Nel commentare favorevolmente la diffusione del progetto “Parchi in movimento” e citando la figura dell’assistente tecnico per l’attività motoria all’aperto sono stato un po’ superficiale nel descrivere le caratteristiche essenziali che devono caratterizzare questa importante figura.
Intanto il tecnico che gestisce l’attività motoria all’aperto più che un vero e proprio tecnico è un consulente, ha un campo di azione che è vastissimo perché a lui possono rivolgersi soggetti di età comprese fra i 18-20 anni e gli 80-90 anni. Si va da soggetti nel pieno delle proprie capacità motorie a soggetti che hanno una capacità motoria residua molto bassa e devono essere consigliati con estrema prudenza ed esperienza.
Esperienza, ecco questo è il primo ed imprescindibile requisito che deve avere un tecnico che vuole seguire l’attività motoria in un parco. E questo è subito un problema, perché “per esperienza” vi dico che la maggior parte dei miei colleghi con grande esperienza purtroppo sono abbastanza refrattari a proporsi per un incarico che sembra esclusivamente una nuova frontiera dell’attività motoria e pare “inventato” esclusivamente per i neo-laureati. In realtà i “neo-laureati sono le forze nuove in campo per la diffusione di questa attività ma hanno assoluto bisogno di essere affiancati da persone di esperienza.
Questa esperienza deve essere relativa alla capacita’ di trattare con grande competenza l’argomento ginnastica a corpo libero perché stiamo trattando di luoghi dove nella migliore delle ipotesi saranno presenti delle piazzole con attrezzature tipo “percorso della salute” e pertanto non si hanno sofisticati macchinari da palestra a disposizione. Inoltre l’allievo potrà chiedere consigli per esercitazioni da fare a casa propria dove non sono presenti nemmeno le attrezzature del percorso della salute e dove forse può a malapena contare sull’ausilio di una cyclette.
Questa esperienza dovrà essere relativa alla capacità di inquadrare in pochi istanti l’attività fisica possibile per l’allievo che si ha davanti e, trattando di cammino e/o corsa, bisognerà essere capaci di capire velocemente la tipologia dei consigli sui quali soffermarsi. Anche lì il bagaglio di informazioni dovrà essere molto vasto perché si può andare dal giovane che corre facilmente in equilibrio ad andature ampiamente sotto i 4′ per chilometro (ne ho visti, non fanno gare, improvvisano la preparazione, corrono assolutamente spensierati e ti fanno pensare che il loro modo di allenarsi sia proprio il migliore possibile nel senso che così decontratti anche psicologicamente non vedo nemmeno gli atleti di alto livello…) all’anziano di 90 anni o più che fatica a superare i fatidici due chilometri e mezzo all’ora necessari per attraversare la strada in sicurezza (non lo sapevate? Basta raggiungere la velocità di due chilometri e mezzo all’ora come pedone per non essere di intralcio alla circolazione. Non è questa gran velocità, provate a misurarla e scoprirete che anche un novantenne in discrete condizioni può produrla senza affanno. Ovviamente questo discorso sta in piedi in un paese civile. In un paese non molto civile può essere pericoloso anche il pedone bello spedito, giovane che fa agevolmente i 5 chilometri all’ora, in un paese poco civile il pedone è pericoloso per il solo fatto che fa il pedone a prescindere dalla rapidità con la quale riesce ad attraversare la strada. Purtroppo, in certe situazioni noi dimostriamo di non essere ancora un paese perfettamente civile…).
Dunque esperienza e capacità di calarsi subito nel ruolo di consigliere personale, ma purtroppo non basta. Siamo in Italia e dobbiamo ragionare da italiani. Non esiste nessun ente pubblico che ti piglia e ti colloca in un parco dicendoti: “Adesso mi fai assistenza a tutte le persone che hanno bisogno di consigli per l’attività motoria”. Ed allora occorre la capacità di relazionarsi con gli enti pubblici, di selezionare i luoghi dove questa attività può essere svolta con successo ed efficacia e non da ultimo una buona dose di faccia tosta.
Occorre una discreta faccia tosta ed è la dote che manca a molti dei miei colleghi stagionati che avrebbero un’ottima preparazione per svolgere questo ruolo ed avrebbero pure il tempo libero necessario.
Perché occorre la faccia tosta? Perché questo compito, per quanto socialmente utile non è un compito molto ambito dalla mia categoria oserei dire che è praticamente ignorato e non preso nemmeno in considerazione nel senso che viene ritenuta semplicemente una opportunità di inserimento professionale per i nuovi insegnanti.
In effetti non c’è l’immagine del PTG del Central Park di New York perché una volta tanto questa cosa ce la siamo inventata in Italia e non proviene dagli Stati Uniti. Su certe cose gli Stati Uniti sono decisamente in ritardo. Si guardi la riforma sanitaria per esempio che ancora neonata è già oggetto di critiche e c’è pure chi vorrebbe tornare indietro a quando c’era il buio assoluto.
Ecco se esistesse un PTG di New York famoso come una rock star forse anche in Italia fare l’assistente per l’attività motoria al percorso della salute potrebbe diventare di moda ed i miei colleghi si accapiglierebbero per essere i responsabili di questo o quel parco. Penso al Parco del Sempione a Milano o agli innumerevoli parchi frequentati dai podisti a Roma.
Per cui da un punto di vista teorico basta un certo tipo di competenza che chi ha svolto la professione a contatto con un pubblico adulto può certamente avere, da un punto di vista pratico occorre la capacità di destreggiarsi negli enti pubblici per avere le autorizzazioni necessarie e possibilmente gli adeguati rimborsi spese per condurre il servizio e poi la faccia tosta di proporsi in un’ attività che non è ancora di moda. Essenziale crederci e rendersi conto che si sta svolgendo un servizio pubblico di indubbia utilità.
Comunque, tornando al mitico Central Park, se un giorno dovessi esercitare il ruolo di PTG in Central Park (prima devo spiaccicare meglio le quattro parole di inglese che so visto che a scuola ho studiato solo spagnolo e tedesco…) ho già deciso cosa ci sarà scritto sulla tabella che piazzerò nel punto di assistenza: “The original PTG from Verona – Borgo Roma, the first in the world!”. E che non mi si venga a dire PTF – Personal Trainer Free, è proprio PTG – Personal Trainer Gratuito perché è nato in Italia, una volta tanto sono gli italiani che esportano in America e non viceversa.