E’ “SIG” e non “Sigh” come nei fumetti dove sta a significare in senso onomatopeico un sospiro.
E’ “SIG” e dovrebbe essere uno di quei marchi opportunamente registrati che vengono piazzati sul mercato come grandissimo scatolone vuoto. Non si sa cosa ci sia dentro, non è nemmeno importante ma si fa una riunione aziendale, si investono un sacco di soldi in pubblicità, si lancia il marchio che non si sa nemmeno cosa pubblicizzi e dopo si vede cosa può produrre quella ennesima gallina dalle uova d’oro. Che tu venda attività motoria o pop corn poco cambia, l’importante è che tu venda qualcosa di ben pubblicizzato, anche se non serve a niente è lo stesso, deve comunque produrre utili altrimenti l’azienda è costretta ad inventarsi un altro scatolone vuoto, un altro marchio da registrare con un nome più bello e che faccia vendere di più, pop corn o attività motoria non conta…
Allora, il “SIG” di PTG, che non è per nulla registrato ma andrebbe debitamente registrato perché oltre a essere importante per motivi commerciali fa pure figo e quando uno vede un marchio registrato non pensa che siano lì a pigliare soldi e basta ma pensa che siano persone serie che lavorano con un progetto valido, è un marchio che subito nella descrizione della sua sigla denuncia un’utopia: Sistema Integrato Gratuito.
Benissimo “Sistema”, ancora molto bene “Integrato” che fa tanto figo e fa pensare ad un qualcosa di organico che piglia su più fronti, ma si cade terribilmente in basso quando si va sul “Gratuito”. Ma gratuito che? Allora questi sono degli imbroglioni, dei ciarlatani! Se non ti vendono niente vuol dire che proprio sono senza idee… Ma solo PTG (che per chi non lo sapesse ancora è “Personal Trainer Gratuito” che come marchio non è proprio mai stato assolutamente registrato un po’ perché registrarlo è troppo costoso, un po’ perché è un marchio che non ti ruba nessuno nel senso che il “Gratuito” atterra terribilmente le tue possibilità di lancio pubblicitario) può lanciare un marchio simile!
Si, è vero, forse posso lanciarlo solo io ed ho pure poche righe per dimostrarti che non è uno scatolone vuoto ma un’ idea molto concreta anche se terribilmente fastidiosa come quasi tutte le cose gratis.
Allora il “SIG” si articola su tre fronti, per quello è “Integrato”.
E’ un sistema per tentare di fare attività motoria senza lasciarci giù un capitale e tentando di fare qualcosa di utile per la salute.
Si parte dal consiglio base che do continuamente qui sopra e quindi “Tenta di fare un accidenti di attività motoria qualsiasi, che ti piaccia, possibilmente all’aperto, che sia emotivamente coinvolgente e che riesci a gestire tu senza dover spendere un patrimonio per ingaggiare altri responsabili della tua attività motoria. Può essere anche uno sport dove magari ci sarà una quota di iscrizione alla squadra ma in ogni caso tenta di non farti invischiare in un sistema rigido che impedisce alla tua fantasia motoria di svilupparsi liberamente. Se è una squadra che non sia una squadra che ha come obiettivo il sacrificio dei singoli per il raggiungimento di un fantomatico obiettivo per salvare la Patria. Lasciamo stare la Patria e concentriamoci sulle esigenze dei singoli.” Fin qui niente di strano. Dove sta l’Integrazione? Sta nel concetto che non puoi accontentarti solo di questo perché magari sei un impiegato, sei tendenzialmente sedentario e se ti muovi solo per questo accidenti di sport che ti piace tanto ma che non riesci a fare tutti i giorni anche per problemi organizzativi, devi muoverti di più. Devi appunto “Integrare” questa interessante attività motoria sportiva con altro movimento che vada ad aumentare la tua quota di movimento totale (e qui già introduciamo un concetto di “quota di movimento totale” che molte volte nelle palestre viene anche volutamente trascurata per una lunga serie di motivi). Cos’è questo altro movimento che va ad integrare la tua sana e splendida attività sportiva? Qui casca l’asino perché è molto semplicemente tutto il resto del movimento che fai durante il giorno, praticamente tutti i giorni (e questo è importante e fondamentale) per andare a lavorare, per andare a trovare tua nonna in carriola, per andare dalla morosa, per andare al cinema e per andare chissà dove.
