Si può fare sci di fondo, nella mia regione non si può andare con le ciaspole ma non sono qui a fare polemiche per questo anche se volendo cercare la polemica a tutti i costi si potrebbe obiettare che, così come facendo attenzione alle distanze sugli sci si può sciare, se fai attenzione alle distanze anche sulle ciaspole si dovrebbe essere in grado di muoversi in sicurezza anche con le ciaspole. Non sto a sindacare su quello. Molto semplicemente forse, dovendo selezionare perché non si può lasciare libero tutto, hanno fatto testa o croce, è venuto fuori sci di fondo e le ciaspole sono fregate. Sono a qui a spiegare un’ altra cosa perché anche se si può fare sci di fondo, per dire, non ci sono andato nemmeno io che sono appassionato di fondo e non certamente per colpa del governo visto che si può. Non posso nemmeno dire che sia paura del virus visto che dai numeri che ci sono in montagna per me è più pericoloso uscire dalla porta di casa che non mettere gli sci in auto e andare a muovermi in montagna. E allora cos’è? Triste dirlo ma è una specie di pigrizia mista a depressione ed a senso di pressione economica che ti porta a non fare proprio niente, anche per risparmiare quei quattro euro di metano che ti occorrono per arrivare alle piste da sci (dove manco si paga perché per la poca gente che c’è quello che dovrebbe fare i biglietti non sta nemmeno lì a prendersi freddo…).
Ho la cattiva abitudine di rileggere quello che ho scritto per comprendere le fesserie che trasmetto e rileggendo l’ultimo articolo mi sono visto depresso, in perfetta coerenza con lo spirito di uno che non fa una delle poche cose che gli sono consentite fare in questo momento, perché aggredito dalla pigrizia e dallo smarrimento di una situazione che speriamo che sia sempre in evoluzione positiva ma purtroppo ha tempi di risoluzione biblici.
Il mio ultimo articolo vi confida cose con le quali siamo alle prese tutti ma francamente non hanno un interesse obiettivo per chi ha bisogno di muoversi. Sembra che vada fuori tema quando tratto di piste ciclabili (argomento che doveva essere assolutamente affrontato in questo periodo ed è stato ritenuto erroneamente marginale provocando, di fatto, spostamenti pericolosi per il contagio. Fra il rischio di finire sotto un’auto in bici o quello di contagiarsi su un autobus molti studenti hanno scelto quest’ultimo e bisogna capire se a torto o a ragione) ed invece sono terribilmente fuori tema quando vi scrivo di problemi economici personali. Giustamente che io riesca a sbarcare il lunario o meno non è un problema vostro e devo decidere solo se ho ancora tempo per fare una cosa che non produce reddito. Allora diciamo che l’ultimo articolo è stato semplicemente lo sfogo di un depresso che si domanda pubblicamente se ha senso impiegare del tempo per un’attività che non è remunerata. Io dico che ciò ha senso solo se può avere un’utilità per qualcuno e mi sono autorisposto che il mio sfogo non deve essere depressivamente contagioso perché allora fa solo che danni.
Allora, tentando di essere pragmatici e facendo di necessità virtù, posso spiegarvi meglio il passaggio della mia “non uscita” sugli sci di fondo più che i miei dubbi esistenziali legati al fatto che mi stanno finendo i soldi per mettere il metano nell’auto e finirò per essere un perfetto ecologista per necessità e non per scelta perché mi toccherà andare a piedi per problemi economici.
La “non uscita” sugli di fondo può avere un interesse generale perché certamente non riguarda solo me ed è comunque un argomento di attività motoria. Aggiungo di una “importante” attività motoria. Talmente importante per la salute che il nostro governo che è lungimirante (guardate che non sto prendendo in giro nessuno e sono davvero convinto che dopo le esagerazioni della primavera scorsa abbiano capito che si può anche esercitare un blocco totale senza impedire l’attività fisica alle persone) consente di praticarla valutando i benefici che può dare al cittadino (non certamente l’interesse economico degli operatori che è praticamente risibile).
Facendo dell’autoanalisi io dico che non sono andato a fare fondo perché: 1°) Ho avuto paura che non si potesse da un punto di vista regolamentare e, almeno in un primo tempo non sono riuscito a sconfiggere la pigrizia mentale di tentare di capire davvero se era vietato o meno; 2°) Vedendo che c’è poca gente in montagna (pochissima) ho pensato che se mi succede qualcosa sono pure in una situazione di rischio perché notoriamente sempre in montagna se c’è qualcuno per motivi di sicurezza è senz’altro meglio; 3°) Ho pure pensato che in effetti c’è un po’ freddino ed inevitabilmente i primi metri di sciata non sono il massimo con tali temperature. So benissimo comunque che poi, quando ci si scalda, si scia benissimo anche con queste temperature. 4°) Come già tristemente descritto ho pensato che mi fanno comodo addirittura quei quattro euro risparmiati di metano necessari a portarmi sulle piste più vicine, visto che come tutti in questo periodo non navigo certamente nell’oro.
