IPOTESI FUTURIBILE DI LOTTA ALLA SEDENTARIETA’ ED ALL’INQUINAMENTO

Finite le Olimpiadi bisogna pensare all’attività fisica di tutti i cittadini che magari per colpa delle Olimpiadi hanno messo su pure qualche chilo in più perché fondamentalmente le Olimpiadi ti portano pure a stare di più davanti alla televisione.

Far muovere i cittadini è molto più complesso, difficile ed oneroso che far muovere i campioni, eppure è ancora più importante perché la maggior parte dei campioni hanno capito come funziona il movimento per stare bene mentre purtroppo la maggior parte dei cittadini di questo non ci hanno ancora capito proprio nulla e, al massimo hanno capito solo quanto rincoglionisce esagerare con la televisione.

Allora c’è solo un sistema rivoluzionario per coniugare la lotta all’inquinamento, urgente se non vogliamo trovarci in breve le estati a 38° invece dei già esasperanti 35° (che non sono per niente una cosa normale, checché ne dicano molti disinteressati analisti) all’altra importantissima lotta per la salute che è quella contro la sedentarietà.

Il sistema più efficace, anche se complesso, rivoluzionario e semplicemente devastante per la nostra economia, è la rivoluzione dei trasporti. Siamo molto distanti da metterla in atto perché, proprio perché sarebbe rivoluzionario per il nostro sistema economico non ci pensa nessuno, anzi è praticamente vietato pensarci perché appena solo uno osa pensarci viene massacrato di improperi perché pare che voglia scatenare la terza guerra mondiale visto che questo sistema economico pare che sia l’unica cosa sulla quale tutti i potenti della terra sono d’accordo e sul quale si fondano tutti i principi politici.

Allora bisogna essere pazzi utopisti ed immaginare una rivoluzione del sistema dei trasporti che non vada a turbare questo sistema economico, assolutamente impossibile, ma siccome la necessità di ipotizzare un altro modo di muoversi è impellente, facciamo finta che possa essere così.

Si tratta di inventare l’auto ibrida. Bella scoperta direte voi, l’hanno già inventata, tutto sommato vende più dell’auto elettrica ma non ha cambiato praticamente nulla del nostro modo di muoverci e nemmeno di inquinare.

Il problema è che la vera auto ibrida è un po’ diversa da quella che vi piazzano adesso quasi identica a quella a petrolio di qualche anno fa. La vera auto ibrida può anche usare un po’ di elettricità o pure un po’ di petrolio ma fondamentalmente è alimentata ad energia umana perché va essenzialmente a pedali come il fantastico giocattolo dei bambini del secolo scorso. Pesa un po’ meno delle auto tradizionali, circa la decima parte e va anche abbastanza più piano, nel senso che fa al massimo i 20-25 chilometri all’ora. Nasce dall’idea del cargo bike (bici che può portare anche una certa quantità di pacchi) che è quell’idea geniale che non è mai riuscita a svilupparsi nelle nostre città per il semplice motivo che non lasciano spazio proprio a nessun cargo bike e/o similare. Se tu togli le normali vetture a petrolio attuali e le sostituisci con le vere auto ibride improvvisamente il cargo bike diventa il camion ed il furgone delle nostre città ed anche lì, in termini di inquinamento, hai fatto un passo da gigante.

Resta il problema di chi non si può muovere ai 25 chilometri all’ora perché invece che muoversi all’interno della città deve muoversi da una città all’altra. Per chi ha queste esigenze bisogna indubbiamente efficientare il trasporto su rotaia. Resta ancora il problema di chi per problemi di salute con le proprie gambe non può fare proprio nulla e non può nemmeno dare un piccolo contributo alla propulsione della sua gigantesca vettura da 100 chilogrammi o giù di lì. Ebbene questi possono essere autorizzati a guidare una vera auto elettrica o pure una tradizionale auto a petrolio che però non può superare i 25 chilometri all’ora in primo luogo perché altrimenti diventa pericolosa nel nuovo tipo di traffico urbano ed in secondo luogo perché altrimenti torniamo a prenderci in giro con la storia dell’inquinamento e diciamo che un cittadino qualsiasi può pure bruciare in città ogni giorno diversi litri di carburante altamente inquinante. No, con l’auto leggera da 25 chilometri all’ora al massimo litri di carburante ne consumi uno perché con quello ci fai 60-70 chilometri.

Improvvisamente riusciamo a risolvere i problemi di sedentarietà di gran parte della popolazione perché pedalare fa molto bene alla salute. Inoltre, grazie alla tecnologia, possiamo promuovere il miglior mezzo per tutti. In un sistema dei trasporti simile possono diffondersi tranquillamente anche le biciclette normali senza creare problemi insormontabili per il ciclista qualsiasi. Inoltre anche il temutissimo monopattino diventa un mezzo innocuo perché, se giustamente limitato nella velocità, non si trova più a dover competere con nessuno.

Insomma la rivoluzione dell’automobile è necessaria per due motivi: per inquinare meno e per muoversi di più. Con l’auto leggera, poco più pesante di una bici e derivata da questa, si possono avere quasi tutti i vantaggi dell’automobile e praticamente tutti i vantaggi della bicicletta che ti consente di muoverti fin che vai a fare gli affari tuoi anche per motivi di lavoro.

Al momento è vietato pensarci, eppure a livello di immaginazione non è una cosa molto complessa perché esiste già (guardate i cargo bike elettrici ed i risciò elettrici se non ci credete) come esistono già le strade che sono quelle attuali. Basta cambiare solo un po’ la segnaletica che ci deve far dimenticare gli antichi ed incivili 50 chilometri all’ora nei centri abitati per sostituirli con un qualcosa di molto più razionale, moderno e salubre.

Frenare non è sempre tornare indietro, anzi a volte è l’unico metodo per avere un futuro.