La sedentarietà si può combattere in tanti modi e l’idea di prendersi un cane per avere uno stimolo in più per muoversi non è una cattiva idea. Ovviamente stiamo parlando di un animale, non di una macchina o di uno strumento inerte che funziona solo come mero strumento. Nel caso dell’approccio con un animale c’è una componente affettiva importante che va al di là dell’utilità che se ne può ricevere nell’importante battaglia contro la sedentarietà.
Per cui la prima cosa da considerare è se il sedentario ha uno slancio affettivo verso il cane, quando questo esiste andare a pigliare due piccioni con una fava non è poi difficile anche se non del tutto scontato. Non è del tutto scontato perché se il sedentario ha un grande slancio affettivo verso il cane ma ne ha uno altrettanto importante verso la sedentarietà riuscirà addirittura ad educare il suo cane alla cultura della sedentarietà.
Tendenzialmente tutti i cani costringono i loro padroni a muoversi almeno un pochino, se non altro per l’espletamento delle funzioni fisiologiche. Poi, però c’è il cane da “vetrine” e quello da passeggiate e questo non è solo un discorso di razza ma proprio un discorso di educazione impartita dal padrone al cane. Se il messaggio è “Andiamo a fare delle belle passeggiate che tu ti diverti e fanno stare meglio pure me…” il cane sarà ben contento di accompagnare il suo padrone in un’ abitudine che fa bene ad entrambi ma se il messaggio che passa è “Mi raccomando non farmi camminare troppo che io non ne ho alcuna intenzione…” il cane si adatterà ben presto alle esigenze del padrone sedentario assecondandolo con camminatine brevi e costellate di pause (pause ogni “pisciata di cane” appunto). Insomma al cane non piacciono le vetrine ma se per far piacere al padrone deve fare la passeggiatina a vetrine anziché in campagna la fa volentieri anche se la seconda opzione sarebbe molto più salubre. Non è il cane che insegna al padrone ma viceversa e tutti gli addestratori ci insegnano che in un buon rapporto padrone-cane è proprio così.
C’è da augurarsi che il padrone animato da sani propositi prenda la palla al balzo nel momento di formazione del carattere del cane per imparare a camminare trovando per questa sana attività la grande alleanza di un cane che è certamente disposto a collaborare in questa battaglia. Quella che per noi è una battaglia per lui è la cosa più istintiva e la felicità più naturale: quella di poter passare un po’ di tempo a passeggiare con il suo padrone.
Dunque l’idea di “utilizzare” la compagnia di un cane anche per combattere la sedentarietà non è malvagia. E’ il termine “utilizzare” che è piuttosto improprio con riferimento a tale idea, quando invece va sottolineato quell’anche nel senso che se c’è in primis una buona propensione verso il cane allora tutto il resto viene da sé. In sintesi per gli appassionati di cani l’idea è decisamente sostenibile per chi invece non ha questa passione non ha molto senso l’idea di prendere un cane solo per mettersi a camminare di più.
Ci sono anche altri modi per combattere la sedentarietà e questo non è certamente l’unico. Per far capire quanto conta l’aspetto affettivo da parte del cane possiamo affermare che probabilmente è più felice quel cane che è costretto a fare il sedentario da un padrone appassionato ma inequivocabilmente sedentario cronico che non quel cane che va a spasso tutti i giorni e si muove in modo salubre ma non è amato veramente dal suo padrone che lo vede come una sorta di aiutante nella lotta alla sedentarietà.
Se non avete nessuna intenzione di prendere un cane ma volete comunque combattere la sedentarietà non esitate a chiedere consigli qui sopra, se invece volete un cane e, fra gli altri progetti, avete pure quello di scrollarvi di dosso una sedentarietà pluridecennale, sappiate che il momento per l’accoppiata vincente potrebbe essere proprio questo: si tratta di farsi guidare dall’istintività del cane che è appassionato di movimento in modo arcaico più di noi. Telefonini, televisione e computer sono problemi che non assillano la mente del cane, semmai questi possono essere impensieriti da padroni che sono letteralmente devastati da telefonini computer e televisioni. Loro vi accetteranno anche con le vostre tare mentali ma sappiate che da un punto di vista motorio sono “rimasti” un po’ più evoluti di noi.