CASO SCHWAZER: FACILE SALIRE SUL CARRO DEL VINCITORE

Non ho intenzione di aggiungere molte cose sul caso Schwazer anche perché non voglio portargli sfiga e da appassionato di atletica mi piacerebbe vederlo di nuovo in azione nella marcia, non so dove e con che risultati ma sono convinto che sia in grado ancora di far vedere che nonostante l’età sa marciare gran bene perché penso che sia stato uno dei migliori marciatori di tutti i tempi. Io credo che qualsiasi risultato ottenga sia apprezzabile e sia in grado di far capire quanto gli hanno rubato in questi anni.

Sulla vicenda non voglio aggiungere niente perché adesso è fin troppo facile scriverne. Se qualcuno vuol vedere cosa ne scrivevo anni fa quando tutti dicevano “Al lupo, al lupo!” e non si rendevano conto che questo aveva avuto solo la presunzione di far capire alcune cose sull’antidoping, può benissimo andare a leggersi gli articoli scritti all’epoca. Ci sono ancora, non li ho censurati e non me li ha censurati nessuno anche se sono fastidiosi. Voglio solo aggiungere che non sono un profeta. Ci vuol poco a capire che questo antidoping non funziona e che la vera lotta al doping non può certamente essere portata avanti da un sistema che invece di far luce sul problema si preoccupa di volta in volta di demonizzare il pirla che chissà per quali motivi viene pescato positivo all’antidoping.