ANCORA SUL TEST SUI 1000 METRI

Continuano ad arrivarmi domande sulla prova dei 1000 metri. E’ un test usato a scuola e so che è anche un test usato nelle prove di accesso alla carriera militare. Dunque è un test che sta facendo parlare di corsa. Dirò che la cosa non mi dispiace per nulla e se si raggiungesse un lessico comune per identificare con un’immagine immediata alcune capacità miste che identificano il corridore di medie distanze sarebbe proprio una bella cosa. Non più la fatidica domanda “Quanti chilometri riesci a correre tu in un ora?” Oppure “Quanto ci impieghi per fare 10 chilometri?”, domande che qualificano inevitabilmente i corridori di lunghe distanze solamente sul parametro della resistenza e della capacità aerobica bensì un più originale “Quanto ci impieghi sui 1000 metri?” che identifica in un solo momento un insieme di doti e la fusione di esse in un sistema complesso che produce il risultato su una distanza che è un mix perfetto fra velocità e resistenza.

Sul test sui 1000 metri io ho scritto in modo molto grossolano un articolo terribilmente generico senza fare nessuna distinzione fra chi si avvicina al test e sbrodolando delle indicazioni base per far capire un po’ come risparmiare tempo per prepararlo. Per quel tipo di indicazioni rimando a quell’articolo pur grossolano ma forse abbastanza utile per qualcuno, intitolato “Come si preparano i 1000 metri”. Vorrei ora invece soffermarmi su altre problematiche che si sono evidenziate nelle domande che mi arrivano sul tema della preparazione a questo test.

Intanto un retaggio storico culturale. Il test sui 1000 metri, forse anche un po’ a ragione ma in modo non del tutto preciso, viene ritenuto un test di resistenza. Questa cosa si fonde con un’ altra questione storica che è l’approccio metodologico alla corsa di mezzofondo nelle basi storiche della disciplina che è un approccio decisamente di resistenza. Non sto narrando della preistoria quando dico che c’erano atleti che per preparare gli 800 ed i 1500 metri (un tempo questa accoppiato era molto battuta) facevano una gran base di fondo per poi rifinire in tempi piuttosto brevi la forma sportiva con esercitazioni sui ritmi gara ma senza insistere su questi per un lunghissimo tempo della preparazione. Secondo questi atleti un 1000 metri (la fusione fra la splendida accoppiata 800 e 1500 metri) poteva essere tranquillamente preparato facendo tanti chilometri di corsa prolungata durante l’inverno e poche prove di sintesi nel periodo agonistico.

Allora forse è anche da queste basi storiche che molti presunti candidati al test dei 1000 metri, invece di dirmi “Corro i 100 metri in 15″ oppure i 200 in 32″…” Mi dicono “Riesco a correre i 10 chilometri facilmente in meno di un’ora”. A me fa piacere che il candidato al test riesca facilmente a correre dieci chilometri in meno di un’ora perché quello è un ottimo indice di salute e la salute è la cosa più importante ma quanto alla capacità di correre bene i 1000 metri questa cosa mi dice piuttosto poco.

Mi spiego: può esserci un soggetto in ottima salute che corre i 10 chilometri in meno di un’ora poi va a fare il test sui 1000 correndo al massimo senza risparmiare nulla e non riesce a fare meno di 4 minuti e mezzo che per chi è abituato ad allenarsi non è che sia sta gran cosa. Poi può esserci il soggetto che non ha mai corso in vita sua per un’ora consecutiva perché a correre a lungo si annoia, però sa correre perché ha giocato a calcio oppure ha praticato un qualsiasi altro sport dove la corsa è importante. oppure semplicemente per chissà quale ambizione personale ha già messo il piede in pista più volte anche se non ha mai corso proprio a lungo. Ebbene questo soggetto magari corre i 1000 metri anche in meno di 3 minuti e non è per nulla un marziano anche se per la maggior parte dei “candidati” che si avvicinano al test il tempo di 3 minuti sui 1000 può apparire un tempo da marziani. Allora tanto per quantificare la prestazione sappiate che ci sono in giro molti ragazzini di 13 anni (ma dico molti) che ce la fanno senza allenarsi neanche tanto. Sono ragazzini che probabilmente non hanno mai corso in vita loro dieci chilometri tutti di fila anche perché gli allenatori moderni evitano di far fare cose così noiose ma non per questo non sarebbero in grado di fare un ottimo risultato anche su una distanza più lunga di quei famigerati 1000 metri, anzi ce ne sono pure molti che fanno attorno a 6’40” sui 2000 (due volte 3’20” sui 1000…) con la stessa facilità con la quale corrono i 1000 in 3 minuti. E  opportuno segnalare che sono ragazzini che corrono senza problemi anche i 100 metri in meno di 15″ e non per questo si sentono dei fulmini sui 100 metri anzi probabilmente corrono sui 1000 metri proprio perché con 15″ sui 100 metri a quell’età c’è pure il rischio di sfigurare (quelli abbastanza veloci corrono attorno ai 13″, o meglio attorno agli 8″ netti la distanza dei 60 metri che è quella che usano in gara alla loro età).

