SIAMO PROPRIO SICURI CHE IL DOPING DI STATO NON CI SIA ANCHE NEL GABON?

Bene, viene fuori che in Russia c’è il doping di Stato. E sono quelle notizie che ti fanno veramente chiedere se chi le scrive ci è o ci fa. Cosa vuol dire che in Russia c’è il doping di Stato? Vuol dire che i Russi si dopano più degli altri? Cos’è come il processo alla Juve per doping? Quando i giocatori dicevano che nelle altre squadre prendevano ancora più farmaci ed il P.M. infastidito replicava: “Lei si attenga alle domande che le vengono poste…”.

Dobbiamo fare una classifica dei continenti dove il doping di Stato è più diffuso? Allora partiamo dall’ultimo classificato perché se nella Repubblica del Gabon non c’è ancora il doping di Stato allora probabilmente l’Africa è proprio il continente dove ci si dopa meno perché ha almeno uno Stato dove il doping non è gestito a livello di vertice.

E’ insostenibile questo giornalismo scandalistico, che punta a screditare un campione, una squadra, addirittura una nazione per far finta che lo sport di alto livello vada avanti a “pane e acqua”.

Il doping di Stato è il male minore perché se gli atleti si dopassero come settanta o ottanta anni fa ne continuerebbero a morire di doping. Quello che non si riesce a capire, invece, è perché nonostante la diffusione pressoché globale del doping di Stato ci siano ancora degli atleti che vengono pigliati positivi all’antidoping, ci siano ancora nel terzo millennio, addirittura atleti che si ammalano di doping. Forse ciò è da attribuire proprio a quella ipocrisia insostenibile che ha continuato ad alimentare lo sport di alto livello negli ultimi 50 anni (il doping di Stato più o meno ha proprio mezzo secolo) e che ha impedito che l’enorme banca dati relativa ai trattamenti degli atleti di tantissimi paesi, evoluti e non, non sia mai stata utilizzata per avere importanti riscontri scientifici. Ogni pubblicazione è sempre stata resa assolutamente impossibile dal perbenismo e dalle esigenze di facciata e così tutto è sotterraneo, imperscrutabile, gli atleti vanno tutti a pane ed acqua ed il doping non esiste. Se qualcuno si dopa è un furbo che ha provato a farla franca ma senz’altro verrà preso dagli efficienti controlli antidoping.

Non so come finirà questa storia del doping russo. Se vogliono rifondare lo sport non è una cattiva idea, ma senza raccontare bugie perché uno sport nuovo è accettabile solo se è più sincero di questo. Altrimenti teniamoci questo ed abbiamo il coraggio di ammettere come funziona. Tutto sommato se le informazioni cominciano a viaggiare è certamente meglio per alcune problematiche legate all’uso indiscriminato di certi farmaci. La conoscenza scientifica è il miglior strumento per arginare le follie in fatto di doping e se qualcuno ha esagerato rovinandosi la salute è molto meglio che si sappia in giro per la salute degli atleti anche se è poco carino per l’immagine dello sport di alto livello.

Temo che la rifondazione dello sport possa partire solo dal Gabon (e spero di non sbagliarmi sul conto del Gabon….) perché non capisco chi potrebbe accusare la Russia senza prima aver fatto i conti in casa propria. Ovviamente scrivere questo è calunnioso. Ma temo che lo sia proprio solo nei confronti del Gabon.