Mi arrendo. Devo capire che, nell’immaginario collettivo, il personal trainer gratuito è quello che da consigli su diete e schede di lavoro.
Devo smetterla di fare il prete e dare l’assoluzione a gente che svolge un’attività fisica equilibrata ed ha mille paure di sbagliare. Devo smetterla di fare il terrorista e predicare che quelli che sbagliano sono quelli che stanno fermi e non si rendono conto che si stanno cacciando in un mare di guai. La gente che si muove da me non vuole l’assoluzione ma vuole la “soluzione”. La “soluzione” di problemi di attività motoria che molto spesso sono inesistenti perché è molto più facile far paura a chi già si muove che non convincere chi proprio non si muove a cominciare a muoversi.
Chi non apprezza il formaggio non si avvicina al banchetto del formaggio. E’ questo il mio problema esistenziale. Chi avrebbe bisogno dei miei consigli non si preoccupa assolutamente di contattarmi perché ha terribilmente paura che possa tirare fuori idee per cambiare le sue abitudini. Da me arriva gente che è già interessata all’attività motoria e nella maggior parte dei casi svolge un buon piano di preparazione fisica. Talvolta mi vengono raccontate cose un po’ strane, e fatalità, quando sento queste cose un po’ strane c’è sempre di mezzo Internet. Diciamo che, tendenzialmente, chi fa da sé, senza ascoltare consigli pigliati da Internet, prima o poi arriva ad abitudini motorie abbastanza corrette, come, ovviamente, chi è seguito da qualche tecnico competente che inquadra il soggetto con maestria e da tutte le indicazioni necessarie. Quelli “pericolosi” sono quelli che tentano di scoprire la verità su Internet e si muovono solo in base a quella oppure quelli che continuano a cambiare attività e quindi istruttore e praticamente non sono mai seguiti da uno che li conosca abbastanza. Un buon istruttore non può conoscerti in pochi giorni, impara a conoscerti man mano che ti vede svolgere l’attività fisica e capisce come tu reagisci a certi stimoli allenanti. E’ questo il mio grosso limite qui sopra ed il problema per il quale non posso sbilanciarmi con consigli troppo dettagliati ed il fatto per il quale vi invito sempre ad aggiornarmi per farmi capire cosa sta succedendo. Il consiglio che può andare bene per uno può essere assolutamente sbagliato per un altro, non reagiamo tutti allo stesso modo.
Detto questo, io devo “concentrarmi” sull’argomento diete e schede di lavoro, devo finirla di indirizzare prediche verso chi si muove troppo poco per convincerlo a muoversi di più. Quelle prediche i sedentari non vogliono sentirle.
Allora, venendo a bomba, tento di spiegarvi perché diete e schede di lavoro nella maggior parte dei casi sono un falso problema ed è per quello che ne tratto gran poco.
La dieta. La dieta è un problema (si proprio un problema, non un gioco…) che ti porta in campo il tuo medico di base quando vede che c’è un problema di salute causato dalla dieta, appunto. A volte è il medico di base stesso a sbilanciarsi in consigli molto semplici che possono tentare di risolvere quel problema (a me, per esempio, ha detto di non mangiare assolutamente la cioccolata a stomaco vuoto, senza andare dal dietologo ho messo in pratica questo consiglio e pare che non ci fossero altre urgenze. Sono semplicemente malato di cioccolata, è chiaro che se avessi voluto prendere in giro il mio medico di base, pur senza mangiarla a stomaco vuoto, mi mettevo a mangiare il doppio della cioccolata di prima ma in quel modo avrei preso in giro soprattutto me stesso). Altre volte il problema è più complesso ed il medico di base ti spedisce dal dietologo (a me non è mai capitato e spero di non essere uno dei pochi fortunati ma uno dei tanti che vivendo in modo sano e mangiando in modo quasi equilibrato, tranne la cioccolata appunto, non ha bisogno del dietologo). Quando il medico di base ti spedisce dal dietologo c’è già un bel problema.
