Mi dicono che la maggior parte dei miei articoli sono praticamente illeggibili perché sono prolissi e la gente si stufa e li lascia lì a metà. E’ possibile, mi spiace e tento di essere sintetico anche se non ce la faccio e provo ad esprimermi con un italiano che possa farmi risparmiare parole ma purtroppo non ho nemmeno una grande dimestichezza con la lingua italiana. Io sono convinto che se a qualcuno un certo argomento interessa trova sette-otto minuti per leggere un articolo che lo tratta anche se bisogna ammettere che al giorno d’oggi in sette-otto minuti succedono tante cose, prima fra tutte quella che il tuo “smarfon” sette-otto minuti senza la tua attenzione fa fatica a starci. C’è un mondo che è lì a dirti che sette-otto minuti sono troppi e non li puoi dedicare proprio a nulla. In sintesi “vietato approfondire”, informazioni lampo senza tanti fronzoli, stile aforisma che molte volte dice tutto e nulla.
Allora usiamo un aforisma per giustificare il fatto che io anche se provo ad essere sintetico, fondamentalmente continuo a crogiolarmi in articoli dove provo a sviscerare concetti che non sono sufficientemente immediati, non vanno diretti al punto, e pertanto non seguono la comunicazione di moda.
Aforisma del giorno: “Tutto cambia”. E allora speriamo che cambi anche sta moda di trattare tutto in modo superficiale e di farsi comandare dai tempi dello “smarfon” nell’informarsi su tutto.
Esempio prolisso come al solito ma che, tutto sommato va diretto al punto. “Dammi dei consigli per buttare giù la pancia…”. Risposta “Ma perché devi buttare giù la pancia?” – “Perché ho la pancia, non vedi che ho la pancia? Dammi dei consigli per buttarla giù…” – “Ma scusa fai sport?”- “No, non ho tempo, non ne ho voglia e non mi piace… Ho solo bisogno di alcuni consigli per buttare giù la pancia, devo proprio mettermi a dieta?…” – “Per conto mio non hai la pancia, hai solo una normalissima pancia compatibile con l’età che hai e soprattutto con il fatto che non ti muovi. Il problema non è la pancia ma proprio il fatto che non ti muovi ed io vorrei che tu facessi un qualche cavolo di sport proprio per farti capire che il vero problema è muoversi, non buttare giù la pancia e pertanto bisogna proprio cambiare obiettivo e poi il tempo lo trovi perché quando ti metti a praticare sport capisci anche che stai lavorando troppo, che sei stressato, che la pancia non c’entra nulla ma sei semplicemente incastrato nell’ingranaggio dell’iperproduzione che trita tutto e tutti che ci fa credere che il problema sia la pancia quando c’è gente che crepa ancora di fame. Se hai la pancia vuol dire che tutto sommato stai bene, non crepi di fame e se rischi di crepare di fame perché per muoverti devi licenziarti da un posto di lavoro dove non ti lasciano neppure il tempo di vivere allora il tuo problema è che sei un “quasi morto di fame” ma il vero problema non è la pancia…”
Ecco sono già stato troppo prolisso e l’articolo andava troncato qui anzi già prima perché molti si sono già stufati di leggerlo, volevano semplicemente consigli per la pancia…
Nella comunicazione moderna è vietato approfondire perché se approfondisci ti viene voglia di scardinare il sistema, di cambiarlo invece di continuare a subirlo. E allora c’è l’informazione a spot, di moda, dove tutto è immediato, non si riflette, non si inventa nulla e si butta giù tutto ciò che ha già delle risposte certe, preconfezionate. Il problema non è muoversi, è buttare giù la pancia, perché se il problema è muoversi uno deve rivedere tutto il suo stile di vita se invece è la pancia allora magari basta mettersi a dieta e si può risparmiare tempo. L’importante è risparmiare tempo perché non c’è tempo per vivere.
