Come essere ottimisti in periodo di crisi economica? Mah, per esempio valutando attentamente tutto ciò che si può fare gratis e non ci è stato ancora tassato da uno stato che sembra specializzato nel tentare di spremere pure il cittadino che non si può più spremere.
L’attività fisica, anche se molti non se ne sono ancora accorti, è gratis. E’ vero che per fare attività fisica occorre tempo ed il tempo per molti cittadini costretti a lavorare dodici ore al giorno per sopravvivere è danaro ed è un lusso che non si può impiegare in altro modo se non lavorando, ma per quelli che non sono stritolati da questa situazione è giusto che si sappia che l’attività fisica è gratis. Per cui, per chi non ha tempo, arrabbiatevi ancora di più, sappiate che chi ha tempo libero può fare attività fisica anche se è rimasto al verde, sempre che, appunto, non deva lavorare dodici ore al giorno per questo problema economico.
Poi c’è chi dice che non è nemmeno vero che è gratis perché se cammini sui marciapiedi inciampi perché sono dissestati, rovini per terra e finisci all’ospedale. Lì dicono che l’assistenza sia quasi gratis ma comunque non è bello andarci. In bicicletta non passi nemmeno dall’ospedale, vai direttamente al Creatore perché non hanno il coraggio di estendere il limite dei 30 chilometri all’ora in tutte le strade dove possono passare le biciclette e pertanto è possibile che un ignaro automobilista ti travolga ai 55 chilometri all’ora che tanto in un buon numero di centri abitati si possono ancora fare anche se sono pericolosissimi.
Visto che il traffico non è regolamentato e l’auto regna ancora sovrana come se fossimo negli anni ’60 ci si può pure prendere una splendida bronchite cronica da inquinamento se ci ostiniamo a frequentare alcuni punti della città che sono veramente ammorbati da uno smog sensazionale, ma sempre meglio dell’aria che respiriamo in palestra che è ancora più inquinata di quella che c’è fuori.
Insomma l’attività fisica è gratis ma ci sono dei però che ci fanno venire dei dubbi. Sembra quasi che sia gratis perchè tanto non si può farla. Ed invece studiandola bene le scappatoie ci sono. Sempre che si abbia tempo a disposizione appunto.
In effetti questa stramaledetta crisi economica non è solo una situazione di sperequazione economica terribile dove i ricchi sono sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri (e, a tal proposito, viene quasi da pensare che la crisi sia solo un’invenzione dei ricchi per poter fregare sempre meglio le classi meno abbienti) ma è anche una situazione di sperequazione della distribuzione del lavoro che è sempre più impossibile da sostenere per chi ce l’ha già e sempre più difficile da trovare per chi non ce l’ha. Basterebbe distribuire meglio il lavoro per avere meno disoccupati e meno persone che si ammazzano di lavoro.
Si è creato il mito del riavvio dei consumi per far finta che il problema sia produrre sempre di più. In realtà il problema non è produrre sempre di più. Stiamo producendo perfino troppo e stiamo ignorando che la domanda sta crollando vertiginosamente. La gente è stufa di lavorare troppo per comprare cose inutili, vuole lavorare giusto senza alimentare questo sistema assurdo che doveva crollare più o meno quando è crollato il comunismo, verso la fine del ventesimo secolo.
Il comunismo è crollato in pochi anni, questo sistema è moribondo da un bel po’ ma stanno raschiando ancora dal fondo del barile perché è il miglior sistema per arricchire chi è già ricco. Purtroppo il giochino poteva funzionare finché la gente non pensava ma quando la gente comincia a pensare le cose tendono a cambiare.
L’ottimismo non è relativo solo all’attività fisica che è sopravvissuta al crollo del comunismo e potrà sopravvivere altrettanto bene (anzi ancora meglio…) anche al crollo del consumismo, ma è un ottimismo cosmico perché anche se siamo più poveri, siamo già un po’ meno tonti di qualche decennio fa.
Forse stiamo reagendo alla televisione e siamo pronti per cominciare a ragionare con le nostre teste, la crisi economica è in atto ma quella del pensiero magari sta finendo.