“La vera contraddizione nell’articolo “Aforismi” non è il fatto che prima elenchi 7 aforismi molto discutibili e poi, nell’ottavo, raccomandi di diffidare dagli aforismi, ma è subito, quando scrivi che non bisogna aver paura di sbagliare con l’attività motoria mentre poi fai capire quanto sia facile sbagliare…”
OK, e qui casca l’asino, cioè io.
C’è un problema piuttosto grave, che su questi argomenti siamo tutti terribilmente asini ed è praticamente impossibile non sbagliare.
Dei primi sette aforismi ne salvo veramente uno solo che è proprio il primo, dove affermo che con riguardo all’attività motoria l’errore più grave è non praticarla.
Come insegnanti di educazione fisica ci muoviamo su un territorio che non ha certezze ma ci muoviamo ed è questa l’unica “quasi certezza” che abbiamo. Tentiamo di dare più informazioni possibile agli allievi per non sbagliare o per sbagliare poco. La rielaborazione delle proposte tecniche con l’allievo è determinante ed in questo ci distinguiamo molto dai medici nel senso che il medico quando interviene applica un certo protocollo e sa che quello è quanto di meglio possa fare, punto e basta.
Noi non abbiamo protocolli ma solo delle proposte di addestramento che diventano valide man mano che vengono applicate, non lo sono mai a priori e acquisiscono valore nel momento in cui l’allievo ci aiuta a strutturarle secondo le sue esigenze. Il tutto passa dal fatto che le medicina è una scienza mentre l’attività motoria non lo è. Ciò non evita a molti miei colleghi di provare un approccio scientifico con la materia ma, obiettivamente, questi sono quelli che poi hanno meno risultati sul campo. La scienza diventa molto importante ed anzi decisiva sull’attività motoria quando andiamo a coinvolgere i medici nel processo di addestramento sportivo ma quello è un discorso particolare che porta molto distante e, ad esser precisi, in quel caso, non dovremmo più scrivere “addestramento sportivo” ma “condizioni per l’ottimizzazione della prestazione sportiva”.
Quando io insisto sulla necessità di muoversi abbattendo la paura di muoversi in modo sbagliato non affermo che centrare l’attività fisica adeguata alle proprie esigenze sia facile, al contrario esorto a buttarsi subito negli innumerevoli tentativi per capire quale può essere l’attività fisica più utile per noi perchè questa scoperta è un processo lunghissimo che ci accompagnerà per tutta la vita.
Ci si muove verso una meta che non si sa dove sia e non si sa nemmeno se verrà mai raggiunta. Stare fermi nell’attesa di capire se sia una meta raggiungibile è il miglior modo per essere sicuri di non raggiungerla mai.