Com’è stata trattata la campagna di vaccinazione sul covid in Italia ha dello scandaloso. Si è arrivati a vaccinare oltre metà della popolazione italiana (ed i no vax è inutile che ci raccontino balle, si sono vaccinati davvero più del 50% degli italiani, anche al netto di quelli che hanno fatto finta di vaccinarsi ma non hanno buttato dentro niente) e poi quando si è visto che qualcosa non ha funzionato è piombato il silenzio sulla campagna vaccinale. Prima sembrava che chi non si vaccinava fosse destinato a morte certa poi, quando si è visto che il vaccino non faceva miracoli, non proteggeva gli altri dal contagio ma forse solo chi si vaccinava e soprattutto non era esente da gravi effetti collaterali che hanno sempre occultato in modo scandaloso (in Germania li ha documentati anche la tv di Stato da noi no, cos’ha la nostra tv di stato in meno di quella di quella tedesca? E’ fortemente controllata dalle case farmaceutiche?) allora è piombato il silenzio ed alcuni luminari con l’apparizione facile in tv si sono limitati a commentare “Non capisco perché ci sono ancora tanti italiani che non sono vaccinati” invece di dire “Non capisco perché in un paese con l’informazione teoricamente libera come l’Italia si è vaccinata oltre metà della popolazione raggiungendo un tasso di vaccinazione fra i più alti al mondo e non è uscito ancora uno straccio di pubblicazione su questo che è stato un colossale esperimento sulla popolazione italiana per il quale tutto il mondo dovrebbe risarcirci chissà quanti soldi, altro che aiuti europei condizionati a quel cavolo che fai.”
Della campagna vaccinale il vero scandalo non è che si siano proposti in tutta fretta una serie di vaccini che non erano stati sufficientemente testati come deve essere per tutti i vaccini (anche se l’hanno chiamato farmaco per difendersi dall’accusa, ed in effetti è proprio un farmaco ma usato con le modalità di un vaccino, con una somministrazione di massa, appunto). C’era molta gente terrorizzata dal Covid, soprattutto anziani che avrebbero buttato giù qualsiasi cosa pur di proteggersi dal Covid e che senza vaccino sarebbero morti di paura se non di Covid. Era giusto affrettare i tempi per quei soggetti e, nei limiti del lecito, provare pure a vedere con i più anziani se con la somministrazione di questi nuovi farmaci in effetti si riusciva ad ad ottenere una limitazione della gravità degli effetti del Covid in caso di contagio. Si è andati clamorosamente oltre a tutto ciò e non solo in Italia. In Italia si è davvero esagerato spingendo la popolazione ad una corsa al vaccino, come se fosse la panacea di tutti i mali. Non contenti di ciò si è arrivati pure alla coartazione, addirittura all’obbligo che alla faccia di una normalissima e diffusa sollevazione popolare è ancora in vigore. Forse non tutti sanno che sulla carta a tutt’oggi primo giugno 2022 in Italia c’è ancora l’obbligo di vaccino per i soggetti con più di 50 anni. Penso che l’Italia sia l’unico paese al mondo con ancora in vigore una norma simile dopo tutto quanto accaduto.
Ecco, la mia proverbiale prolissità. Io me lo vedo il lettore affrettato che commenta “Eh, no questo mi passa dalla pancia ai vaccini, ma che senso ha? Io volevo consigli per la pancia, ho capito che sui vaccini abbiamo fatto delle cagate pazzesche ma siamo stati trenta e passa milioni, era la televisione a dircelo, adesso il vero problema è la pancia…”
E allora il problema è ancora quello di prima perché è proprio la televisione, anche con la pubblicità degli integratori alimentari, tanto caldeggiata dalle case farmaceutiche (non pensate che il business ci sia solo sui vaccini…) a dirci come si affronta il problema della pancia.
Regna l’informazione superficiale, incontrastata, vietato approfondire, se si scopre che i medici non sono lasciati liberi di lavorare perché condizionati da leggi idiote suggerite dall’industria farmaceutica allora casca il palco. Non invidio i medici. fanno un mestiere delicatissimo, importantissimo, quelli onesti in certe situazioni rischiano pure la radiazione e sono trattati sempre più come burocrati che come professionisti della medicina.
Qualcuno dice che se vietassimo la pubblicità di alcuni prodotti farmaceutici in televisione rischieremmo di mettere in crisi anche il bilancio di poche fra le aziende che riescono ancora a produrre utili, che sono quelle farmaceutiche appunto. E probabilmente è proprio così, non si può nemmeno vietare la pubblicità di alcuni farmaci inutili che svuotano le tasche degli italiani ma salvano l’industria farmaceutica. Ma allora il problema non è la panza, è un problema di informazione superficiale, è proprio il “vietato approfondire” che va tanto di moda grazie allo “smarfon”.
Lo stile è “vietato approfondire” lo strumento attuativo è lo “smarfon”. E questa è la moda. L’aforisma di oggi (occorrono gli aforismi altrimenti tutto diventa troppo prolisso…) è che “tutto cambia” e allora speriamo che passi anche questa moda.
Se avete la pancia pensate che si può vivere molto meglio di così anche con la pancia, probabilmente il vero problema non è la pancia e poi quando trovate gli strumenti per inquadrare il problema la pancia va già automaticamente anche senza pensarci molto, anche senza darle questa importanza colossale che va a far passare in secondo ordine cose ben più importanti.