LA TARTARUGA

La tartaruga ai miei tempi era una bella canzone di Bruno Lauzi ma i tempi ovviamente cambiano e adesso è più facile intenderla come qualcos’altro.
Per esempio è il simbolo dell’importanza che viene data al fattore estetico nell’attività motoria. A casa mia è dunque il simbolo di una regressione culturale pazzesca, avviata da non si sa chi e con che finalità, che sta vivendo l’apice del successo in questi anni di lucida follia legata ai fasti e nefasti di Internet.

Quando scrivo di apprendimento delle capacità motorie legato essenzialmente a questioni che riguardano il Sistema Nervoso Centrale mi chiedono se sono scemo, mi dicono che quelle cose non le legge nessuno perché non interessano a nessuno e se voglio avere un po’ di lettori devo assolutamente scrivere qualcosa sulla “tartaruga” perché è quella che va di moda ed è di quella che c’è bisogno di scrivere e di dare consigli in proposito.

Allora per quanto mi riguarda le mie informazioni le ho esaurite. Per me la “Tartaruga” è questa bella canzone per bambini un po’ datata di Bruno Lauzi, può piacere o non piacere e, visto che andate su Internet potete pure andarvela a sentire su Internet dove la potete ascoltare tranquillamente perché il buon Bruno Lauzi non è certamente stato dimenticato.

Sulla tartaruga io non ho altro da aggiungere nel senso che se alludete a quel disegno che appare sugli addominali molto scolpiti mi da perfino fastidio parlarne.

Siamo nell’epoca dell’apparenza che stritola la sostanza e questo ne è uno dei più fulgidi esempi.

Che l’attività fisica possa servire a migliorare le capacità motorie e quindi l’efficienza dell’organismo (e quindi anche la salute) non gliene frega niente a nessuno. Sono molto più importanti le modificazioni di carattere estetico (che sono effetti “collaterali”) indotte dall’attività fisica che non l’insieme degli adattamenti che producono una nuova disponibilità nei confronti del movimento.

Quando un atleta si allena per migliorare una capacità, una prestazione, l’efficacia di un gesto sportivo dovrebbe essere orgoglioso del fatto che queste capacità migliorano di molto senza che ci sia nessuna variazione del fisico. Questa situazione sta a dimostrare che si è partiti già da un fisico efficiente che ha solo bisogno di essere addestrato un po’ per produrre buoni risultati sportivi. Se questo fisico stravolge sé stesso per produrre quegli adattamenti necessari a giungere al risultato la situazione non è in realtà molto confortante perché vuol dire che la Natura ha come dovuto “sostituire” dei pezzi per porci in grado di ottenere certi risultati. In breve vuol dire che prima, per chissà quale motivo il nostro fisico non era idoneo a produrre certe prestazioni.

Se così accade come atleta sarei tentato di peregrinare da una disciplina sportiva all’altra per vedere finalmente qual’è quella disciplina sportiva nella quale il mio fisico può produrre buoni risultati senza stravolgere sé stesso. Ci sarà pure un accidenti di sport per il quale il mio fisico è portato e nella pratica del quale non ho bisogno di cambiare tanti “pezzi di ricambio”.

Quando andate dal meccanico e questi vi dice che per sistemare l’auto dovrà cambiare molti pezzi voi non siete molto contenti di ciò, tanto è vero che chiedete se invece che sostituire non si può riparare. Quando andate in palestra perché siete contenti se la Natura vi sostituisce un tot. di pezzi per mettervi in grado di svolgere compiti nemmeno molto gravosi?

Perché la tartaruga? Io voglio i miei giusti addominali con la giusta quantità di grasso attorno che funzionino bene e che, in buon equilibrio con una muscolatura della schiena altrettanto efficiente, mi possano permettere di ottenere quelle prestazioni sportive, adeguate alla mia età, che ho la presunzione di voler ancora ottenere.

Se la Natura mi cambia i pezzi protesto perché allora vuol dire che sono diventato un rottame.

Per cui l’orgoglio fisico di riuscire ad ottenere buoni risultati con il “proprio” fisico, al quale penso che sarebbe anche più che giusto essere un po’ affezionati, non esiste più. Al contrario si svolge una qualsiasi preparazione che non si sa nemmeno che risultati sportivi andrà a migliorare con la speranza che questa sia semplicemente devastante e ci stravolga il fisico, se poi arrivano dei dolori da sovraccarico funzionale pazienza, l’importante è cambiare fisico, l’importante è la tartaruga.

Ricordo che da bambini più o meno tutti guardavamo le automobili (non erano anonime come quelle di adesso, era bello distinguerle e conoscerle). Quelli che sapevano qualcosa le guardavano, ti dicevano che modello era e ti dicevano pure le prestazioni che erano in grado di ottenere perché le avevano lette da qualche parte. Quelli che non sapevano nulla leggevano sul tachimetro, leggevano il fondo della scala e sulla base di quel numero sentenziavano: “Questa è quella che va più veloce di tutte!” Al che gli altri bambini in coro rispondevano: “Va là pirla, c’è scritto 200 ma fa si e no i 140!”.

Ecco siamo in un epoca dove è importante che a fondo scala ci sia scritto “200” che dopo fai i 140 o non vai nemmeno avanti non conta nulla, conta solo l’apparenza.

Ora in fatto di automobili forse è quasi meglio se c’è una notevole discrepanza fra quanto dichiarato e quanto realmente possibile nel senso che le strade popolate di missili non aumentano di certo la sicurezza e il fatto che una buona riserva di potenza sia un fattore di sicurezza è una bufala insostenibile: una buona riserva di potenza è sempre motivo di innesco di manovre spericolate che alla guida di vetture più tranquille non vengono nemmeno ipotizzate.

Quando parliamo di genere umano invece e non di automobili non me ne frega nulla che in giro ci sia una serie di tartarughe molto evidenti ma mi interessa molto di più che ci sia una gran serie di cittadini in condizioni di salute più che accettabili anche se la tartaruga proprio non si vede ed è proprio ben mimetizzata sotto un sanissimo strato di normale tessuto adiposo.

Se scambiamo la tartaruga per un importante indice di efficienza fisica e salute commettiamo un errore ben più grande di quei bambini ingenui che vedendo l’automobile con il fondo scala del tachimetro a 200 sentenziavano “Questa è la più veloce di tutte”. Quando si parla di salute tentiamo di fare gli adulti, non è un gioco, è una cosa importante.