BREVI LACONICHE NOTE SULLA “RIFORMA DELLO SPORT”

La riforma dello sport non esiste. Pare che vada in vigore una legge (ma ci andrà a parole e non di fatto) che si propone il fine di “tutelare” i collaboratori sportivi.

Tale legge non parte dal presupposto che in Italia dello sport non si occupa praticamente nessuno.

Il grande assente è la scuola che non ha né mezzi né strutture né volontà di occuparsi dello sport. Sarebbe già tanto che si impegnasse a non ostacolarlo.

Pertanto lo sport italiano, quando non professionistico, ma tale cosa riguarda solo una ristretta elite di “eletti” (diciamo meno dello 0,1% della popolazione…) non ha nessuna tutela né istituzionalizzazione vera e propria.

Se questo è l’intento occorreva tirare fuori una marea di soldi (alcuni miliardi, non bruscolini) per far diventare professionisti personaggi che per vivere hanno bisogno di fare ben altro mestiere che quello di operatori sportivi professionisti.

Con un colpo di bacchetta magica si è pensato che se tutti questi volontari di punto in bianco devono essere considerati dei professionisti allora come per incanto diventano professionisti e trovano chi è pronto a finanziarli per fare questo mestiere.

Quello che non si è capito è che l’unica possibilità era che lo stato si facesse carico di supportare tali volontari, non tassandoli ma finanziandoli.

Insomma non si è capito che allo sport i soldi mancano e non è che si possano trovare solo dichiarando che chi si sbatte in nome dello sport è un professionista anche se non lo è.

Le società sportive poi di questa riforma non hanno capito nulla. Credono che adesso andranno i malviventi a prelevare dalle loro casse quei pochi soldi che possono portare avanti il volontariato. Non hanno capito che peggio di così non si può andare perché se i soldi non li hai non te li può portare via nessuno, né i malviventi e tanto meno lo stato.

Non accadrà nulla perché è una riforma finta. L’unica possibilità per riformare lo sport sarebbe dichiarare che se ne deve far carico la scuola (come sarebbe giusto…) ma siccome sanno che questa mossa senza soldi è semplicemente ridicola e patetica non ci provano nemmeno.

Secondo lo stato italiano lo sport è ancora la ricreazione, le cose serie sono altre.