I bambini studiano buttando dentro una gran quantità di informazioni nella memoria a breve termine senza rielaborarle e farle passare nella memoria a lungo termine essenzialmente perché non sono interessati a ciò che studiano e sono invece interessati a far bella figura con la maestra per prendere un bel voto. Diciamo pure che, in questi frangenti, sono abituati ad usare il cervello come “contenitore” più che come rielaboratore. Questa cosa, a volte, accade drammaticamente anche nelle nostre università ma questo è un discorso troppo lungo e complesso per poter essere affrontato su un sito che si occupa di attività motoria. Nell’attività motoria, soprattutto come adulti, facciamo spesso così. Il bambino rielabora praticamente sempre l’attività motoria che svolge perchè la svolge con gran passione e ci mette del suo, l’adulto purtroppo molte volte non fa così. Forse questo è anche uno dei motivi per cui sarebbe opportuno aumentare le ore dedicate all’attività fisica a scuola: siamo sicuri che quando il bambino gioca fa lavorare il cervello, non siamo altrettanto sicuri che lo faccia funzionare con la stessa efficacia quando studia.
Perché gli adulti non riescono ad usare il cervello quando si muovono, come i bambini? Molto semplicemente è una questione di entusiasmo. C’è anche da dire che ultimamente è passato troppo un concetto di attività fisica “rottura di scatole necessaria per stare in salute” e si è un po’ snaturato il rapporto con il movimento da parte degli adulti.
Così accade che l’adulto vada in palestra si faccia fare dall’istruttore la “scheda di lavoro” e poi esegua monotonamente tutta una serie di esercizi ai quali non è minimamente interessato solo perché “van fatti” e continuando a pensare ai fatti suoi della giornata che non c’entrano proprio nulla con l’attività fisica che sta svolgendo. Non bisogna essere dei geni per capire che un ‘attività fisica condotta così non può essere molto utile. “Ma il muscolo si tonifica lo stesso anche se penso agli affari miei mentre svolgo gli esercizi…” Si è vero, ma non possiamo ridurre l’attività fisica a quella cosa che “il muscolo si tonifica” altrimenti vuol dire che di attività fisica non ci abbiamo capito proprio niente.
In pratica come adulti è come se imparassimo la lezioncina a memoria da ripetere all’istruttore ma nella memoria a lungo termine, rielaborando ciò che facciamo non ci buttiamo dentro proprio nulla. Così accade che l’allievo finché frequenta la palestra abbia una certa continuità di esercizio poi se per qualche dannato motivo non può più frequentarla non si porti a casa proprio nulla. Non ha interiorizzato niente non ha trasferito niente nella memoria a lungo termine. La tragedia di tutto ciò è che questa situazione sta a testimoniare come l’entusiasmo sia stato l’illustre assente in tutta questa vicenda. Se vi fosse stato un po’ di entusiasmo si sarebbe creata una certa assuefazione al movimento “divertente” e, a costo di praticarlo a casa nei ritagli di tempo libero, si sarebbe comunque trovato lo spazio per farcelo stare. Qualcuno argomenta che le esercitazioni proposte in palestra con l’uso delle macchine e dei sovraccarichi è irripetibile a casa dove non si può disporre di quelle attrezzature. Questa osservazione è figlia della mancanza di entusiasmo verso l’attività fisica e non può certamente essere smontata dai vari istruttori di palestre altamente meccanizzate che non hanno alcun interesse a smontarla. Ma, udite udite, non è assolutamente vero che con un po’ di fantasia non si può ripetere a casa senza macchine ciò che è stato fatto in palestra con le macchine. Il corpo libero è in grado di sostituire in tutto e per tutto il lavoro fatto con le macchine, semmai non è vero il contrario: la ricchezza della gamma dei movimenti possibili con le esercitazioni di ginnastica a corpo libero non è riproducibile completamente nemmeno dalla più attrezzata delle sale di palestra con macchine, occorre proprio un istruttore di ginnastica a corpo libero che riesca ad arrivare con le proposte di esercizio laddove non riescono ad arrivare le macchine.
Per cui tornando al discorso di un modo adulto di interpretare l’attività fisica (ma con un gioco di parole dovremmo dire un modo “bambino” perché in questo campo i veri professionisti, i veri maestri, sono proprio i bambini) sarebbe proprio opportuno tutte le volte che si va a praticare un’attività fisica domandarsi se nella memoria a lungo termine della nostra attività motoria sta entrando qualcosa di ciò che andiamo a fare. Non è importante imparare tante cose che verranno fatte per pochi mesi e poi non lasceranno traccia di ciò che è stato, è più importante imparare poche cose semplici che potranno essere ricordate anche quando non c’è più la stessa situazione favorevole di svolgimento di quel tipo di attività fisica.
Queste osservazioni possono far pensare, per associazione di idee, a quei soggetti che continuano a cambiare attività fisica e ne fanno di sempre più complicate e non si fermano mai su nessuna perchè come morsi dalla tarantola hanno necessità assoluta di cambiare movimenti più spesso. Quelli sono soggetti un po’ particolari che vanno considerati a parte. E’ vero che rischiano di non mettere nella memoria a lungo termine del movimento molte delle centomila attività che vanno a fare però è anche vero che questo genere di irrequieti difficilmente stanno fermi per dei mesi fra un attività e l’altra. Peregrinano da un’attività fisica alla moda all’altra in modo cronico senza soluzione di continuità. Ci si domanda se questi soggetti non farebbero meglio ad “innamorarsi” di una ben determinata disciplina sportiva visto che in genere sono soggetti con capacità motorie invidiabili, ma in ogni caso anche se continuano a comportarsi così non offrono un cattivo servizio al loro fisico e, cosa non trascurabile, sono praticamente indenni dal danno da specializzazione che può invece colpire chi si calcifica su un’unica attività motoria.
Per cui, salvo che non apparteniate a questa categoria di morsi dalla tarantola che non ha bisogno di imparare nulla perché è in movimento perenne, vi consiglio di ragionare sempre sulla vostra attività fisica per capire se la state interiorizzando davvero o se invece non state facendo come i bambini quando studiano a memoria per prendere il bel voto a scuola. Qui non ci sono voti, c’è di mezzo la vostra attività fisica e quindi un bel pezzettino di salute.