TUTTO SUCCEDE, UNA VOLTA SOLA…

Gli automatismi ci consentono di vivere senza sprecare un’infinità di energie nervose. Se la nostra esistenza non fosse condizionata in modo decisivo dagli automatismi saremmo sempre in affanno a domandarci cosa fare in questa situazione sempre nuova. Saremmo perennemente stressati (molto di più di quanto siamo comunemente nella società dello stress…) e spenderemmo una gran quantità di energia solo per pensare cosa fare. Saremmo pure costretti a mangiare molto di più per far fronte a questo notevole superiore esborso calorico provocato da un sistema nervoso in deciso sovraccarico (le energie nervose costano tanto anche a livello calorico).

Invece, per fortuna, siamo stati progettati con gli automatismi, c’è da immaginare che questi si siano perfezionati molto durante la nostra evoluzione, ma quasi sicuramente erano ben presenti anche nel sistema nervoso dei nostri avi, meno costretti ad automatizzare un’infinità di cose ma comunque obbligati a risparmiare energie nervose pure loro perché inseriti in un contesto potenzialmente stressante per mille motivi diversi.

Gli automatismi , perfettamente funzionanti e molto importanti, praticamente essenziali per il quieto vivere, ci portano a volte a pensare che non accadano molte cose attorno a noi. Peggio, che le cose accadano più volte ed in modo ripetitivo. Tale cosa è solo parzialmente vera e ci viene da pensare alla nostra classe politica che per il mantenimento del potere sa sempre come indirizzare gli eventi in una certa direzione per fare in modo che non accada mai nulla e chi comanda tenga più possibile la sua poltrona. Poi, però, le cose inevitabilmente accadono a anche un professionista della poltrona, per quanto abile sia, ad una certa età è costretto ad abbandonare la scena, in modo più o meno traumatico. Tale cosa in politica accade spesso molto tardi e vi sono politici che tengono la scena fino all’ultimo giorno della loro esistenza. Nello sport, per motivi fisiologici, questa cosa non può accadere e semmai accade che l’allenatore o il dirigente di un certo gruppo porti avanti il suo gruppo fino alla fine. Per quanto riguarda l’atleta, a meno che non si prodighi in una carriera da master che non ha limiti ma viene confinata in un ambito agonistico ben diverso da quello della categoria assoluta, ci sono proprio delle scadenze temporali fisiologiche che ci fanno capire come nulla si ripeta e come il tempo segua inevitabilmente il suo corso per tutti gli atleti, da quelli più performanti ai meno dotati.

Non riusciamo a fermare il tempo, questa cosa farebbe molto piacere a qualche atleta infortunato che si rende conto che si sta mangiando gli anni più belli della sua carriera agonistica per colpa di un infortunio magari anche banale, e, soprattutto nulla si ripete mai due volte. Alcuni accadimenti sembrano riproporsi in modo molto simile ma non sono mai identici per il semplice motivo che è il tempo che non si è fermato ad escludere questa possibilità. Uno può vincere una gara anche per trentotto volte, nello stesso modo, la trentottesima volta sarà la prima volta che vince quella gara… per la trentottesima volta. Il solo fatto che quella sia la trentottesima e non la trentasettesima la rende diversa dalla precedente. Si può dire che è simile ma non uguale.

Cosa serve elucubrare attorno a queste cose? Niente, anzi ci può mettere pure l’ansia perché qualcuno si coccola nelle sue certezze, nella tranquillità di un rendimento altamente prevedibile e reiterabile e pensare che questa cosa sia del tutto eccezionale e non la norma non ci aiuta a proseguire su quella strada con una grande naturalezza.

Siamo abituati a pensare che il sole sorga tutte le mattine. E’ molto probabile ma se andiamo in cerca di certezze l’unica certezza è proprio che qualche giorno forse pure a sorpresa (per calcoli che a volte ci sfuggono) non sorgerà più. Questo è un esempio estremo ma su tante cose terra terra (visto che trattavamo di sole…) la nostra mente effettua semplificazioni che non sono del tutto opportune.

Nello sport il campione che vince sempre e poi per motivi insondati si inceppa (nove volte su dieci è apparso sulla scena un altro campione che è semplicemente in grado di metterlo in crisi anche senza batterlo e questa cosa è già sufficiente a scardinare l’innaturale perfezione del “mostro” che non è per niente un mostro ma decisamente umano) nella politica il magnate che si compra la politica e poi per il semplice fatto che è invecchiato anche senza perdere potere economico, non conta più nulla.

Insomma tutto accade e accade pure una volta sola. Questa cosa può darci speranza o gettarci nella disperazione a seconda dei gusti.

Diciamo che il cambiamento è una specie di livella come la famosa “Livella” di Totò. Il cambiamento è sempre in agguato e non guarda in faccia nessuno, può essere traumatico quando è profondo, come la famosa livella di Totò e allora ci fa cambiare decisamente prospettiva ma può essere abbastanza traumatico anche se continua a farci funzionare in modalità di esseri viventi che è l’unica modalità che riusciamo a capire abbastanza bene anche se l’abbiamo infarcita di automatismi per semplificarla.