MA LO SPORT FA BENE O MALE ALLA SALUTE?

Lo sport non fa bene alla salute, fa benissimo, meglio di centomila medicine, è la sedentarietà che fa male e più di quanto si possa pensare.

La gente si chiede se lo sport fa bene perché quando succede una disgrazia ad un protagonista dello sport professionistico questa viene amplificata in modo abnorme e distorce completamente la percezione del rischio dovuto all’attività sportiva. E’ bene ripetere alla nausea che il rischio decisamente più elevato della maggior parte delle patologie è incorso da parte di chi esagera con la sedentarietà e non da parte di chi fa sport.

Se poi, per pignoleria, dobbiamo fare una distinzione fra sport dilettantistico e sport professionistico allora è bene ammettere che fra i due c’è una certa differenza ed anche se pure gli atleti professionisti sono mediamente molto più sani dei sedentari è giusto rilevare che possono essere interessati da una serie di problematiche che non riguardano lo sport dilettantistico. Per cui, se è lecita una classifica di salute fra le popolazioni di sedentari, sportivi dilettanti e sportivi professionisti è doveroso affermare che i più sani di tutti sono gli sportivi dilettanti, sono sani anche gli sportivi professionisti, anche se per una serie di motivi è giusto che controllino con attenzione la loro salute ed infine non si può dire che siano sani i sedentari e questi è proprio necessario che controllino la loro salute più di tutti e purtroppo bisogna anche precisare che, essendo tanti,  costano un patrimonio al sistema sanitario nazionale.

Perché gli sportivi professionisti, che sono meno dell’uno per mille dell’intera popolazione degli sportivi, siano da controllare a livello medico più dei dilettanti non è difficile immaginarlo. In primo luogo svolgono una professione che anche se splendida ed affascinante è comunque molto stressante ed in secondo luogo, soprattutto al giorno d’oggi, preparazioni decisamente consistenti in volume di allenamento possono portare lo sportivo professionista a consumare più farmaci di una persona che non fa sport.

In modo un po’ semplicistico affermo sempre che per valutare quanto uno sport fa bene alla salute bisogna capire se la sua pratica ci aiuta a diminuire il numero di farmaci dei quali facciamo abitualmente uso o se invece ci fa aumentare questo numero. Se lo sport ci aiuta a ridurre il consumo di farmaci fa certamente bene, fa bene a noi e fa bene pure al bilancio della sanità nazionale. Se invece ci costringe a prendere più farmaci non è detto che faccia male ma deve farci riflettere sul perché di questa cosa. I professionisti dello sport, che quasi sempre assumono una discreta quantità di farmaci, sono comunque controllati costantemente da equipe mediche specializzate anche perché, avendo a che fare con l’antidoping, devono verificare che questo consumo di farmaci non crei problemi con i controlli. Se qualcuno mi fa rilevare che anche in campo dilettantistico c’è la moda di consumare prodotti che devono essere ritenuti a tutti gli effetti dei farmaci e che questi prodotti vengono assunti in assenza di patologie ma con il solo scopo di migliorare il recupero o di incrementare il rendimento sportivo io dico che quello non è un problema da medico dello sport ma da psicologo o da psichiatra.

E’ per quello che sono fortemente contrario all’attuale strutturazione dell’antidoping. C’è un problema culturale da affrontare che con l’antidoping non può essere affrontato serenamente. Pensare che il doping sia diffuso anche fra i dilettanti dove non dovrebbe esistere alcun problema di rendimento agonistico è sconcertante. Vuol dire che non abbiamo ancora una vera cultura del movimento inteso come strumento di salute. Però è bene dire a chiare lettere che lo sport, anche agonistico e  svolto quotidianamente, se non inquinato da strane idee che non dovrebbero certamente essere del mondo dilettantistico, fa decisamente bene alla salute.

Concludendo, e non per fare del terrorismo ma solo per essere precisi su quelli che sono i dubbi anche plausibili della gente comune, ne muoiono molti di più sugli spalti che sui campi di gioco e pertanto, se ci tenete alla vostra salute, vedete di passare fra quelli che fanno sport invece che restare fra quelli che guardano. Poi, ovviamente, ognuno è libero di fare quello che vuole ma non raccontiamoci bugie, il vero rischio è la sedentarietà, non lo sport.