PERCHE’ “FONDATA SUL LAVORO”?

La nostra Costituzione è indubbiamente fatta molto bene anche se a tratti un po’ utopistica. All’articolo 11, per esempio, cita che la Repubblica ripudia la guerra, purtroppo la ripudia solo a parole perché nei fatti è inserita in un sistema economico che si regge sull’equilibrio degli armamenti e non su quello delle ricchezze e pertanto è quasi impossibile ripudiare davvero la guerra. Se ripudi effettivamente la guerra ti tocca uscire da questo sistema economico e prendere le distanze da tutte le politiche di riarmo. Se ne potrebbe discutere visto che nella nostra Costituzione c’è scritto che ripudiamo la guerra ma se siamo i soli ad affrontare un tema simile restiamo indubbiamente da soli a fare gli eroi in un mondo di “non eroi”.

Stando più terra terra all’articolo uno afferma che è pure “…fondata sul lavoro…” e qui ce ne accorgiamo tutti e non vi è alcun dubbio che sia fondata sul lavoro solo che ci si chiede se non sia meglio che sia fondata sulla salute più che sul lavoro visto che di lavoro, fra quello in regola e quello in nero, tutto sommato ce n’è pure mentre quella che manca è la salute che si fa sempre più fatica a trovare sia in regola che in nero…

Tutto sommato gli italiani lavorano, eccome se lavorano. Se andiamo a sommare le ore di lavoro (tutte, non solo quelle in regola…) che spendono globalmente scopriamo che la media delle ore di lavoro di ogni singolo italiano è terribilmente alta, probabilmente parecchio più alta (anche se difficilmente documentabile perché c’è una marea di lavoro “sommerso”) della media degli altri cittadini europei, dove potremmo scoprire che altri cittadini del sud Europa (per esempio gli spagnoli) lavorano molto più di quanto si possa pensare.

Ebbene su questo sito che dovrebbe trattare solo l’attività motoria mi occupo anche di lavoro (e quante volte di studio, visto che tantissimi sportivi sono ancora studenti) perché non ha senso trattare di attività motoria se si ignora la giornata tipo del soggetto che dovrebbe praticare questa attività motoria.

Praticamente mangiare è essenziale altrimenti dopo non riesci a lavorare, anche dormire è importante perché altrimenti dopo ti presenti sul posto di lavoro come uno Zombi ma praticare attività motoria non è essenziale perché tutto sommato scade la qualità della vita ma a lavorare ci riesci ad andare lo stesso.

E allora verrebbe da pensare che, più che fondata sul lavoro, la Repubblica sia fondata sulla “ricerca spasmodica dell’incremento del PIL a tutti i costi”. Qui c’è un imperativo di produrre sempre più e pare che l’imperativo non sia vivere ma tentare di tenere in piedi in tutti i modi questo sistema economico.

E se fosse questo sistema economico che pian piano ci sta togliendo la salute, la capacità di ragionare e ci sta rendendo sempre più schiavi del lavoro? Questa domanda è vietato porsela. Si può fare politica di quella finta, televisiva, ma chiedersi se nel tentativo di sostenere questo sistema economico ci stiamo guastando l’esistenza non è una domanda lecita.

Io quel sospetto ce l’ho perché la maggior parte dei quesiti che mi arrivano sull’attività motoria hanno un’impostazione particolare. E’ gente che vuole lavorare meglio, non è gente che vuole vivere meglio. Pare che l’imperativo sia essere efficienti più che assaporare la vita per quel che ci può dare.

Praticamente, dietro le righe di domande mascherate ad arte si legge: “Devo lavorare come un matto, mi sto rovinando la salute, dammi dei consigli per tenere la salute senza perdere tempo e per farmi lavorare sempre di più…”.

Ed io mi trovo spiazzato perché non conosco “l’attività motoria-pastiglietta”, quella che in cinque minuti ti mette a posto e ti consente di tornare al lavoro come un missile, pronto ad affrontare un turno più massacrante del precedente.

Quando io consiglio l’attività motoria consiglio sempre quella divertente perché parto dal presupposto che solo in quel modo ci metteremo tutta la buona volontà per praticarla davvero e non per far finta di praticarla solo in vista del raggiungimento di un obiettivo minimo (come quelli che praticano attività motoria solo per rientrare in un certo peso prestabilito…).

Me se un soggetto ha deciso di consacrare la sua esistenza al lavoro (fondata sul lavoro…) difficilmente vorrà scoprire un’attività sportiva divertente che poi ti chiede un sacco di tempo libero e ti mette in conflitto con la tua professione stritolante.

L’ideale sarebbe che la professione non fosse stritolante per consentire la pratica di un’attività sportiva razionale, divertente e salutare, ma tante volte l’ideale non esiste neanche nel mondo delle favole.

E allora è inutile che ci diciamo balle, con l’attività motoria non si riescono a fare miracoli. Se l’obiettivo è lavorare sempre di più, produrre sempre di più e far aumentare il PIL della Repubblica fondata sul lavoro è pure possibile che non si trovi il tempo per farci stare nella propria esistenza un’attività motoria sana. Se invece cominciamo a pensare che la nostra Repubblica è pure fondata sulla salute allora si può pensare che ci sia anche una sana conflittualità fra ritmi di lavoro stordenti ed impossibili e vita sana, equilibrata e meritevole di essere vissuta senza sentirsi dentro ad un frullatore che ha come obiettivo solo la salvaguardia del sistema economico.