Morale della favola da vero pigro sono restato a casa e mi metto pure a scrivere gli articoli inutili dove rilevo che non so se avrò il coraggio di dare ancora i miei consigli gratis. Allora siccome quel coraggio lo trovo solo se sono convinto che quei consigli non siano patetici ed inutili vi confesso che delle 4 motivazioni appena elencate l’unica un po’ consistente e da valutare è la seconda perché le altre tre devono assolutamente essere smontate.
Rianalizzandole con un po’ più di lucidità e come un soggetto che vuole reagire e non darsi in pasto alla depressione. 1°) Visto che il nostro governo ci lascia delle possibilità di movimento bisogna sfruttarle. Non si può andare con le ciapole? Niente ciaspole, è inutile fare polemiche, al limite ci penserà la “federazione dei ciaspolatori”, se esiste, a farle. Ma lo sci di fondo è concesso ed è concesso per un motivo sacrosanto, per motivi di salute non perché bisogna assolutamente mandare qualcuno alle Olimpiadi nello sci di fondo. E’ concesso anche perché quel pirla di PTG deve ossigenarsi perché se non si ossigena funziona male e poi scrive gli articoli da mandare in depressione. E’ concesso anche per quel lavoratore che visto che non ha un cavolo da fare almeno va in montagna in un posto sicuro, si muove, guarda il panorama e pensa che forse può farcela a sopravvivere invece di stare a casa ad ammazzarsi di televisione deprimente. 3°). Il secondo lo lascio alla fine perché è l’unico che forse ha un senso, Il freddo si contrasta coprendosi adeguatamente. Sono io che vi ho sempre detto che bisogna stare molto attenti al caldo che ci può impedire in modo più netto l’attività motoria ma il freddo si affronta coprendosi adeguatamente e con gli inverni che abbiamo il vero freddo si fa fatica ad incontrarlo. Semmai c’è da rilevare che ai veri freddi non ci siamo più abituati e quelle poche volte che arriva lo percepiamo di più di un tempo quando ci eravamo più abituati. Comunque il freddo, trattando di temperature di poco sotto lo zero è un’autentica bufala da pigri. 4°) I quattro euri di metano. Questa devo garantirvi che per me purtroppo è un’ atroce realtà ma se vado in depressione quanto mi costa aver risparmiato quei quattro euro? Per cui a costo di accendere un mutuo, visto che in montagna non si può andare in autostop perché con il Covid è preclusa anche quella opzione, vale la pena proprio di tirare fuori i 4 euri per il metano. Al limite vai più piano che così risparmi ed inquini di meno.
Vado al secondo punto e questo forse vale l’articolo. Lo scrivo quasi più per voi che per me. Ragazzi, se ci lasciano andare in montagna sfruttiamo questa opportunità invece di lamentarci che non si può fare niente. Tutti possono vedere una stramaledetta web cam (anch’io che sono molto poco tecnologicizzato) e si vede che non c’è quasi un cane. Qui il pericolo è quello opposto, altro che assembramenti, il pericolo in montagna è che se ti succede qualcosa e sei solo non è per niente una bella cosa. Per cui se ci sono assembramenti è giusto, se qualcuno ha paura di non riuscire a rispettare le distanze, anche evitare il rischio di contagi anche se non c’è nessun divieto ma se di assembramenti non ce n’è nemmeno l’ombra, l’unica cosa da fare è andare a sciare anche per evitare che il rischio diventi un altro: quello che non ci sia un cane.
Per cui, monito che lancio a me stesso ma pure a voi: fin che si può fare fondo e c’è la neve sfruttiamo questa opportunità anche se questo stramaledetto Covid ci rende tutti più pigri ma se uno il Covid non ce l’ha intorno, non è in quarantena ed è pure a casa a non fare un cavolo perché non sta lavorando, per quale motivo non dovrebbe approfittare della possibilità di fare sci di fondo?
Non penso che dopo questo mio articolo le piste da fondo brulicheranno di fondisti in un modo indecente. Se succede così poco male: basta un bigliettaio a contingentare la folla ed a regolare gli accessi. Al momento il bigliettaio rischiate di non trovarlo nemmeno perché è facile che sia a casa a guardare la televisione deprimente. Almeno fatelo per il bigliettaio. E se avete paura che ci sia troppa gente guardate la web cam. E’ semplicissimo, ve lo dico io che quanto a tecnologia sono fermo all’età della pietra. Coraggio, la depressione si combatte anche con il movimento e forse un giorno avrete pure nostalgia di quella mitica sciata che avete fatto in un tranquillo giorno di merda di corona virus quando il vostro lavoro era ancora bloccato…