Dunque questa correlazione fra test sui 1000 metri e capacità di correre agevolmente per un’ora ha delle basi di carattere storico, è un idea ancora di moda, perché la corsa spopola fra le masse intesa come corsa su strada sulle lunghe distanze, ma non ha una base concreta attendibile.

Allora quello che dico io, e lo dico più o meno a tutti quelli che devono sostenere questo stramaledetto test sui 1000 per chissà quale motivo burocratico, è di non perdere tempo con la corsa lunga che farà anche bene alla salute ma non serve molto a preparare i 1000 metri e consiglio invece di andare subito in pista a vedere da che base di partenza si comincia perché se uno alla prima uscita in pista dovendo correre i 1000 metri in meno di 4′ segna subito 3’40” ha già chiuso la pratica senza porsi nessun quesito, dovrà solo ricordarsi come ha distribuito lo sforzo quando ha corso in 3’40” per non rischiare di fare una partenza razzo che non serve a niente che quando la tensione è un po’ elevata può anche venire fuori come per incanto e che è l’unica disgrazia che può inficiare il test di uno che tutto sommato problemi su quella distanza non ne ha. Se invece alla prima uscita in pista corre i 1000 metri in più di 6 minuti a mancano pochi mesi al test allora la faccenda può essere anche abbastanza seria e proprio perché non c’è tempo da perdere io sconsiglio di perdere troppo tempo su sedute di corsa lunga che faranno anche bene alla salute ma non aiutano a  migliorare le capacità di prestazione sui 1000 metri nel breve periodo. Quando uno si rende conto di essere disastroso nel test sui 1000 metri consiglio subito negli stessi giorni (anche il giorno dopo, non è necessario attendere molto) di testarsi sui 100 metri e così capisce se i problemi sulla corsa sono “gravi” o sono solo parziali. Se il malcapitato oltre a fare circa 6 minuti nel test sui 1000 non riesce a correre i 100 metri in meno di 20″ sparando al massimo allora vuol dire che ci sono dei problemi nella corsa piuttosto generali e non riferiti alla sola componente resistenza se invece lo stesso soggetto corre già agevolmente i 100 metri in 18″ o, ancora meglio in 17″ allora vuol dire che la lacuna è essenzialmente di resistenza perché se uno è abbastanza resistente con una base di 17″ si può anche, udite udite, correre i 1000 metri in meno di 3’30”. Proprio se manca la resistenza consiglio di concentrarsi su esercitazioni specifiche per mettere su la resistenza che serve a correre bene i 1000 metri perché se invece mettiamo a punto la resistenza generica che ci serve per correre 10 chilometri in meno di un’ora non abbiamo fatto nulla di immediatamente utile per la messa a punto dei 1000 metri e,  come scrivevo nell’articolo “Come si preparano i 1000 metri”, rischia di passare per Parigi per andare da Vienna a Berlino.

Per cui, riassumendo, la corsa lunga farà anche bene alla salute ma nella maggior parte dei casi non serve per preparare in tempi brevi la distanza dei 1000 metri.

Appello a chi mi fa domande in proposito: se dovete darmi delle indicazioni su cosa valete adesso non dite quanto fate sui 10 chilometri ma abbiate la pazienza di andare in pista a vedere quanto valete sulle distanze vicine ai 1000 metri. Per “vicine” ai 1000 metri intendo tutte quelle dai 100 metri ai 2000 metri. Se proprio volete una distanza lunga perché siete di quelli che se non sudano tanto non escono nemmeno di casa, vanno bene anche i 3000 metri ma sappiate che per i miei parametri di resistenza sono fin  troppo lunghi. Altro consiglio banalissimo: se volete una buona fotografia della situazione correte proprio un 1000 metri: è solo quello a dirvi quanto siete effettivamente distanti dall’obiettivo.

Se mi è concessa una battuta cretina delle mie (ne faccio tante…), non è facendo la corte a tot. ragazze che avrete la percezione di quante possibilità avete con una ragazza ben precisa e capisco che gettarvi subito su quella può anche farvi paura (soprattutto se ci tenete… come al test sui 1000 metri appunto!) però l’unico “test” attendibile è proprio vedere cosa succede con quella. Tornando ai 1000 metri, se avete paura di restare traumatizzati al primo approccio andateci pure un po’ con calma ma è lì che dovete sondare il terreno. In ogni caso non abbiate paura perché molti “no” poi si trasformano in “sì”. E ovviamente qui stavo trattando dei 1000 metri, non del mio solito esempio stupido.