FARE ATTIVITA’ FISICA IN INVERNO

Sta arrivando un timido freddo (adesso ci sarà qualcuno che ci dice che Greta ci sta prendendo in giro, il riscaldamento globale è una balla ed invece stiamo andando incontro ad una nuova glaciazione…) che però dopo un autunno fra i più caldi della storia della meteorologia sembra quasi un freddo vero per il semplice motivo che non ci siamo abituati e immaginiamo che catastrofiche conseguenze può avere sulla nostra salute questo freddo che non è proprio da Siberia.

Ebbene io sostengo che con riferimento all’attività fisica sia molto più pericoloso il caldo. Non solo perché il riscaldamento globale ce lo sta rendendo insopportabile ma perché con riferimento all’attività fisica lo è sempre stato, anche quando nonostante che avessimo già iniziato ad inquinare a più non posso gli effetti sul clima di questo inquinamento non si erano ancora manifestati.

Con il freddo, essenzialmente, basta coprirsi e non pretendere troppo dal proprio fisico e si può comunque fare attività fisica, non altrettanto si può dire con il caldo, quando in certe giornate roventi si è costretti a stare fermi per non rischiare la disidratazione, a meno che non si abbia la possibilità (quanto salubre?) di svolgere attività fisica in ambienti con l’aria condizionata. E’ chiaro che con il freddo non si può pretendere di ottenere grandi prestazioni fisiche. La muscolatura non è pronta per grandi risultati ed è invece già impegnata a farci sopportare il freddo. Bisogna ammettere anche che i primi momenti di attività fisica all’aperto sono un po’ problematici e la sensazione di freddo iniziale non è molto divertente ma quelli sono brevi momenti poi, se uno è coperto adeguatamente, trova una situazione più che accettabile, cosa che non accade nelle roventi giornate estive dove quando si sente caldo, proseguendo, questa sensazione di disagio aumenta sempre di più fino a costringerci a fermarci per non rischiare disastri tipo il temutissimo ed in effetti pericoloso “colpo di calore”. Il colpo di calore può arrivare anche un po’ a sorpresa e non deve essere mai sottovalutato come rischio nella pratica dello sport in estate, il suo contrario, il “colpo di freddo” è una figura mitologica riconducibile a qualche piccola idiozia commessa negli allenamenti invernali. Per prendere un colpo di calore non è necessario averne fatte di tutti i colori ma basta aver commesso qualche errore nelle giornate molto calde, per prendere un vero colpo di freddo bisogna aver fatto qualcosa di eroico del quale è praticamente impossibile non accorgersi. Praticamente mentre il colpo di calore ti può prendere a tradimento il colpo di freddo devi proprio andartelo a cercare.

Ebbene, io che non sono un grande sostenitore degli ambienti chiusi per fare attività fisica, arrivo a giustificare quasi di più la palestra con l’aria condizionata d’estate per chi proprio non abbia possibilità di fare attività fisica alla mattina presto o alla sera tardi che non la palestra ben riscaldata d’inverno per chi non ha la possibilità di sfruttare la mitica pausa di mezzogiorno che in inverno offre momenti semplicemente leggendari. E’ chiaro che la palestra ben riscaldata è accogliente ed invitante ma da un punto di vista della salute forse è più opportuno affrontare il freddo adeguatamente coperti ed evitare di svolgere attività fisica al chiuso.

E’ evidente che ci sono certe attività fisiche che vengono meno penalizzate di altre dal freddo. I 100 metri a livello massimale è  molto difficile affrontarli con temperature prossime agli zero gradi, così come a quella temperatura non si ha molta voglia di mettersi a giocare a pallavolo all’aperto. Ma una bella corsa prolungata anche e ritmi un po’ sostenuti si affronta certamente meglio all’aperto che non al chiuso in ambiente riscaldato.

