- – Purtroppo il problema del telefonino (adesso si chiama Smartphone…) non è un problema che riguarda solo i giovani e lo sport ma tutta la società. C’è un mercato importantissimo dietro e come per la automobili (altre cose che hanno cambiato il modo di vivere ancora più del telefonino…) non è che quando si arriva all’esagerazione ci si fermi e si torni indietro. A quel punto è il mercato a comandare con la sua forza dirompente e non conta nulla la salute e la qualità della vita della gente, conta solo che il mercato tiri e offra nuove occasioni di arricchimento a chi lo comanda. Pertanto anche se è sotto agli occhi di tutti la fobia e la follia da smartphone (ma già ben prima anche quella da automobile…) non è facile ipotizzare che si possa tornare indietro. Lo sport serve anche per aiutare i giovani che rischiano di diventare sempre più curvi, perennemente in posizione telefonino… –
Mi rifiuto di pensare che lo sport sia utile per alleviare nei giovani i problemi causati dalla “postura telefonino”. Lo sport si pratica per vivere non per porre rimedio ai danni da telefonino.
Che il mercato comandi tutto è la scoperta dell’acqua calda ed è per quello che io caldeggio sempre il ruolo della scuola in queste situazioni. Teoricamente la scuola dovrebbe essere sopra le questioni del mercato e dovrebbe avere un potere educativo molto impattante sui giovani. Se poi non è così perché il mercato riesce a difendersi anche dalle insidie della scuola anzi riesce addirittura a condizionarla allora siamo veramente in una situazione critica dove ci si domanda se esiste ancora l’informazione o se sia tutto programmato per farci obbedire solo come consumatori.
E’ evidente che ci lamentiamo di un problema che abbiamo creato noi nel senso che i giovani stanno subendo una moda lanciata dagli adulti e non è stato opposto nessun freno affinché tale moda non degenerasse, tutt’altro.
A chi obietta che secondo questa logica non siamo responsabili del disastro di automobili che inquinano il pianeta perché non le abbiamo inventate noi rispondo che chi ha inventato l’auto difficilmente prevedeva cosa sarebbe successo e che come abbiamo permesso che l’uso dell’auto diventasse patologico nel corso degli anni, così ancora con maggior rapidità abbiamo consentito che anche l’uso del telefonino diventasse compulsivo e patologico. Si possono inventare centomila cose tutte ugualmente utili se queste poi vengono utilizzate in modo maldestro solo per ragioni di mercato allora ci deve essere un sistema di controllo dello stesso altrimenti la qualità della vita scade solo per mere “ragioni di mercato” non per l’impatto delle varie invenzioni in grado di sconvolgere l’esistenza.
Alla fine questi sono discorsi di pura politica e mi tocca ammettere che a volte mi sento quasi di dare ragione a quei catastrofisti che sentenziano che la politica non esiste più. Esiste solo il mercato ed anche la politica è un prodotto di mercato che è scelto secondo logiche di mercato. Non è la politica a guidare il mercato è il mercato a guidare la politica e per quanto riguarda automobili e telefonini è certamente così. In certi paesi che si definiscono evoluti ne succedono anche di peggio, per ragioni di mercato si lascia la popolazione libera di acquistare armi come se questa fosse una mossa per migliorare la qualità della vita. Peccato che la qualità della vita migliori se ci sono in giro meno deficienti armati pronti a sparare alla prima turba psichica. Forse i veri pazienti psichiatrici sono coloro che permettono queste cose, salvo che… dicono che bisogna far così per ragioni di mercato.