DAL TEOREMA DI FRASSICA AL TRASCENDENTE: QUANDO LA SCIENZA VA UN PO’ IN CRISI.

E’ difficile che un comico possa fare scienza però purtroppo accade che la scienza possa essere un po’ ridicola. Chi tratta il teorema di Frassica probabilmente ha solo voglia di ridere mentre chi si occupa del trascendente magari non ha nessuna voglia di ridere però se lo fa con maestria rischia di mettere la scienza in una posizione ridicola creando un conflitto a metà fra il comico ed il razionale.

Quanta razionalità possa esserci nel teorema di Frassica io non lo so, so solo che in tutta la materia che riguarda il trascendente di razionalità ce n’è molta di più di quanto si possa pensare. La scienza fa i conti con la razionalità, eccome se ci fa i conti, anzi, si fa proprio vanto di essere materia razionale e pertanto attendibile. Resta da capire perché tutto ciò che è ritenuto razionale deva essere considerato anche attendibile e perché non possa essere considerato attendibile anche ciò che non è assolutamente razionale.

Ma andiamo con ordine; perché teorema di Frassica e trascendente così apparentemente distanti fra loro (tanto è vero che accostarli può apparire blasfemo…) possono entrambi mettere in crisi la scienza e costituirne un limite.

Partiamo dal più facilmente (apparentemente…) comprensibile: il teorema di Frassica. Il teorema di Frassica dice che di ogni cosa ci sono due possibilità: 1°) Che sia vera; 2°) Che non sia vera…

Da tale affermazione giunge al fatto che per tutte le cose c’è una probabilità del 50% di accadimento e qui gli scienziati storcono tantissimo il naso e dicono “No, no qui siamo decisamente fuori strada”.

In effetti anch’io penso che il fatto che ogni cosa abbia un 50% di possibilità di accadimento (o succede o non succede, o è vera o è falsa…) sia un’enorme bufala però c’è un però, che, chiamando in causa nientepopodimenoche il trascendente, si può anche affermare che forse tutto è possibile o almeno “Non escludibile a priori”. Insomma la scienza ha dei grossi limiti e al fatto che di ogni cosa ci sono due possibilità, che sia vera o meno, si deve pure piegare. Poi sono le applicazioni di questa cosa che non potranno essere manipolate in modo maldestro. Una manipolazione un po’ audace nello sport può essere: “Che riesca a diventare un campione o meno ci sono due possibilità: 1°) Che ce la faccia, 2°) Che non ce la faccia. Ed evidentemente è proprio così ma che da qui andiamo a dire che ogni ragazzino ha il 50% di possibilità di diventare un grande campione ce ne passa.

Forse però non c’è nemmeno bisogno di scomodare il trascendente per dire che la speranza di ogni ragazzino di emergere nello sport è sacrosanta e non deve essere messa in discussione da nessuno scienziato.

Il confronto fra queste cose non evidenzia quanto possa essere interessante il teorema di Frassica o quanto possa essere potente il concetto di trascendente bensì quali giganteschi limiti abbia la scienza al netto di tutto il sistema di corruzione che vi gravita attorno.

Il problema forse è l’inflazione di occasioni con il quale osiamo definire scientifici certi studi. Non è certamente un ufficio o una commissione di scienziati a poter stabilire cosa è scientifico e cosa no. Basti pensare quanto è difficile individuare nel sistema di corruzione quali sono gli studi finanziati per precisi interessi economici e non per mero interesse scientifico. Questa osservazione, già da sola è sufficiente a mettere in crisi tutto il mondo scientifico e costringerlo ad un salutare bagno di umiltà.

Lo sport si affranca con successo da questo concetto di scienza non potendo disporre di numeri per i vari studi, sufficienti a mettere in piedi statistiche abbastanza attendibili.

D’altro canto lo sport offre la possibilità di un’indagine di tipo scientifico anche se la validazione delle risultanze di tale indagine può essere ostacolata dall’esiguo numero di campioni che possono partecipare allo studio.

Finiamo per considerare “scienza” tutto ciò che ha i numeri per poter essere considerata tale anche se magari inquinata da vizi di fondo innegabili ed insostenibili e per non considerare scienza studi che hanno un approccio decisamente scientifico ma non hanno nessuna approvazione da parte del mondo scientifico. Insomma la scienza é “sancita” dal mondo degli uomini oltre che prodotta da questi e come tale soggetta a tutte quelle aberrazioni e manipolazioni che sono tipiche del genere umano.

Frassica è poco scientifico ma ci pone di fronte ad un problema amletico, il trascendente fa decisamente a cazzotti con il metodo scientifico e diventa un improbabile alleato di Frassica, lo sport e tutta la preparazione che serve ad affrontarlo si muove in un ambito scientifico ma confligge con la scienza perché non può passare dalla griglia che delimita tutto quanto potrà essere definito scientifico.

Gli sportivi, alla fine si trovano meglio con Frassica, a loro agio con tutto ciò che è trascendente ed isolati dalla scienza la vedono entrare nel mondo dello sport solo per deturparlo con pratiche disdicevoli. Fra sport e scienza per certi versi può esistere anche un drammatico conflitto. Meglio scherzarci su con Frassica: che la scienza ci aiuti a vivere meglio è pure possibile ma è possibile anche che questa cosa non sia per niente vera.