Ricordo il leggendario Loris Pimazzoni quando una volta, nel lontano 1984 (inverno freddino anche se meno dello storico 1985) corse a Monza 30 chilometri della maratona d’inverno con una temperatura vicino agli zero gradi in un’ora e 31 minuti. Qualcuno dirà che Pimazzoni su quelle distanze era un fenomeno ed in condizioni ideali avrebbe potuto correre i 30 chilometri anche in 1 ora e 29′ o addirittura 1 ora e 28′, ciò che è certo  è che se a zero gradi è impossibile correre in modo decoroso allora nemmeno un marziano ci fa 30 chilometri a poco più di tre minuti al chilometro.

Il freddo fa spendere più calorie in quanto se parte delle calorie se ne vanno per compiere il gesto sportivo altra parte se ne vanno semplicemente per tenere il corpo in temperatura, è come se una macchina consumasse di più già solo a stare ferma con il motore acceso, con il freddo consumiamo di più anche per stare fermi. Questo bisogna saperlo per prevenire le crisi di fame. Così come con il caldo è in agguato la disidratazione, con il freddo lo spauracchio è la crisi di fame.

La scelta dell’orario di allenamento è sempre di fondamentale importanza.  Così come in estate ci sono certi orari semplicemente impossibili (a mezzogiorno in certe città italiane d’estate bisogna solo che stare chiusi in ufficio o in casa…) anche d’inverno ci sono certi orari che come minimo sono almeno fastidiosi. Chi fa i due allenamenti al giorno se il primo lo fa alla mattina presto sa quanto questo sia difficile quando le temperature sono molto basse, così come anche di sera la faccenda non è molto invitante. la già citata pausa di mezzogiorno, quando c’è sole è semplicemente fantastica. Anche il primo pomeriggio è molto valido e a tal scopo sarebbe raccomandabile suggerire agli studenti che molto spesso non sono occupati al pomeriggio di utilizzare quella fascia oraria per gli allenamenti. Molte volte l’indisponibilità in quell’orario è quella degli allenatori che almeno nei giorni più critici dell’inverno farebbero bene a seguire a distanza i loro atleti.

Insomma avendo il momento giusto a disposizione si riesce quasi a scappare più agevolmente dal freddo che dal caldo. Del resto con il nostro clima, che sta diventando di tipo tropicale, in estate le ore calde in una giornata possono essere anche una ventina lasciandone solo quattro di disponibili per l’allenamento, mentre le ore veramente fredde in inverno in una giornata difficilmente sono più di dieci o dodici ed è un po’ più facile evitarle.

Ultima cosa non  assolutamente trascurabile anzi decisiva per comprendere il funzionamento del nostro organismo: l’adattamento al caldo e al freddo. Mentre l’adattamento al caldo in certe situazioni proprio non esiste e non ha senso allenarsi a mezzogiorno in estate per abituarsi al caldo,  al contrario è possibile innescare un a sorta di adattamento fisiologico al freddo e così chi si allena sempre alla mattina presto anche quando c’è meno 5 gradi dopo un po’ ha una sorta di adattamento a queste temperature e non le percepisce come effettivamente basse quali sono.

Insomma è sano tentare di affrontare il freddo non da eroi impavidi ma consci del fatto che il nostro organismo ha ottime possibilità di adattamento al freddo e anche se i primi momenti dell’allenamento all’aperto in inverno possono essere un po’ sgradevoli non è il caso di farsi prendere dalla pigrizia anche perché poi d’estate ai giorni nostri c’è Greta che ci racconta che accadono cose folli e allora sì che qualche allenamento possiamo essere davvero costretti a saltarlo. A meno che Greta non ci racconti un sacco di balle come dicono i negazionisti del cambiamento climatico e allora ci possiamo attendere un’estate proprio gradevole, sul tipo di quelle scandinave, fatte apposta per fare attività fisica. Ma io ho la strana sensazione che Greta abbia proprio ragione e le nostre estati ultimamente non ci offrono temperature proprio ideali, almeno approfittiamo degli inverni miti per passare più ore possibile all’aperto.