COMUNICAZIONI BREVI

“Sei prolisso, pedante e la tua mania di analizzare il movimento per capirlo meglio ti rende illeggibile. Sei fuori dai tempi e non puoi avere seguito se non riesci ad essere più chiaro e sintetico…”

Di essere fuori dai tempi l’ho sempre saputo, lo ero anche da piccolo, il problema è che a volte mi sento persino troppo avanti oltre che troppo indietro. Diciamo troppo indietro nei comportamenti e forse un po’ troppo avanti ed illuso nelle idee.

Allora tento di essere più chiaro e sintetico possibile anche se so che il rischio di essere travisati in tale intento è molto alto.

I medici ci dicono che ci muoviamo troppo poco. Ed i medici non sono stupidi ed hanno capito tutti questa cosa centrale. Questa cosa centrale é fondamentale, tutto sommato non è un problema loro perché loro curano i malati ed il problema è loro nel senso che hanno gli ambulatori pieni ma per certi versi non è nemmeno un problema perché per loro si tratta di curarli punto e basta. La prevenzione vera e propria, senza farmaci e senza indagini diagnostiche, è affare nostro, non dei medici e quando i medici ci dicono una cosa importante, che anche noi (soprattutto noi…) dovremmo aver evidenziato, e cioè che la gente si muove troppo poco, la palla ce l’hanno già passata.

Allora quelli che sbagliamo tutto siamo noi, che dovremmo essere il braccio destro dei medici, dovremmo contribuire a svuotare gli ambulatori affinché loro possano fare meglio possibile il loro mestiere ed invece non facciamo un cavolo perché siamo poco incisivi, probabilmente un po’ tutti troppo poco chiari e dispersivi come il sottoscritto che si perde in mille fesserie disperdendo i contenuti di un’analisi fredda, spietata, ma che non può essere ignorata.

Il problema non è il prezzo della benzina. Il problema è che ci muoviamo troppo poco e pertanto mancano i mezzi pubblici per rinunciare definitivamente all’auto (no auto elettriche che inquinano per certi versi più delle altre, basta auto) mancano le piste ciclabili ed i percorsi pedonali sicuri con i semafori studiati per pedoni, bici e mezzi pubblici e non per le auto private. Se di auto non ce ne sono più il problema del traffico automobilistico è risolto in un amen. Semmai si tratta di disciplinare l’uso delle biciclette distinguendo fra lente e veloci così anche il falso tormentone dei monopattini si risolve con percorsi ad essi dedicati.

Questa cosa la possono capire anche i medici e fondamentalmente la possono capire tutti anche se c’è ancora chi protesta per il prezzo della benzina invece di protestare perché non migliora il servizio di trasporto pubblico, ma è un problema soprattutto degli insegnanti di educazione fisica e degli esperti del movimento in genere che hanno capito benissimo che tipo di movimento manca alla popolazione.

Se poi ci sono quelli che fanno finta di niente e che dicono che questo tipo di economia ha le sue leggi e pertanto ci dobbiamo accontentare di far camminare e pedalare le persone in palestra allora quelli sono doppiamente complici di questo sistema perché non fanno capire qual’è la vera urgenza dello stesso.

Viviamo in un epoca di contraddizioni. I monumenti diventano neri in pochi anni perché stiamo usando ancora il petrolio per fare cose che si possono benissimo fare senza petrolio e ci scandalizziamo se qualche disperato imbratta gli stessi monumenti volutamente per dire che quella roba nera che c’è sui monumenti ce l’abbiamo anche nei polmoni.

Forse è solo un discorso di colori. Il nero va bene, l’arancione no. Il nero è la normalità ed è quello che fa andare avanti l’economia, l’arancione è quello che la blocca. E non é certamente un discorso di colori politici perché qui a livello politico non fa proprio nulla nessuno rossi, neri e gialli. Semmai c’è da chiedersi perché non esistano più i verdi in un paese che ha problemi ambientali colossali. Forse sono riusciti a suicidarli tutti quando hanno chiesto la chiusura di qualche fabbrica che inquinava troppo e l’hanno chiusa senza occuparsi di chi ci lavorava dentro. giusto per far capire che i verdi danno fastidio.

Ma su queste cose non posso disquisire perché poi viene fuori che sono prolisso, pedante e mi occupo di politica.

Fermiamoci all’essenziale: il problema non è il prezzo della benzina ma il fatto che ci muoviamo troppo poco, se i mezzi pubblici funzionano come si deve e viene messa a punto una rete ciclopedonale su tutto il territorio e non solo dove fa comodo per il cicloturismo allora del prezzo della benzina può anche non fregargliene più niente a nessuno.