Questa non è la fotocopia dell’articolo precedente ma la versione più “grave”. C’è il caldo di fronte al quale si spaventano in pochi e gli altri continuano a far finta di niente oppure ne approfittano per fare i “duri” e mantenere le stesse abitudini di vita e c’è il caldo del terzo millennio, di questo stramaledetto effetto serra che, dovuto all’inquinamento oppure al “non inquinamento” professato da chi di inquinamento proprio non ne vuol sapere, è comunque drammaticamente riscontrabile in modo inequivocabile.
Gli eroismi, che non hanno alcun senso anche nei confronti di un caldo normale, lo hanno ancor meno di fronte ad un caldo eccezionale e sono certamente pericolosi per tutti, non solo per le cosiddette “categorie a rischio”.
L’ideale è poter mollare tutto, scappare in montagna e lasciare soffrire chi resta in città, non c’è dubbio. Ma non tutti possono permettersi il lusso di far così. C’è chi resta in casa e si chiude dentro con l’aria condizionata aspettando che passi il caldo. Piuttosto che far finta di niente probabilmente è meglio così, non a caso va nel panico chi non ha l’aria condizionata e non vede nessuna soluzione possibile. Allora, premesso che con un caldo eccezionale la prima cosa è proprio sopravvivere e chi non ha assolutamente la possibilità di rinfrescare almeno un po’ l’ambiente dove vive deve certamente risolvere in primo luogo questo grave problema, può esistere poi un secondo problema che è quello del “con questo caldo io non mi muovo più…”.
E anche questo non è un problema da sottovalutare, perché rinunciare completamente al movimento fin tanto che le condizioni climatiche non sono favorevoli non è una buona cosa. Certamente è più importante respirare ed alimentarsi ed idratarsi correttamente, dopodiché bisogna trovare anche la possibilità di riuscire a muoversi, magari non con le modalità di quando il clima è più favorevole ma almeno secondo un regime ridotto che garantisca almeno un minimo di funzionamento della macchina umana che altrimenti ci impiega meno giorni di quello che si possa immaginare ad incepparsi.
E allora la necessità di combattere la pigrizia e trovare gli orari ed i metodi per fare almeno un po’ di movimento. Sacrosanto ridurre quantità e qualità del movimento, sbagliato azzerarli. Cercare di organizzarsi per muoversi negli orari più freschi e andare alla ricerca dei luoghi più freschi compatibilmente con le proprie possibilità organizzative. Poi c’è la domanda tormentone: “Ma al caldo ci si adatta o si subisce e basta creando esclusivamente problemi all’organismo?” Vi sono indubbiamente delle notevoli capacità di adattamento al caldo anche nelle persone meno giovani ma non è il caso di andarle a testare con inutili ed inopportuni “esperimenti”. In linea di massima bisogna adoperarsi per ridurre la quantità di calore “subito” durante la giornata, quando si è riusciti a controllare questa si è pronti anche per provare a fare un po’ di sana attività motoria sempre con l’accorgimento di subire meno caldo possibile. Facendo degli esempi limite: colui che lavora tutto il giorno in un ambiente insalubre decisamente troppo caldo è difficile che si salvi scappando in collina a correre per tornare in un ambiente troppo caldo appena finito l’allenamento. Così chi vive costantemente con l’aria condizionata sia sul luogo di lavoro che in casa è inutile che vada a correre a mezzogiorno perché “…tanto per un’ora di caldo cosa vuoi che sia…”. E’ vero che quell’ora di caldo a chi ha la possibilità di refrigerarsi poi con l’aria condizionata fa meno paura ma non è il caso per questo di andare a fare allenamenti pericolosi in orari assurdi perché… tanto dura poco.
A volte la pigrizia è proprio la cosa più dura da sconfiggere e allora c’è chi invece di svegliarsi alla mattina presto per fare attività fisica preferisce continuare ad usare la pausa di mezzogiorno magari chiudendosi in palestra con l’aria condizionata. Piuttosto che abbandonarsi alla sedentarietà assoluta con la scusa del caldo meglio praticare anche un po’ di attività fisica in un ambiente chiuso con l’aria condizionata, ma proprio perché in questi giorni siamo molto esposti alle insidie anche dei condizionatori sarebbe bene almeno di prima mattina poterne fare a meno ed uscire a godersi quei pochi istanti di quasi fresco. Poi c’è da dire che nel Nord Italia, in questi anni, siamo arrivati addirittura a temperature minime che sfiorano i 30° ma, insomma, quelli sono casi limite e diciamo pure che le mattine che alle sei non c’è una temperatura quasi sopportabile in Italia si contano sulle dita di una mano. C’è chi a quell’ora lavora e non potrà certamente prendersi un permesso per svolgere la sua sana attività fisica, c’è chi fa i turni ed in ogni caso a quell’ora proprio non ce la fa ad alzarsi. Ci sono tante situazioni diverse dove bisogna sforzarsi di studiare la soluzione migliore, in ogni caso è opportuno tenere ben presente che non è certamente eliminando la sana e quotidiana attività fisica che si risolvono i problemi del caldo. Correre ai ripari è importante, ridurre l’attività fisica se necessario altrettanto, certamente sensato ed auspicabile cambiare gli orari, insensato azzerare l’attività fisica sperando che sia il sistema migliore per sentire meno caldo.