LA GITA IN BICICLETTA ELETTRICA

La bici elettrica in estate è fantastica. C’è caldino e volevo andare a fare un giretto ma non avevo voglia di fare troppa fatica sotto al sole (se si esagera non fa nemmeno bene alla salute perché il rischio disidratazione è sempre in agguato), così ho pigliato la bici elettrica e sono andato anche se c’era caldo. Cappellino, occhiali da sole, acqua e pure fredda nel sacchetto termico che tanto nel cestino ci sta e via.

Sono appena tornato e non dico di essere stanchino ma la sensazione di aver fatto un bel po’ di sano movimento c’è tutta. Insomma anche se prima non ho fatto sta gran fatica perché ho usato l’elettricità e nelle poche salite l’ho messa pure in modo da non spingere nemmeno lì (la famosa terza velocità che io nella marcia normale sconsiglio sempre ma nelle salite se uno non vuole far fatica ci vuole tutta) adesso è quasi come se fossi andato a fare un giro con la bici normale. Voi, molto semplicemente, penserete che ormai sono un rudere e dunque bici elettrica o bici normale comunque faccio sempre fatica punto e basta ma la faccenda non sta proprio in questi termini. Forse è pur vero (ma solo parzialmente…) che sono anche un rudere ma garantisco che fatica durante il giro, anche se lunghino, non ne ho proprio fatta. Si può dire che quasi non ho nemmeno sudato nonostante il caldo. Se devo dare un riferimento di quelli che piacciono tanto a chi spinge in bici diciamo che sì e no che ho pedalato a 100 battiti al minuto. E’ una frequenza cardiaca irrisoria: un pochino di fatica si comincia a farla a 120-130 battiti al minuto e chi si allena davvero non ci pensa due volte a superare i 160 battiti al minuto. In breve, a 100 battiti al minuto, anche se non è la frequenza cardiaca di chi guarda la televisione, si possono pure raccontare le barzellette senza problemi.

Allora il punto è che nonostante non abbia faticato ho fatto comunque attività fisica salutare, adesso me ne accorgo perché ho la sana sensazione di stanchezza di chi si è mosso qualche ora che è molto diversa dalla sensazione di rimbecillimento che prova chi è stato davanti alla televisione per un po’ di ore (ho provato anche quella per guardare Olimpiadi di altri tempi, adesso non ce la faccio più e dopo due ore sventolo bandiera bianca, erano Olimpiadi nelle quali partecipava tanta gente che conoscevo e diciamo pure che mi sarebbe piaciuto molto di più farle che guardarle in televisione ma guardarle, a livello professionale, forse mi è stato ancora più utile. Ho capito cosa vuol dire guardare la televisione 4 o 5 ore di seguito: io da ragazzino,  un giorno che non avevo voglia di studiare ho pure corso quasi 5 ore di seguito e stanca indubbiamente tanto ma non rimbecillisce come 5 ore di televisione…) ed il confronto con la televisione non è per niente casuale perché la televisione è l’opzione di chi dice “No oggi c’è troppo caldo (e c’è davvero) niente bici, guardo la tv…”. La bici elettrica è fantastica non solo perché ti consente di tenere la tv spenta (che è già una gran cosa) ma anche perché ti permette di uscire anche se c’è caldo (cappellino e acqua sono comunque d’obbligo) e riuscire a pedalare anche se le condizioni climatiche non sono invitanti. Qualcuno potrebbe obiettare: “A quel punto prendo il motorino” e quel qualcuno non ha capito niente perché con la bici elettrica si fa movimento anche se non si fa fatica. Se stai fermo la bici elettrica non va avanti. Le poche bici che si muovevano anche senza pedalare, prodotte dai cinesi e vendute sul nostro mercato ignorando le nostre leggi, non vengono più prodotte e sono in estinzione anche se i vigili fanno finta di non vederle e le lasciano tranquillamente girare come se fossero bici a pedalata assistita. Ormai sono pezzi da museo e non ha nemmeno senso penalizzare chi le aveva comprate molti anni fa ignorando le leggi del nostro paese. Tutto sommato chi le ha ancora merita un plauso per aver avuto la lungimiranza di capire che la bici elettrica era il mezzo del futuro.

Sono sempre più convinto che la bici elettrica sia il mezzo del futuro non solo perché ti consente di andare a fare il giretto scansando la televisione e senza far troppa fatica anche d’estate ma anche perché è uno dei sistemi più divertenti per muoversi in modo salutare e quasi senza accorgersene. Questo non far fatica “durante” ma sentire che ti sei mosso “dopo” è la chiave del discorso. Non è necessario far fatica per fare dell’attività fisica salutare, e se è vero che per allenarti ad andare più forte in bicicletta non puoi certamente accontentarti di dare la bassa stimolazione che dai con la bici elettrica è anche vero che se per merito della bici elettrica triplichi i chilometri percorsi in bici rispetto a quelli che faresti usando solo la bici normale allora, alla fine, rischi di essere più allenato tu che usi la bici elettrica tutti i giorni di quello che va con la bici normale ma solo saltuariamente.

Ovviamente la bici elettrica non è indirizzata a chi si fa tranquillamente 50 chilometri di bicicletta normale quasi tutti i giorni senza andare in sovraffaticamento. Quel soggetto può ricorrere alla bici elettrica solo per non arrivare sul posto di lavoro sudato ma da un punto di vista organico non ha alcun bisogno di utilizzarla. Ma chi sta lì a contrattare con sé stesso quando prende la bici perché “No, oggi c’è troppo caldo, no, fin là è troppo distante ci vado in auto, no, oggi sono stanco perché ieri ho corso a piedi riesce a sostituire tutti quei no con dei bei sì solo acquistando una bella bici elettrica.

C’è solo un no che si fa fatica a convertire in sì ed è quando si dice: “No, lì ci vado in auto perché in quella strada se vado in bici mi stendono…” Ed infatti è per quello che io dico sempre che il futuro è della bici elettrica e delle piste ciclabili. C’è un’ Italia che è ancora tutta da costruire e che può dare grande impulso all’economia: e’ quella che si può percorrere in bicicletta, la stanno attendendo decine di milioni di italiani e pure di turisti che vogliono visitare il Bel Paese in bicicletta.