se ti chiedo qualcosa sulla preparazione dei 3000 metri, per carità, non pubblicare che non interessa niente a nessuno e che non si sappia in giro che ci sono persone eccentriche come me che vogliono preparare i 3000 metri invece della maratona o dei 100 chilometri che sono tanto di moda al giorno d’oggi…”.
Ho già risposto a quel lettore che per un sito che si chiama “Personal trainer gratuito” ricevere una domanda sulla preparazione per i 3000 metri non c’è proprio nulla di strano. E’ preparazione fisica, tutti possono avere la sana ambizione di voler migliorare il loro risultato sui 3000 metri, semmai è sulla maratona o sui 100 chilometri che qualcuno potrebbe porsi il quesito se sia del tutto salutare affrontarli quando non si è molto allenati.
Aggiungo che sull’argomento sto facendo l’esatto contrario di quanto faccio sempre sulle terribili domande sulle diete (che in quanto insegnante di educazione fisica non posso certamente affrontare) e sul dimagramento in generale connesso all’attività fisica sul quale mi arrivano un infinità di domande. A questi lettori, ai quali provo sempre a rispondere in modo garbato, anche se non esaustivo, chiedo sempre scusa se non pubblico la domanda (e stranamente mi barrano la casella di richiesta di pubblicazione e non capisco perché, come se il loro problema di dimagramento dovesse diventare una questione nazionale…) perché di queste domande ne arrivano perfino troppe e francamente mi annoio a continuare a disquisire di dimagramento su un sito che tratta l’attività fisica e non il dimagramento. Con il lettore che mi chiede consigli sui 3000 metri faccio esattamente il contrario, chiedo pubblicamente scusa se faccio pubblicamente spifferare che esiste anche un lungimirante che mi chiede consigli sui 3000 metri e non gliene frega niente di dimagrire e aggiungo che ieri sera quando ho visto il quesito (me ne arriva più o meno uno all’anno di questi…) ero tentato di prendermi una sbornia perché se c’è ancora chi fa di queste domande vuol dire che c’è ancora speranza di diffondere una vera cultura dell’attività fisica.
Allora essenzialmente io con questo articolo comunico ai lettori che le domande sui 3000 metri ma anche sui 100 metri sugli 800 o sui 400 metri ad ostacoli e perché non sul getto del peso e sul salto triplo sono graditissime, questa è attività fisica, è attività sportiva è per questo che esiste il sito, per convincerci che fare attività fisica è una bella cosa, per darvi entusiasmo su queste cose e al limite per farvi passare qualche paura su leggende metropolitane riferite al fatto che muoversi senza un tecnico è pericolosissimo. E’ stare fermi senza un tecnico che è pericolosissimo. Non contattate mai nessun “tecnico della sedentarietà” quando vi accingete a sprecare lunghe ore della vostra vita davanti alla televisione che oltre che fonte di pericolosissima sedentarietà è pure fonte di informazione deviata in tema di preparazione fisica?
Preparare i 3000 metri è una cosa fantastica. Il fatto che su Internet sul tema ci sia scritto poco o niente o che ci siano le preparazioni fatte con lo stampino che non servono a nulla perché il primo requisiti di qualsiasi preparazione è un’alta individualizzazione, dipende dal semplice motivo che non esiste un business sulla gara dei 3000 metri. Almeno non per chi li corre in tempi umani, perché se un qualsiasi soggetto maschio li corre in meno di 8’06” che è lo stratosferico tempo del record del mondo (datato 1993…) della sopracitata Wang Junxia allora un certo business può esistere pure lì. Diciamo pure sotto i 9’20” per le donne e sotto 8’10” per gli uomini. A quel punto ti stendono ponti d’oro e ti dicono che sei un potenziale protagonista della scena nazionale, non paghi più per fare sport e sono loro che pagano te.
Il business esiste sulla maratona, eccome esiste, ed è per quello che un’ infinità di soggetti anche non portati per la maratona (che è la più lunga delle discipline olimpiche di corsa) la praticano in modo forse anche un po’ esagerato facendo quello che nemmeno gli atleti professionisti fanno. I professionisti corrono una o due maratone all’anno al massimo, se ne fanno una terza è quasi sempre per motivi di cassetta ma non per motivi tecnici. Fra gli amatori invece ci sono soggetti che ne fanno ben di più ed è per motivi di cassetta… di chi le organizza. Se l’atletica avrà una certa tutela nei confronti di certe chiusure talvolta esagerate nei confronti dello sport (ci si contagia molto di più al chiuso che all’aperto) probabilmente dovremo ringraziare anche i comitati organizzatori delle grandi corse su strada che patendo un danno economico colossale per colpa della pandemia si faranno carico di far ripartire il tutto appena possibile.
Tornando agli stramaledetti fantastici 3000 metri state tranquilli che non ci sarà nessuno che si preoccupa della puntuale riapertura degli impianti sportivi perché anche se i 3000 metri fanno benissimo alla salute, non essendoci il business si può benissimo essere meno tempestivi ed io so per certo di campi sportivi che stanno tenendo limitazioni d’uso folli. Praticamente oltre ventimila metri quadri all’aria aperta con quindici utilizzatori. Ma del resto se ci vai dentro per preparare i 3000 metri a cosa serve?!?
Fatemi pure tutti i quesiti che volete sullo sport. E’ chiaro che posso rispondervi solo con molta prudenza come deve fare chi non vi segue direttamente ma il mio concetto è che la sana presunzione di divertirsi con lo sport deve essere un diritto di tutti. L’attività fisica non è stata inventata per dimagrire, è stata inventata per divertirsi e per star bene, è la televisione che vi racconta che serve per dimagrire e quello è un altro business. Se capite davvero lo sport la televisione rischia di chiudere.