“Io non ho niente contro le corse dei Babbo Natale e nemmeno contro la Maratona di chissà quale città o contro la “Stracanicattì” e la “Stradiqua” e la “Stradilà”, osservo solo che come cittadino qualunque reclamerei il mio diritto a passeggiare tranquillamente in una città vivibile anche senza che devano organizzare qualche accidenti di manifestazione particolare.
Insomma ho capito che ci dovevano vendere qualche miliardo di barili di petrolio e che ce ne vogliono vendere ancora ma mi piacerebbe che fosse sufficiente la scusa che ogni anno spendiamo alcuni miliardi di euro di troppo in Italia per colpa di patologie legate all’inquinamento per avere il sacrosanto diritto di respirare decentemente nella mia città almeno alla domenica visto che negli altri giorni l’aria è praticamente irrespirabile.
Invece pare che per provare a bloccare il traffico qualche ora sia necessaria l’invasione dei Babbo Natale o dei campioni keniani o di chissà chi altro. Perchè non posso circolare liberamente senza auto fra le scatole anche se non sono Babbo Natale, né un campione keniano o la Befana o un campione finto in mutande vere pronto per la “Straaccidentaccitua…”?
Quando bloccarono il traffico automobilistico in modo unico ed esemplare in quelle fantastiche domeniche di oltre 40 anni fa lo fecero per un motivo essenzialmente economico: non potevamo permetterci il lusso di comprare troppo petrolio. Adesso ci sarebbe un motivo ben più importante per reclamare altre domeniche veramente a piedi (e non fintamente a piedi con finti blocchi del traffico) che è la salute. E’ possibile che per un motivo economico a antitetico a quello di 40 anni fa (non ci possiamo permettere il lusso di comprare troppo poco petrolio…) non si riescano a prendere misure in grado si salvaguardare la nostra salute? C’è comunque un motivo economico anche dietro alla salvaguardia della salute: se stiamo meglio possiamo risparmiare miliardi di euro sull’assistenza sanitaria.
I Babbo Natale che corrono per la città non sono colpevoli perchè rompono le scatole agli automobilisti ma sono colpevoli perchè sembra che sia necessaria la loro presenza per bloccare le auto per qualche ora. Se togliamo le automobili dalle strade delle città inquinate almeno nei giorni festivi non ci sarà più nessun automobilista cretino che suona il clacson infastidito ai Babbo Natale, ai maratoneti che non hanno i soldi per andare a New York e a Boston e si rassegnano a correre in città che sono più belle di New York e Boston ma non sanno ancora cosa sia una maratona, oppure ai podisti non competitivi che non ti fanno più capire che differenza c’è fra una gara con tanto di giudici ed una scampagnata che parte dalla città.
Il vero problema non è quante manifestazioni vengono organizzate chiedendo restrizioni del traffico, il vero problema è che si parte ancora dal presupposto che l’auto regna sovrana e cose tipo le domeniche a piedi sono disgrazie di un paese sull’orlo del collasso che non ce la faceva nemmeno più a procurarsi i barili di petrolio necessari al quieto vivere.
Le domeniche a piedi sono state l’unica cosa veramente rivoluzionaria in Italia negli ultimi 50 anni. Che disastro hanno procurato che non si ha il coraggio di ripeterle adesso che sarebbero ancora più necessarie di allora?
Dobbiamo assolutamente vestirci da Babbo Natale e aspettare dicembre per poter aver qualche ora di tregua nelle nostre città? Oppure si può anche far finta di correre dietro ad un keniano indemoniato che fila via come un missile a caccia dei mille euro in palio per il vincitore della Maratona?
Ben vengano i podisti e pure i ciclisti e anche i pattinatori ma il concetto che deve passare è che non deve essere necessario iscriversi a nessuna gara per aver diritto a respirare in modo decente nelle nostre città almeno alla domenica. L’emergenza inquinamento è ben più grave della crisi petrolifera dei primi anni ’70…”.
No comment, aggiungo solo che a livello politico, forse, c’è pure la paura di danneggiare l’industria automobilistica. Penso che i Babbo Natale, alla fine, c’entrino piuttosto poco…