Intanto una precisazione a chi mi accusa di trattare troppo di politica su questo sito. In questo eterno momento di bombardamento mediatico non ho mai nemmeno sfiorato la questione del referendum sul sito. Adesso, a giochi fatti, mi permetto addirittura di dare la mia interpretazione politica a questo polpettone che ha invaso i discorsi degli italiani per mesi. Era un referendum dove bisognava votare si o no punto e basta. Se passava il si passava la legge, ha vinto il no non passa la legge. Non capisco cosa c’entrino le dimissioni del presidente del consiglio, probabilmente le elezioni anticipate e tutte quelle menate lì. Semplicemente non ci capisco nulla di politica e basta. Infatti non comprendevo nemmeno questa differenza terrificante fra vittoria del “si” e vittoria del “no” e adesso starò a vedere che immani cambiamenti porterà nelle abitudini di vita degli italiani.
In ogni caso espongo la mia visione politica di questo “no” visto che esagero con la politica.
Allora, tanto per stare terra terra su questioni spicciole, per esempio sul rapporto automobilisti e podisti-pedoni sul nostro territorio che è una cosa che tutte le volte che c’è una manifestazione podistica in città fa parlare molto. Cosa cambia con il “no”?.
Per esempio: durante una manifestazione podistica l’automobilista che sta comodamente seduto nella sua auto altamente inquinante potrà restare in coda con il motore acceso ad ammorbare l’aria finché passano i podisti? Risposta: “NO” (ha vinto il no…).
Ancora, lo stesso automobilista potrà suonare ripetutamente il clacson per dare segno di disappunto verso questi podisti buontemponi che non credano di essere ben accetti nella città delle auto? Risposta: “NO” (ha vinto il no…).
Sempre sugli automobilisti: potranno gli stessi durante il passaggio delle migliaia di podisti sfaccendati inveire contro l’amministrazione comunale che ha avuto il pessimo gusto di togliere il diritto a questi poveri automobilisti di usare il loro mezzo senza limitazioni di sorta per alcune ore in una importante domenica di lavoro (alla domenica ormai lavorano tutti e sono più stressati che negli altri giorni…)? Risposta: ancora “NO” (ha vinto il no…).
E passando sul fronte dei podisti-pedoni-ciclisti e tutti quelli sfaccendati che circolano alla domenica senza involucro di una tonnellata attorno dotato di motore perfettamente inquinante, può il podista sentirsi in colpa quella domenica lì di blocco del traffico perché riesce liberamente a circolare a piedi nella sua città che pare davvero sua e non esclusivamente delle auto come tutti gli altri giorni della settimana? Risposta: NO (ha vinto il no…).
Può il podista sentirsi in colpa se respira più a fondo del solito visto che ha addirittura la presunzione di correre perché è domenica e rischia di inquinare di più di un pedone che respira normalmente? Risposta: NO (ha vinto il no…).
Può il podista temere che qualche automobilista impazzito eluda i controlli dei vigili e si metta ad attraversare il percorso della manifestazione podistica finché questa è ancora in corso noncurante del fatto che un accidenti da una tonnellata in genere ha la meglio anche sul più ciccione dei podisti? Risposta: NO (ha vinto il no…).
E comunque una domanda vera la pongo davvero a me stesso: “Secondo te ‘sto cavolo di referendum che ha mosso trenta milioni di italiani, che farà cascare il governo e ci costringerà probabilmente ad elezioni anticipate, cambierà anche di una sola virgola il cronico atteggiamento di arroganza e strafottenza degli automobilisti verso i “non automobilisti” nel nostro paese?” Risposta: “NO (ha vinto il no…)”.