Ho scritto anche cinema e mi costringe ad una delle mie innumerevoli estenuanti parentesi. Odio i cinema multisala. Non solo per i pop corn, ma anche perché una volta si parcheggiava un po’ distante dal cinema si faceva la passeggiatina in centro perché più o meno tutti i cinema erano concentrati nel centro storico, dove è pure giusto che ci siano i cinema e poi finalmente arrivavi al cinema. Adesso c’è la multisala, rigorosamente in periferia, con un parcheggio maleodorante da un milione di auto e tu continui a girare attorno a questo parcheggio fin tanto che non si libera un posto. Se proprio ti fai alcuni passi di cammino te li fai in mezzo all’aria gasata da una moltitudine di auto che stanno cercando posto e comunque cammini gran poco perché attraversato il parcheggio sei praticamente dentro alla multisala.
Fra come si andava al cinema una volta e come si va al cinema adesso c’è un abisso. Una volta era una cosa divertente, adesso è una rottura di scatole, viene quasi voglia di guardarsi il film a casa andando ad incrementare ulteriormente il tasso di sedentarietà delle nostre vite.
Ecco ho accennato ai cinema, in questa prolissa parentesi, e potrei anche aver finito l’articolo perché il concetto di “SIG”, Sistema Integrato Gratuito è proprio questo, estendere la nostra attività motoria sportiva a tutto il resto del movimento che facciamo nella nostra esistenza, pure compreso l’andare al cinema.
Ma in questo concetto di “Integrazione” c’è un qualcosa di ancora più complesso perché non solo devi occuparti di tentare di camminare di più, se possibile andare anche un po’ in bicicletta per le vie della tua città per quanto possa sembrare cosa ardua, devi pure occuparti dell’aspetto organizzativo della questione e dunque, in ultima istanza, devi occuparti di attivare una tua politica “personale” per fare in modo che queste cose siano concretamente possibili e non siano semplicemente un’utopia stupida da scrivere su un articolo stupido di un sito altrettanto stupido.
E non puoi delegare questa cosa a nessun politico, devi fartela proprio tu perdendoci su tempo ed in questo senso non è per niente gratuita ed è invece terribilmente onerosa in termini di tempo. E dunque quando vedi un semaforo che è pericoloso per l’incolumità dei ciclisti e dei pedoni (e ce ne sono tanti, dappertutto…) non puoi aspettare che sia il Padreterno a denunciarlo al Comando dei Vigili Urbani perché il Padreterno ha cose ancora più importanti da fare e per queste cose devi pensarci tu.
La tua azione politica si esercita nella piccole cose in tutti i momenti nei quali un sopruso viene perpetrato ai danni di un pedone o di un ciclista e la tua azione può essere utile anche come testimone anche se non sei il diretto interessato di quella situazione. Se difendi un cittadino che è molestato da un automobilista puoi sperare che quella volta che capita a te ci sia un altro cittadino che ti difende. Altrimenti si risolve tutto ad insulti nella cronica guerra fra pedoni ed automobilisti con il classico politico che in campagna elettorale promette “Ci penso io!” e poi non fa un cavolo. No, la vera politica si fa sul campo, nelle cose concrete, senza la tessera di nessun partito e senza insulti perché gli insulti sono la miglior cosa per mettere a tacere ogni sopruso senza cambiare niente.
Allora questo SIG (altro che il rassegnato “Sigh”…) diventa una grandissima rottura di scatole perché tu fai la tua attività sportiva, ti muovi anche oltre la tua attività sportiva facendo finta di vivere in una città vivibile dove ci si può muovere anche al di fuori di un parco o di un campo sportivo e se ti accorgi che ciò non è vero ti adoperi politicamente, senza delegare nessuno, senza votare nessuno ma esercitando una tua onerosa politica personale perché la tua città diventi una città civile dove si può sopravvivere anche senza automobili. Gli insulti non servono, anzi questa è una vera e propria battaglia agli insulti. C’è un’ auto sulla pista ciclabile, si chiama il carro attrezzi, senza insultare nessuno. Gli insulti lasciamoli a chi non ha voglia di fare nulla e lasciare tutto così. Il “SIG” non è registrato, è gratuito in termini di danaro ma in realtà è terribilmente oneroso in termini di tempo e di stile di vita. Va contro gli interessi di un tot. di multinazionali (e per quello non può aggrapparsi a nessun partito…) ma cosa vuoi che sia!