“… articolo da bar, scrivi di attività motoria che è meglio…”
Incasso e porto a casa, non ho mai avuto la presunzione di fare l’analista di politica, tanto più che ritengo che sia un mestiere vuoto perché la vera politica a mio parere non esiste più.
Nella premessa ho comunque precisato che scrivo davvero di politica quando tratto le piste ciclabili e di quelle ne scrivo in lungo ed in largo perché ritengo che siano una cosa fondamentale per aumentare l’attività fisica dei cittadini e, giustamente, quando le difendo a spada tratta mi arrivano anche commenti politici nel senso che mi si fa notare che cose così importanti non si possono trattare partendo solo dal punto di vista dell’insegnante di educazione fisica che vuole che i cittadini si muovano di più e proteggano la loro salute sconfiggendo la sedentarietà. Quello è certamente un aspetto importante ma ce ne sono di altrettanto importanti quali quello economico. A livello economico il vero polpettone delle piste ciclabili non è il costo economico della loro realizzazione bensì ciò che accade dopo che sono state realizzate. Nel nostro attuale sistema economico la creazione di una rete efficiente di piste ciclabili creerebbe uno sconquasso economico di portata non immaginabile.
Per cui, come ho scritto nel mio “articolo da bar” intitolato “Rossi o neri alla fine ci prendono sempre in giro”, la vera politica non è quella che passa per televisione e ci racconta le storielline del governo che si arrende di fronte alla legge sul taglio dei parlamentari ma quella per esempio delle grandi scelte di mobilità urbana. Vera politica è decidere se in città in auto ci possono andare solo gli anziani e i disabili o se ci possono andare ancora tutti come se fossimo negli anni ’60. C’è gente che all’idea di usare il mezzo pubblico o la bici inorridisce e preferisce davvero rischiare malattie terribili pur di non rischiare di andare a piedi. Quella è politica vera. di quella è giusto discutere.
La politica televisiva è una cosa della quale si può dire tutto ed il contrario di tutto e pertanto è un ottimo discorso da bar, comunque, stando ai discorsi da bar, mi ricordo che è esistito un tempo nel quale davvero gli agricoltori votavano Democrazia Cristiana in modo convinto perché si sentivano tutelati nei loro interessi da quel partito così come c’erano gli operai che in massa votavano Partito Comunista perché si sentivano tutelati nelle loro lotte sindacali da quel partito. Adesso il rapporto diretto fra cittadino e politica non esiste più e quando si va a votare si vota sulla base di cose molto campate in aria.
Discorsi concreti li fanno Greta oppure il papa ed infatti quando fanno certi discorsi vengono insultati perché nella politica finta si può dire tutto quello che si vuole che tanto non dai fastidio a nessuno ma quando fai discorsi autentici e dici che l’ambiente sta presentando il conto di una politica industriale folle oppure che non si può da un lato definirsi cristiani e dall’altro voltare le spalle a gente che non sa assolutamente in che modo sopravvivere allora vai a toccare equilibri precari che non devono essere messi in discussione. L’evento politico più importante degli ultimi decenni è stata la caduta del comunismo, questo evento che è stato propizio perché nei paesi comunisti c’era un tasso di corruzione allucinante e la gente era alla carità per mantenere gli intoccabili della politica, ci ha un pochino coperto la visuale su un altro evento politico di portate epocale che è ancora in atto ma non è ancora compreso in tutta la sua gravità ed è l’assoluta insostenibilità del sistema capitalista che sta mandando il pianeta a remengo e produce squilibri sociali intollerabili. Insomma si è pensato che se un sistema non funzionava quello antitetico dovesse funzionare alla perfezione. Greta ed il papa ci stanno raccontando questa storia. Ma è una cosa che da fastidio a molti che su questo sistema politico ci mangiano ancora alla grande.