CAMMINO, CAMMINO A BRACCIA ALTE E MARCIA

In Italia ci sono circa 55 milioni di persone che camminano (anche se non abitualmente) forse mille atleti che marciano e oltre un milione di persone che camminano a braccia alte. E’ di questi ultimi che voglio occuparmi ora.

Solo poche parole sugli altri. Sui 55 milioni di persone che camminano normalmente c’è poco da dire, o meglio c’è da dire che sarebbe bello che molte di queste persone che giustamente sanno e possono camminare camminassero un po’ di più. Difficile aumentare il numero di quelli che sanno camminare: insegnare ai poppanti non ha senso, invitare gli anziani a smettere più tardi possibile è una bella cosa ma in certe situazioni può essere pericoloso. Comunque non si può biasimare l’anziano non autosufficiente che procrastina il più possibile l’uso della sedia a rotelle.

Anche sui marciatori c’è poco da dire se non che probabilmente sono stato troppo ottimista a dire che saranno forse mille perché temo che siano meno.

C’è da dire che per marciatori intendo quelli veri e non quelli finti. Per me è un marciatore vero è Schwazer e se pensate che ritengo un marciatore finto uno come l’australiano Tallent in grado di prendere l’argento a Rio avete già capito cosa penso di tutti quelli che fingono di marciare camminando a braccia alte.

Chiaro che se parliamo di marcia ad alto livello andiamo su dettagli abbastanza fini e per esempio io ritengo inguardabile anche il francese Diniz che è stato protagonista della 50 chilometri di Rio per buona parte della gara. Marciano molto meglio il vincitore della gara stesso, lo slovacco Toth e gli altri italiani, validi atleti anche se non a livello di Schwazer.

La mia attenzione adesso è incentrata sui marciatori palesemente finti, su quel milione e passa di italiani che camminano in giro per le strade del paese a braccia alte in un gesto che con la marcia ha ben poco a che spartire. Eppure che si tratta di una pessima imitazione della marcia non c’è dubbio.

Il quesito che mi pongo è: “Perché questi camminano a braccia alte ad andature alle quali alzare le braccia non è assolutamente utile e diventa invece antieconomico per una camminata efficace e funzionale? Vogliono imitare i marciatori? Hanno problemi di circolazione agli arti superiori e tentano di evitare che si gonfino le mani quando c’è caldo?” Se la risposta è quest’ultima allora è sufficiente alzare le mani ogni tanto senza camminare costantemente con un angolo eccessivamente chiuso a livello del gomito che imita il portamento di braccia tipico dei marciatori.

Se la risposta è che vogliono imitare i marciatori, invece, allora mi chiedo perché sul nostro territorio ci sono sì e no un migliaio di marciatori agonisti veri che praticano la marcia con tutti i crismi e non una sua scialba imitazione.

Non abbiamo una cultura della marcia nel nostro paese e non perché abbiamo subito inermi l’umiliazione, da parte della IAAF, del nostro miglior marciatore ma perché la maggior parte degli italiani la marcia atletica proprio non  sa cosa sia e la confonde, per esempio, con la Maratona che è una corsa.

Poi nessuno sa che marciare non è solo camminare a braccia alte. Nessuno sa che è fondamentale il bloccaggio a livello del ginocchio dell’arto avanti al punto tale che è pure concessa la sospensione ma se uno sblocca a livello del ginocchio va subito squalificato. Per cui camminare, anche velocemente, con le braccia alte non è marciare se non si riesce a tenere tibia e femore della gamba avanti allineati, anche se non se incappa in nessuna sospensione.

Pure sulla sospensione nessuno ci ha capito niente. Si potrebbe dire che non ci hanno capito niente nemmeno i giudici internazionali se è vero che hanno fatto arrivare al traguardo gente come Tallent e lo stesso Diniz che se non andava in crisi per gli affari suoi poteva pure vincere la gara sui 50 chilometri di Rio. I marciatori di alto livello marciano praticamente tutti in sospensione ma un conto è marciare come Schwazer, come il neo campione olimpico della 50 km Toth o come gli altri italiani della nazionale, tutti abbastanza corretti, un conto è marciare come Tallent o Diniz che solo una giuria molto compiacente può far passare senza problemi.

A parte questi dettagli da atleti di alto livello comunque camminare a buona andatura con le braccia alte non serve a nulla se non si vuole mettersi a fare marcia che implica un gesto ben più complesso del solo cammino a braccia alte. Per cui il concetto è questo: “Se cammini cammina pure con le braccia rilassate e puoi pure arrivare ai 7 o anche 8 chilometri all’ora camminando che è pure una bella andatura (ben superiore a quella della maggior parte dei “camminatori a braccia alte”) se invece marci, marcia davvero e non con un gesto che sembra solo la presa in giro della marcia, ma tieni presente che, sotto agli 8 chilometri all’ora non ha senso marciare: è meglio camminare.

Dunque sarebbe bello che quell’esercito di camminatori a braccia alte si trasformasse in un esercito di veri marciatori e se ciò non è palesemente possibile che i camminatori si mettessero a camminare in modo normale mentre i potenziali marciatori (e penso che possano essere anche più di diecimila quanti sono i maratoneti italiani…) si potessero dedicare davvero alla marcia pubblicizzando concretamente il gesto della marcia atletica che altrimenti rischiamo di vedere solo per televisione. Stando così la situazione non si sa se siamo un popolo di soggetti con problemi circolatori che non sanno come fare per sgonfiare le mani durante il cammino o se teniamo le braccia alte per darci un contegno da marciatori quali non siamo. Una cosa è certa: la finta marcia con le sole braccia alte senza bloccaggio del ginocchio oltre che inutile è pure inguardabile. Ben peggio del povero Diniz che ha pure rischiato di essere squalificato dopo 50 km di sofferenza.