Rileggendo il mio ultimo articolo mi sono vergognato un po’ di me stesso. E’ vero che la Realtà dell’attività motoria è ancora più complessa di quel che si possa credere ma non si può dire che i mitocondri li aumentiamo solo leggendo un buon libro. Anche se l’affermazione, dopo una dovuta filtrazione, può risultare vera tende comunque a fare ulteriore caos ed a seminare il panico in chi tenta umilmente di capirci qualcosa nel complesso mondo della teoria del movimento.
E’ mio compito tentare di dribblare questa complessità, tentare di essere più chiaro possibile, non cercare immagini sempre più ad effetto per atterrare tutto ad un desolante “Rinunciamoci…”.
Se questo è l’unico atteggiamento possibile tanto vale accendere la televisione e sentire che istruzioni ci impartisce, tanto vale abbandonarsi ai classici “Alza le ginocchia e vai a 160 battiti al minuto!”. Non è giusto rassegnarsi a questo. In tema di televisione io non mi rassegno nemmeno ad una tv di Stato che ti impone di pagare il canone ma non si propone nemmeno di modificare la qualità dei suoi programmi. Penso che il pagamento del canone per tutti sia una legge incostituzionale e potrebbe essere giunto il momento per innescare un’insurrezione popolare verso la tv di Stato che veramente è diventato un organo opprimente. O cambia la qualità dei programmi oppure è giusto che il cittadino abbia la possibilità di sfuggire a questo flagello senza essere costretto a finanziarlo. Il canone della tv obbligatorio mi suona come quella di un politico che si fa pagare la pubblicità elettorale prima ancora di aver vinto. Prima vinci e poi trovi il sistema per farti pagare la pubblicità con gli interessi ma non puoi farmi pagare anche se perdi. Allora ci mettiamo tutti a far politica e ci facciamo finanziare campagne elettorali colossali. La tv offre un prodotto scadente e ce lo fa pagare a prescindere dal fatto che questo sia desiderato o meno. Qual’è quella pizzeria che ti butta dentro, ti obbliga a mangiare e poi ti fa pagare anche se la pizza ti ha fatto schifo? Una pizzeria così non può esistere. Esiste la tv di Stato che funziona così.
Quando scrivo “leggi un buon libro e aumenti il numero dei mitocondri…” pur scrivendo una cosa troppo complessa per meritare di essere scritta, non ho scritto di una cosa astratta. Ho scritto di un buon libro non di un programma tv di una tv che ci prende in giro e fa la pubblicità solo a sé stessa.
Il libro agisce sul nostro Sistema Nervoso Centrale in modo diametralmente opposto a come agisce la televisione. Il primo invita a pensare la seconda aiuta a non pensare. Mentre la tv è un potente fattore di sedentarietà che istiga a guardare sempre più televisione e dunque ad aumentare la sedentarietà, il libro, se è un buon libro, tende a dare informazioni (cosa che la tv si guarda bene dal non far passare perché sono pericolose per una società fondata su precari equilibri “televisivi”) e pertanto aiuta il cervello a funzionare meglio. Un cervello che funziona meglio è certamente buona premessa anche per combattere la piaga della sedentarietà. La sedentarietà, come il risultato di alto livello nello sport professionistico, non dipende dal numero di mitocondri che ha un soggetto ma dal tipo di scelte che opera o che “riesce ad operare” tale soggetto.
Non sono discorsi facili, oltretutto sono anche scomodi perché implicano una revisione di tutto l’assetto sociale che si basa essenzialmente sul telegiornale. In questo io sono polemico anche nei confronti della Chiesa Cattolica. Mi sono sempre definito un cattolico “strasso” (straccio, scadente in dialetto) ma lo sono ancora di più nel momento in cui non sopporto una Chiesa che si piega alle esigenze del sistema televisivo e non lotta contro il modello culturale da essa impartito. Alla fine anche la Chiesa è danneggiata dalla televisione ma non reagisce come potrebbe. Forse si vuole dimostrare così l’importanza della tolleranza, ma così come non siamo remissivi verso altri tipi di insulti dovremmo reagire anche nei confronti dell’ignoranza imposta per legge.
Da qui ai mitocondri ce ne passa, non c’è dubbio, ma non possiamo nemmeno sopportare finte semplificazioni. Se rifiutiamo di comprendere il sistema uomo nella sua complessità accettiamo la filosofia del doping. L’atleta va di più se gli butti dentro una benzina più performante, non c’è dubbio, studiamo benzine sempre più performanti e avremo atleti sempre più veloci. Studiamo prodotti sempre più vincenti e avremo cittadini disposti a lavorare sempre di più per comprare cose sempre più insulse. L’ipotesi di cambiare stile non è nemmeno presa in considerazione. L’ipotesi che tu non guardi la tv non è prevista dal legislatore. Se tu non guardi la tv devi essere in grado di dimostrarlo, sei un eccentrico, sei potenzialmente eversivo e sei dunque fastidioso per la società della televisione. Mangia in modo esagerato, mettiti a dieta e dopo vedi di correre a 160 battiti al minuto con le ginocchia belle alte…