Ecco, allora l’unico consiglio in tema di diete che posso dare è che quando avete bisogno del dietologo bisogna cercarne uno che sia un professionista serio, preparato e che non vi prenda in giro. Ma è così anche per l’idraulico e per il commercialista, non solo per il dietologo. Se andate da un idraulico incompetente dopo un po’ il tubo rotto ricomincerà a perdere acqua e anche il commercialista, se non è uno di quelli che sa fare il suo mestiere, probabilmente vi farà pagare un sacco di tasse che nemmeno dovete pagare.
Se chiedete consigli sulla dieta al personal trainer gratuito siete completamente fuori strada, non solo ma vuol dire che c’è qualcuno in giro che ha diffuso l’idea che chi si occupa di attività motoria possa permettersi il lusso di andare in giro a formulare diete come se fosse un dietologo. La dieta è una cosa seria, ripeto, non è un gioco. Molti si affidano a dietologi che non hanno nemmeno i titoli per fare questa professione. Altri si mettono a dieta senza che il medico di base abbia riferito a loro a questa necessità ed è questa una delle follie del nostro tempo. Si mette a dieta gente che non dovrebbe assolutamente intraprendere nessuna dieta e così rovina irrimediabilmente il proprio rapporto con il cibo perché la maggior parte delle diete sono coercitive ed alterano in modo drammatico il rapporto psicologico con il cibo. Per cui la dieta è quella cosa che, se non ce n’è bisogno, non va assolutamente fatta. E’ una cosa pericolosa, non un gioco. Avete paura a fare la colonscopia che è molto meno pericolosa, perché fate la dieta che ne ammazza più di Jack lo squartatore? In ogni caso è il vostro medico di base a decidere se avete bisogno dei consigli di un dietologo e sarà solo quest’ultimo, se davvero ne avete bisogno, a riformularvi un piano dietetico. Una cosa è smettere di mangiare la cioccolata a stomaco vuoto ed una cosa è stravolgere completamente le proprie abitudini alimentari.
Ci ho impiegato troppe righe per scrivere di una cosa che non è di mia competenza, quante ce ne impiego per scrivere di una cosa che mi riguarda da vicino perché le “schede di lavoro” sono decisamente un argomento della mia professione?
Ce ne impiego meno che per scrivere della dieta perché dipende proprio dal fatto che è il mio campo l’assoluta serenità con la quale posso sostenere come le schede di lavoro non siano altro che un’assurda bufala insostenibile inventata da chi non ha il tempo di seguire molti, troppi allievi e così si illude che con la scheda di lavoro l’allievo possa stare tranquillo, senza istruttore, a fare cose che non stanno né in cielo né in terra.
L’istruttore è li per darvi consigli e per farvi capire come funziona l’attività fisica, non per farvi la scheda di lavoro. Compito dell’istruttore è di inquadrarvi e capire come reagite alle varie proposte motorie che vi formula. Poi, quando avete capito questo, se proprio volete schematizzare la preparazione perché vi piacciono gli schemi, la scheda di lavoro potrete farvela anche voi ma non servirà assolutamente a nulla se non continuate a verificarla con quanto riuscite a fare effettivamente.
Chiedetemi pure cose che hanno a che fare con la scheda di lavoro ma andate alla sostanza del problema e non credete che mi diverta a prendervi in giro con numerini che non ha nessun senso scrivere. Sul fatto che sia abbastanza importante anche scrivere l’attività motoria che si fa sono d’accordo, ma va scritta dopo averla fatta non prima. Il diario di allenamento è un consuntivo ed è certamente utile per fissare nella memoria cose che altrimenti è impossibile ricordare a lungo. La scheda preventiva di lavoro invece è una presa in giro. Ci sarà anche chi sostiene che è fondamentale per programmare una calibrata attività fisica. Io non sono fra quelli. Non per questo cambierò il mio nome. C’è un personal trainer che non fa schede di lavoro. E’ quel pirla del personal trainer gratuito. Ma se non fa schede di lavoro e magari nemmeno diete cosa fa? Ecco, è quello che sto tentando di spiegare da circa 360 articoli scritti qui sopra, ma evidentemente non ho il dono della chiarezza descrittiva. Insisto, non si sa mai che pian piano riesca a diventare più comprensibile.