“Quando paragoni le problematiche legate al Covid a quelle legate ai cambiamenti climatici commetti un errore grossolano perché si tratta di due cose molto diverse. E’ normale che venga messa in risalto molto di più l’una dell’altra per il semplice motivo che porre rimedio al primo problema pare cosa possibile, auspicabile e dunque si prova ad informare tutta la popolazione in proposito. Porre rimedio alla seconda pare una cosa impossibile, non si sa da che parte iniziare, pare che possa essere necessario addirittura un cambio di sistema economico ed è ciò che proprio nessuno ha intenzione di fare e pertanto non si vogliono dare direttive di alcun tipo alla popolazione in tale direzione. Tu che studi il movimento dovresti sapere quanto è complesso modificare uno schema motorio, figurati quanto è complesso modificare la somma di abitudini che sono legate al radicamento di un certo sistema economico. Diciamo pure che la tua pare l’osservazione di uno che vuol fare il finto tonto.
Si fa già fatica a suggerire alla popolazione dei comportamenti che possano essere sufficienti a stroncare un virus, come pensi che si possano suggerire gli atteggiamenti volti a modificare un sistema economico che ha caratterizzato gli ultimi 200 anni della storia dell’uomo. Insomma se credi che si possa pubblicizzare l’attività fisica all’aperto puoi anche avere delle belle illusioni legate al tuo microcosmo che non è neanche bello smontare dicendo che a livello economico non ci guadagna proprio nessuno, ma se credi che il sistema del petrolio (e già tanto che non ci tocchi dire pure quello del carbone e anche quello del nucleare) si blocchino solo perché stiamo inquinando troppo allora vuol dire che vivi nel mondo delle favole. All’economia capitalista dell’inquinamento non gliene frega proprio niente e solo qualche disastro planetario può far cambiare idea in tal senso…”
Ok, la mia sensazione è che se andiamo avanti così il disastro planetario non sia poi proprio molto distante e mentre tutti dicono “Attenti al lupo” che poi sarebbe il Covid o chissà quale altra disgrazia di turno, arriva il tornado che ci porta via noi, il lupo, il Covid e tutte le altre disgrazie delle quali si può parlare senza cambiare sistema economico. Insomma si tratta di capire se è più importante la nostra salute o quella del sistema economico.
Analizzando questa cosa io dico che il grosso equivoco è sorto circa 30 anni fa quando con il crollo del sistema comunista qualcuno si è sognato di dire che quella era la dimostrazione della validità del sistema capitalista. Tutt’altro, il sistema comunista era un buon pilastro per il sistema capitalista in quanto ne sosteneva anche le sue aberrazioni, il crollo di quel pilastro ha dato il via ad un cedimento dell’intera struttura che si sta manifestando in questi anni. L’iperproduzione ha fatto il suo tempo, ormai abbiamo tutto, quello che abbiamo perso è un pianeta sano ed i prossimi sforzi dovranno essere concentrati sul come fare per ripristinare la salute del pianeta.