Qualcuno ha voluto rilevare nella mio atteggiamento nei confronti di chi ha osato ridicolizzare il bonus biciclette una sorta di presa di posizione politica (vedi pubblicazione del commento a “Freddura sulle strisce pedonali”). Mi tocca deluderlo subito. Da quell’area politica provengono personaggi che nella mia città hanno fatto un ottimo lavoro, che con il sottoscritto si sono comportati con una correttezza esemplare e che sarei pronto a votare subito.
Non ho assolutamente espresso un parere politico, tutt’altro. Non posso che confermare che, a mio parere, quando un’idea è idiota è idiota e basta e che sia di destra o di sinistra non me ne frega niente.
Aggiungo pure che l’espressione di un’idea idiota penso pure che possa venir fuori anche da un politico di alto rango e non per solo quella idea il politico è giusto che venga declassato e ridicolizzato.
Su questo punto sono disposto a sostenere addirittura l’idiotone appena deposto negli Stati Uniti. Guardate che lo chiamo l’idiotone in senso affettuoso e non voglio esprimere parere politici nemmeno qui. Magari la storia ci dirà che è stato il presidente meno corrotto degli USA e ci toccherà rivalutarlo in modo insospettato.
Quando l’idiotone è venuto fuori con la storia del disinfettante in vena io mi sono stupito non poco che la notizia abbia fatto il giro del mondo e fra me e me ho pensato una di quelle solite cose strane che penso quando ci sono notizie di larga portata: “Questo ha trovato un modo un po’ curioso di dire che di fare il presidente degli USA ne ha le scatole piene…”. Dunque non ho pensato che lui fosse idiota ma semplicemente che c’era qualcosa sotto per cui si voleva screditarlo agli occhi dell’opinione pubblica. La cosa mi pareva così grottesca che ho pensato addirittura che fosse pure pilotata da lui quando forse era più semplice pensare che quella non era altro che una delle prime mosse della stampa democratica per iniziare a demolire il personaggio.
Insomma della serie “Non sappiamo mai cosa ci raccontano e perché” non mi sono concentrato molto sulla genialità di buttarsi il disinfettante in vena sulla quale penso che nemmeno i ritardati mentali ci siano cascati bensì sul perché stava andando in giro quella notizia.
Il politico italiano che ha deriso l’importante bonus mobilità chiamandolo “bonus monopattini” (poteva semplicemente chiamarlo bonus biciclette senza cadere in una patetica mistificazione) penso che abbia preso un grossissimo granchio e probabilmente con quella uscita infelice di voti ne ha persi, non ne ha guadagnati ma quello che mi scandalizza è come è stato gestito questo granchio dai mezzi di informazione. Guardate che qui non sono diffidente di niente, non penso che si sia voluta né tutelare né sminuire l’immagine di questo politico, si è andati semplicemente al traino con uno stile degno della miglior informazione di serie “B”, deviata e demagogica.
Allora questo politico ha voluto, con molta leggerezza, criticare il governo per aumentare la forza dei suoi motivi di disappunto su una questione che era molto più complessa di quanto pensabile, è scivolato su una buccia di banana muovendo una critica che era irrilevante sull’intera questione ed ha pensato pure di farci bella figura. E quella è stata l’ingenuità ed al tempo stesso la cosa che mi ha fatto imbestialire non dell’atteggiamento di quel politico bensì della superficialità con la quale è stata gestita l’informazione.
Tornando all’idiotone, la notizia non era quella del disinfettante in vena e a tutti è passato il concetto che l’idiotone stava dando i numeri. Il quesito semmai era perché si voleva far passare questa immagine.
Nel caso del nostro politico la notizia vera non era che il nostro governo aveva buttato i soldi dalla finestra destinandoli all’acquisto dei monopattini bensì che l’argomento di importanza colossale era stato trattato in modo talmente superficiale che un politico poteva pure permettersi il lusso di chiamare il bonus mobilità “bonus monopattini” che invece di farci brutta figura rischiava pure di guadagnarci voti. Insomma la notizia vera non era che il governo ha sprecato soldi sui monopattini bensì che sull’argomento c’era un ignoranza tale che si poteva addirittura pensare questo. E su questa cosa i mezzi di comunicazione di massa ci sono pure andati dietro amplificando il concetto che l’importantissima questione della mobilità urbana era davvero stata trattata come una questione di monopattini. Questa è stata una grandiosa mistificazione e mi spiace pure che i rappresentanti del governo non si siano difesi evidenziandola. Qui mi viene addirittura da essere sospettoso nei confronti dei rappresentanti del governo perché se avessero voluto era stato offerto loro un calcio di rigore per andare sull’argomento, per dimostrare la validità dei provvedimenti attuati ed al limite per migliorarli.
Sono sospettoso perché in realtà il bonus mobilità ha avuto un grandissimo successo e stava innescando un qualcosa di grandioso. Ho quasi il sospetto che non si voglia aver dato seguito a quel pericoloso processo innescato perché il passo successivo avrebbe potuto davvero segnare una svolta epocale per la mobilità urbana.
Per cui in margine a questa vicenda ravvedo solo una terribile demagogia dei mezzi di informazione che invece di entrare dentro la notizia la trasportano come strumento di mistificazione e se dentro a quella notizia ci sono potenziali contenuti molto interessanti non gliene frega niente a nessuno. E’ nata per screditare una certa classe politica e deve andare avanti con quell’obiettivo.
Se l’uomo più influente del mondo dice che bisogna spararsi il disinfettante in vena la notizia non è che il disinfettante in vena fa bene perché è come se avesse detto che fa bene alla salute buttarsi dal quarto piano. Bisogna capire perché sta circolando quella notizia. Se un politico italiano liquida la questione mobilità urbana chiamandola “bonus monopattini” non vuol dire che il governo ha pensato di risolvere il problema incentivando l’uso dei monopattini ma se questa insinuazione resta lettera morta senza repliche allora vuol dire che non c’è nessun interesse ad affrontare realmente il problema né da una parte né dall’altra e qui, per conto mio, grande responsabilità è da attribuire a chi gestisce la notizia perché è come se davvero fossimo ad interrogarci se il disinfettante in vena fa bene.
Chiamatelo bonus monopattini o come cavolo volete ma ci sono milioni di autoveicoli che continuano a giocare al Far West in un paese che ha venti milioni di sedentari. Dal mio punto di vista questa è una disgrazia paragonabile a quella del Covid e c’è poco da scherzarci su.