Continuano ad arrivarmi domande sull’integrazione alimentare ed io continuo a scrivere che non sono un medico ma solo un insegnante di educazione fisica.
L’integrazione alimentare è un delicatissimo argomento di competenza medica e non si può equivocare su queste cose.
Farebbero bene i medici ad infuriarsi quando per televisione fanno la pubblicità degli integratori alimentari (e prima ancora dovrebbero arrabbiarsi per quella delle medicine) perché stando così le cose pare che scegliere un integratore sia un po’ come scegliere una bevanda qualsiasi. Hanno provato ad impostare una battaglia contro le bevande gassate e troppo zuccherate perché si è visto che non fanno bene alla salute ma si consente che venga fatta la pubblicità agli integratori alimentari che quando non sono presi in presenza di precise circostanze possono essere anche pericolosi.
Continuo a dire che se c’è bisogno di una integrazione alimentare (evenienza che, da quel che mi risulta, nel nostro paese per fortuna è molto rara in quanto è un paese dove si combatte contro l’iperalimentazione e non contro la fame) è il medico di base (che poi può avvalersi del contributo di uno specialista se lo ritiene opportuno) a doverlo determinare e non chi si occupa di attività motoria.
Gli integratori non vanno presi come l’acqua fresca (attenzione che anche l’acqua fresca se ne bevi troppa non fa bene…) e se in certi casi proprio non si può farne a meno (nel nostro paese essenzialmente persone molto anziane con grandi deficit di assimilazione dei cibi) nella maggior parte dei casi è proprio il caso di farne a meno e starne alla larga il più possibile. Il cittadino comune si chiederà allora perché continuano a farne la pubblicità e perché continuano a dirci che i cibi di adesso non sono più come quelli di una volta e occorre assolutamente l’integrazione alimentare.
Essenzialmente ne esiste la pubblicità perché è un business colossale. Anche delle automobili vi è fin troppa pubblicità eppure in giro ci sono perfino troppe automobili. Anche dei telefonini vi è una grande pubblicità eppure abbiamo una gioventù (e non solo) che si sta ammazzando di telefonino.
Sulla bufala dei cibi che richiedono un’integrazione i medici farebbero bene a far chiarezza per sgombrare il campo da pericolosi equivoci. E’ vero che i cibi non sono più quelli di una volta perché sono più inquinati. Tutto è più inquinato e i cibi fanno parte delle cose di questo mondo che è più inquinato. Ma allora non è che sia opportuno inquinare ulteriormente l’alimentazione con altre cose che sono altrettanto inquinate e non possono certamente diminuire l’inquinamento dei generi di primaria necessità che assumiamo normalmente tutti i giorni. Teoricamente dovremmo tentare di depurare tutti i cibi che assumiamo per renderli più salutari ma ciò è assolutamente impossibile e così l’unica cosa che possiamo fare è addestrare il nostro organismo a tollerare sempre più elevate concentrazioni di inquinanti nella normale alimentazione. Non è certamente mettendo sotto ulteriore stress con un’integrazione alimentare assolutamente inopportuna il nostro organismo che possiamo depurarci dall’azione aggressiva degli agenti inquinanti. Se nei nostri cibi vi sono normalmente tracce di antibiotico perché ormai gli antibiotici ci sono anche non si sa dove non è certamente con l’integrazione alimentare che andiamo a limitare i pericolosi effetti di queste pericolose tracce.
Sena rendercene conto siamo anche normalmente anabolizzati e quanto ai pesticidi chiunque sa che si potrebbe limitarne l’uso con grande beneficio per la salute pubblica ma… il mercato ha le sue regole e buona parte dei pesticidi vengono usati essenzialmente per motivazioni di carattere estetico.
Visto che come italiani abbiamo un interesse piuttosto maniacale nella cura dell’autovettura (e del resto per farla durare di più bisogna pure curarla) mi trovo bene a fare esempi che hanno a che fare con la manutenzione dell’autovettura.
Non ci preoccupiamo tanto di aggiungere un’integrazione alimentare (siano esse anche semplici vitamine o proteine) a soggetti che dovrebbero essere splendidamente sani e poi se ci accorgiamo che la nostra auto ha bisogno di un rabbocco dell’olio ogni 8000 chilometri anziché ogni 10.000 andiamo nel panico. Da un punto di vista economico questa evenienza ci costa probabilmente un euro in più al mese e dal punto di vista della salute dell’auto è praticamente ininfluente perché un auto che consuma un chilo d’olio ogni 8000 chilometri vuol dire che sta ancora benone anche se quando lo consumava ogni 10.000 era ancora più divertente.
Però ci preoccupiamo per la salute dell’auto e tentiamo di capire cos’è successo, perché un tempo bastava rabboccare ogni 10.000 chilometri (che magari sono sei mesi) quando adesso bisogna farlo ogni 8000 (solo cinque mesi!). Del nostro organismo invece non ce ne frega niente e invece di capire se è davvero necessaria un integrazione alimentare che può arrivare a costare anche più di cento euro al mese (e in tempo ci crisi economica non sono per niente pochi) buttiamo giù di tutto come se niente fosse.
Se c’è il sospetto della necessità di una integrazione alimentare bisogna consultare in primo luogo il medico di medicina generale (medico di base) che nella maggior parte di casi può capire da solo se questa è una strana fantasia o un dubbio fondato. Quando c’è davvero il pericolo che tale integrazione sia necessaria il medico può anche consigliare una visita dallo specialista e se questa cosa è davvero necessaria (per fortuna in una rarità di casi) dovrà essere seguita costantemente da un medico che vedrà anche se il trattamento può essere sospeso in tempi brevi per tornare ad una normalità che è negli auspici di tutti.
Ho citato la parola “normalità” ed è forse questa la parola chiave per far capire la follia del mercato, la follia del business. Siamo arrivati al punto tale che è “normale” per un soggetto sano ricorrere all’integrazione alimentare, quando non ci siamo ancora arresi al fatto che un’ auto può consumare un po’ più olio nel corso della sua vita. Stiamo molto attenti a quanto olio versiamo nel motore della nostra auto ma non a quante porcherie aggiungiamo nel nostro motore che non sono assolutamente necessarie e che rischiano solo di “sporcarlo”.
Se fate caso sul libretto di istruzioni della vostra auto è raccomandato di non aggiungere olio in eccesso perché è pericoloso per il buon funzionamento del motore. E’ una raccomandazione importante e non è che quando uno aggiunge olio nel motore possa farlo così a vanvera fino che non trabocca dal bocchettone perché tanto l’olio motore non costa poi tantissimo. No, fate il rabbocco con prudenza e controllando sull’astina apposita di non esagerare.
Ecco quando esageriamo con l’integrazione alimentare solo perché ce la propina una pubblicità sconsiderata che andrebbe vietata ci vorrebbe un astina apposita da inserire nel nostro organismo e ci dica che cavolo stiamo combinando con quell’integrazione inutile e pure spesso dannosa.
Non sono un medico, non posso dare consigli in tal senso ma non ci vuole molta fantasia per capire che questo è un business colossale che va fermato per tutelare la salute pubblica e la categoria dei medici dovrebbe darsi da fare in tal senso così come per stoppare la pubblicità di alcuni farmaci.
Come insegnante di educazione fisica ho una grande percezione della vastità del fenomeno ed in questo senso da parte mia è un obbligo denunciare la portata del problema. Come insegnanti di educazione fisica siamo ottimi sensori di questo problema ma per risolverlo occorre un impegno concreto da parte dei medici.